Qualunque sia l’ opinione sui Google Glass, il progetto degli occhiali intelligenti prosegue e amplia il suo raggio di azione. Se inizialmente i dubbi e le perplessità su privacy e uso dei device nei luoghi pubblici avevano monopolizzato l’attenzione mondiale, ora sono le potenzialità del nuovo device di Mountain View declinate nel più vasto mondo del lavoro, ad essere al centro dell’attenzione.
Con il lancio del programma Glass at Work, ad esempio, il colosso punta a coinvolgere e incoraggiare aziende e professionisti ad usare gli occhiali smart, per valutarne l’uso in diversi contesti e per raccogliere gli eventuali suggerimenti in vista di ulteriori sviluppi. Grazie al supporto delle aziende e degli “Explorers”, i tester volontari che da mesi stanno provando il dispositivo, gli sviluppatori del software stanno lavorando a nuovi tools per soddisfare le molteplici esigenze.
Ma quali sono i settori più promettenti, ad oggi, per l’uso dei Google Glass?
Dalle notizie emerse nelle ultime settimane, uno dei mondi più interessati ai Google Glass sembra il settore medico, dove la sperimentazione sta procedendo velocemente, anche grazie all’impegno di ospedali e strutture mediche molto interessate ai benefici di un wearable device nell’inquadramento delle diagnosi e nel primo soccorso.
L’Ospedale Beth Israel di Boston ha testato una versione ad hoc degli occhiali per medici, sviluppata dalla compagnia Wearable Intelligence, con una versione specifica di Android e dotati di applicazioni ad hoc. Alcune delle funzioni sono state bloccate, come l’accesso ai social network per la protezione della privacy dei pazienti, mentre altre sono implementate, come il riconoscimento vocale sulla base del dizionario medico. Ciò consente un riscontro immediato sulle eventuali cartelle cliniche pregresse del paziente e la formulazione di una diagnosi tempestiva, soprattutto per quanto riguarda le patologie che richiedono un intervento in pochi secondi.
Se si parla, invece, di malattie di lunga durata i Google Glass si potrebbero applicare efficacemente nella cura e nella gestione dei trattamenti farmacologici. I ricercatori della Newcastle University in Gran Bretagna sostengono, in una loro recente ricerca, che gli occhiali possano fornire un valido aiuto per i malati di Parkinson. Grazie agli occhiali, infatti, può essere attivato un allarme automatico, sia attraverso il campo visivo o un impulso sonoro, che ricorda ai pazienti gli orari di assunzione delle medicine.
L’utilizzo di un display “indossabile” per agire su scenari di lavoro specifici non è nulla di nuovo ma con il supporto dei Google Glass molte operazioni di soccorso, anche al di fuori dell’ambito medico, potrebbero diventare ancora più semplici e garantire una maggiore sicurezza. L’esercito statunitense, ad esempio, ha usato per anni questo tipo di dispositivi e ora l’ingresso di questi occhiali intelligenti ha aperto sicuramente nuovi scenari, in particolare nlle operazioni di salvataggio e soccorso. La notizia di pochi giorni fa riguarda un pompiere della North Carolina, Patrick Jackson, impegnato su un app specifica in grado di fornire ai vigili del fuoco impegnati sul campo informazioni potenzialmente salvavita, incluse le planimetrie degli edifici in fiamme e le istruzioni per lo smontaggio delle automobili. Su questa linea c’è anche la polizia di New York, che sta sperimentando i Google Glass con gli agenti di pattuglia nelle strade per velocizzare le azioni di ricerca nei database e la compilazione dei verbali.
Oltre il settore della pubblica sicurezza, anche alcune aziende private stanno iniziando a provare gli occhiali per garantire la protezione dei dipendenti sul posto di lavoro. Schlumberger, ad esempio, la più grande società di servizi petroliferi al mondo, sta adottando i Google Glass per aumentare la sicurezza e l’efficienza dei propri dipendenti nei luoghi di estrazione.
Anche in ambito sportivo però ci sono delle novità. Negli Usa i Washington Capitals, squadra professionale di hockey su ghiaccio, insieme ai Sacramento Kings e agli Indiana Pacers, due squadre di basket della Nba, hanno raccolto l’appello della casa di Mountain View per l’implementazione del progetto durante gli eventi sportivi. Grazie alla collaborazione tra i Washington Capitals con APX Labs, ad esempio, i fan potranno vivere l’esperienza del gioco in campo in modo diverso: leggendo le statistiche in tempo reale o guardando un replay istantaneamente e da diversi angoli di ripresa.
Anche in Italia iniziano le prime sperimentazioni e il basket, così come negli Usa, sembra lo sport più interessato all’utilizzo dei Google Glass durante gli eventi sportivi. Grazie ad una partnership tra la Lega Nazionale Pallacanestro e Rokivo e Vidiemme Consulting, due tra le prime digital companies italiane a sperimentare le applicazioni dei Google Glass, nel corso dell’Adecco All Star Game del 17 aprile i giocatori avranno la possibilità di testare gli occhiali nell’ambito di alcune attività e di registrare dei videoclip.
A questo punto dobbiamo solo aspettare e vedere come andrà!
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