Datagate: Tao, unità speciale della Nsa, spia anche spedizioni pc

Novità sul fronte Datagate. A pochi giorni dall’annuncio di Edward Snowden che esprimeva soddisfazione per quanto denunciato sul sistema di spionaggio mondiale messo in piedi dalla National Security Agency americana, il settimanale tedesco Der Spiegel rivela ulteriori novità, sempre a partire da dichiarazioni di Snowden.

Secondo la testata, la NSA avrebbe potuto contare, e potrebbe farlo ancora, su una unità speciale, la Tao (Tailored Access Operations), a cui sono affidate alcune operazioni mirate: le più delicate, lì dove falliscono tutti gli altri strumenti della potente agenzia di spionaggio. Der Spiegel descrive una vera e propria task force di cyber-spie: un gruppo di geni informatici in grado di intercettare qualunque tipo di dati e matadati e di violare qualsiasi congegno elettronico, compresi i computer ordinati online. Gli hacker della Tao, che opererebbero da un ex stabilimento Sony a San Antonio, in Texas, riescono – secondo quanto racconta Der Spiegel – a sfruttare tutte le falle e le debolezze dei sistemi informatici più diffusi, da Microsoft a Cisco Systems, riuscendo così a penetrare anche le informazioni più segrete.

La Tao era salita agli onori delle cronache già lo scorso mese di ottobre per l’operazione Flatliquid: un’azione invasiva di intelligence Usa nel cuore dello Stato messicano, compreso lo spionaggio della rete internet della presidenza messicana e dell’account e-mail dell’ex presidente messicano Felipe Calderon. E sempre secondo Spiegel, la Tao nel febbraio scorso ha piratato la rete informatica di una serie di società che utilizzavano il cavo sottomarino di telecomunicazioni SEA-ME-WE 4, che parte da Marsiglia e collega il sud dell’Europa al Nordafrica e all’Asia. Tra le aziende che utilizzano il cavo c’è la francese Orange (ex France Telecom), che, contattata dai media francesi dopo la rivelazione della notizia, ha fatto sapere che queste manovre di intrusione sono state effettuate “interamente a nostra insaputa”, e che sarebbe pronta ad adire le vie legali se si verificasse che c’è stato un tentativo di intercettare i dati.

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