Ovum: il mercato M2M raggiungerà i 252 miliardi di dollari entro il 2019

La società di analisi Ovum, impegnata nella previsioni e nello studio delle tendenze del settore delle telecomunicazioni, prevede che il mercato cellulare M2M raggiungerà i 252 miliardi di dollari nel periodo tra il 2015 e il 2019 andando a configurare una interessane opportunità di guadagno per gli operatori, soprattutto quelli che daranno fiducia alle potenzialità di questo comparto.

Secondo Ovum nel campo della connettività cellulare M2M le connessioni globali segneranno una crescita del 162% nei prossimi cinque anni per raggiungere i 530 milioni di dollari. Asia e Oceania saranno le regioni che registreranno il maggior numero di collegamenti (oltre 200 milioni nel 2019), seguite da Europa e dell’America. Per Ovum la quota di fatturato ottenuta dagli operatori del mercato totale M2M salirà a 25 miliardi di dollari entro il 2019. A partire dal 2013 le entrate dei big delle telecomunicazioni saranno composte in gran parte dalla connettività (43%) e dal trasporto dei dati a livello di rete (36%). Tuttavia gli operatori hanno bisogno di guardare oltre la connettività per raggiungere obiettivi più grandi.

Negli ultimi anni, grazie anche al decollo dell’IoT, abbiamo visto operatori adottare un approccio dolce al M2M. Rimanendo all’interno delle loro competenze principale, come la gestione della connettività, ma senza però fare passi audaci nel settore“, spiega Jamie Moss, Senior analyst di Ovum. “Invece, gli operatori devono sfruttare le loro altre capacità, cioè quella di aggregare grandi quantità di dati sui loro clienti.” E ancora: “I dati in sé hanno un valore intrinseco, ma saranno le decisioni commerciali prese sulla base dell’aggregazione e dell’analisi di tali dati, ad essere la più grande fonte di valore per le imprese e i loro partner.”

In definitiva l’M2M è un mercato con dinamiche uniche, dove l’obiettivo del gestore è quello di diventare interno alle strategie a lungo termine degli affari delle imprese, non per essere semplicemente il loro attuale fornitore di servizi. Per realizzare il suo potenziale, gli operatori devono educare le imprese a programmare le utilità portate dalla connettività” conclude Moss.

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