Capgemini: gli acquisti in store vincono ancora sull’e-commerce

È stato pubblicato oggi il Digital Shopper Relevancy, report, curato da Capgemini, tutto dedicato allo stato di salute dello shopping online.

I dati della ricerca evidenziano che i consumatori considerano i social media come una componente meno importante del percorso di acquisto – quello che va dalla consapevolezza dell’offerta fino alle interazioni post-vendita – rispetto a due anni fa. Un atteggiamento che indica ancora una sfiducia diffusa nei confronti dei social nelle pratiche di consumo, considerati come delle semplici vetrine nel settore retail e dei beni di consumo ma senza alcuna aderenza con la realtà.

Secondo il report, rispetto al 2012 viene oggi attribuita meno importanza al fatto di seguire i retailer sui social media (come Twitter e Facebook), scoprire nuovi prodotti sui blog e partecipare alle community online riservate ai clienti dei retailer. Le risposte ottenute a livello globale indicano non solo un declino rispetto all’edizione dello studio di due anni fa, ma dimostrano anche come i social media siano meno importanti nel percorso di acquisto rispetto ai negozi tradizionali, al Web, agli smartphone, alla posta elettronica o all’uso delle tecnologie in-store.

Questa seconda edizione dello studio è stata realizzata intervistando oltre 18.000 acquirenti digitali di 18 Paesi con l’obiettivo di capire i cambiamenti intervenuti nelle abitudini degli acquisti online. Lo scenario mostra, da una parte, un disinteresse verso i social come strumento di marketing, ma dall’altra una crescita esponenziale degli acquisti via smartphone negli ultimi due anni.

In generale Internet rimane in assoluto il canale preferito (anche più dei negozi fisici) a livello mondiale per perfezionare le decisioni di acquisto, con il 75% dei consumatori che lo considera importante o molto importante per la ricerca di informazioni finalizzate allo shopping ma con distinzioni e differenze che molto dipendono dal canale, vedi il ruolo dei social media, e dal device utilizzato, con l’aumento dello shopping via mobile.

Una crescita trainata soprattutto dai mercati emergenti. La ricerca illustra come tutti i mercati ad alta crescita mostrino una preferenza nettamente maggiore verso le tecnologie digitali rispetto ai mercati tradizionali più maturi. Per esempio, quando si tratta di ricercare informazioni sui prodotti, confrontare i prezzi e acquistare, Brasile, Messico, India e Cina attribuiscono molta più importanza a smartphone, social media e tecnologia in-store rispetto a tutti i mercati maturi analizzati. Questo rappresenta un’enorme opportunità per i brand presenti o in espansione in questi Paesi. I mercati ad alta crescita sono anche significativamente più interessati a offerte e segnalazioni personalizzate, con India (46%), Messico (40%) e Brasile (38%) che lo ritengono ‘estremamente importante’, in netto contrasto con i dati relativi a Regno Unito (13%), Francia (15%) e Germania (24%).

Nonostante i risultati siano comunque positivi, il negozio “fisico” rimane ancora la destinazione preferita dagli acquirenti di tutto il mondo, anche se questo vantaggio è davvero sottile e potrebbe diminuire nel prossimo biennio. Nelle transazioni retail, infatti, il 72% degli acquirenti considera lo store importante o molto importante rispetto al 67% degli acquirenti che predilige fare spese su Internet.

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