Il web narciso

Lui è. Ovunque. Dovunque ci sia un Social, un blog, una rete. Lui non solo è, ma è da sempre. Perché come ogni dio esiste da prima di tutto, e quindi da prima che il web diventasse web lui c’era già e faceva rete. Se segui i suoi post, sai che lui ha inventato internet. O meglio, magari non l’ha proprio inventato, però senza di lui non sarebbe il web così come lo conosciamo noi. E passa la vita a ricordarlo. Twitta. Facebooka. Tumblera come se non ci fosse un domani. instagramma ogni santo momento.

NarcisoIl problema è che il soggetto unico di questa incessante attività è solo ed esclusivamente lui. Se i Social network sono una bolla, il narciso del web è una grandinata di bolle di sapone. Si infila da ogni parte, ma è autoreferenziale. Tutto ciò che non è lui non esiste in un mondo di condivisione, lui è una monade. Senza finestre, di quelle che farebbero la felicità di Leibnitz. Non condivide mai nulla di altri. Non ritwitta. Non risponde ai commenti. Se il web è una ragnatela, lui è il ragno al centro. Dal resto del mondo si aspetta ammirazione e deferenza, senza mai concederle in cambio. Anche se apparentemente è un guru del web, ai fini commerciali è inutilizzabile: come testimonial testimonia solo se stesso, come consulente è così impegnato a far sapere a tutti quanto è figo che non ha tempo per i clienti.

Quindi dal punto di vista pratico è inutile. Ma lui se ne frega. Twitta, Facebooka, instagramma se stesso. Instancabilmente. Il suo narcisismo non è una vocazione. È un lavoro.

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