Gartner: il 40% dei dipendenti usa device personali per lavoro

Secondo le ultime stime rese note da uno studio della Gartner, il 40% dei dipendenti di grandi imprese statunitensi utilizza dispositivi di proprietà personale per le esigenze di lavoro.

L’indagine, condotta nel mese di giugno 2014, ha coinvolto 4.300 persone e ne ha studiato la fruizione dei device digitali sul luogo di lavoro e nel tempo libero: l’obiettivo è stato quello di avere un quadro più preciso sull’utilizzo dei dispositivi nei contesti lavorativi e al di fuori della sfera professionale. In pratica: utilizziamo il nostro smartphone in modo diverso quando siamo a casa o in ufficio? Quali sono gli strumenti preferiti quando lavoriamo e quali i device più utilizzati per il nostro intrattenimento?

idc_mobility_byodDal sondaggio emerge che circa il 40% dei dipendenti americani, impiegato in grandi imprese, ha dichiarato di utilizzare almeno una volta al giorno il proprio smartphone, desktop o laptop per motivi di lavoro. Un lasso di tempo importante che si sovrappone, in parte, al tempo speso per gli affari personali. “I confini tra lavoro e gioco stanno diventando sempre più sfocati, soprattutto da quando i datori di lavoro scelgono di non sanzionare i dipendenti in merito all’utilizzo dei dispositivi personali per motivi di lavoro“, ha affermato Amanda Sabia, principal research analyst di Gartner. “I dispositivi che una volta erano acquistati esclusivamente per uso personale, sono sempre più utilizzati per il lavoro e sia la tecnologia che i fornitori di servizi devono far fronte a questa nuova tendenza“.

L’indagine ha studiato inoltre l’uso dei dispositivi da parte delle persone se come dispositivo business primario o supplementare. Il dispositivo più popolare di proprietà personale utilizzato per lavoro rimane il desktop per il 42% degli intervistati, seguito da vicino dallo smartphone al 40%, dal computer portatile al 36% e, solo in ultima posizione, dal tablet al 26%. Solo il 25% dei dipendenti che utilizza il proprio dispositivo sono “autorizzati” dal datore di lavoro. La metà del restante 75% ha scelto di utilizzare il proprio dispositivo senza che il proprio datore di lavoro ne sia a conoscenza.

Alla domanda sulle modalità di utilizzo dei dispositivi personali nel lavoro e nei contesti di gioco (esclusa la posta elettronica, l’invio / la ricezione di testi o le ricerche generiche sul Web) sono emerse risposte interessanti, in particolare riguardo all’uso dei tablet. Gli intervistati, utilizzano i tablet principalament per gioco, seguito da social media e dal controllo delle notizie e del meteo. L’importanza dei giochi sul tablet si allinea quindi con il basso consumo di questi dispositivi per motivi di lavoro.

Dato che gli usi primari dello smartphone, dopo la chiamata e l’invio di sms, identificati dagli intervistati riguardano la fruizione delle mappe e delle indicazioni stradali, i venditori di smartphone dovrebbero mirare a garantire la facilità di integrazione con i sistemi audio e multimediali presenti nelle vetture, per avere le mani libere e garantire il servizio in tempo reale“, ha detto Sabia di Gartner.

In pratica, il pc, desktop o portatile, è ancora molto utilizzato per questioni di lavoro seguito dallo smartphone, in auge soprattutto per chi lavora in mobilità. Il tablet, invece, viene considerato principalmente uno strumenti di gioco e, di conseguenza, poco adatto alle esigenze professionali.

Utilizzi sempre più intensi, quindi, e che dovrebbero dare un’ulteriore spinta al mercato nell’immediato futuro. Secondo il sondaggio, il 32% degli intervistati ha intenzione di acquistare uno smartphone nei prossimi 12 mesi, il 23% ha intenzione di acquistare un computer portatile o un notebook, il 20% ha intenzione di acquistare un tablet e il 14% un PC desktop o una smart tv.

Numeri importanti, soprattutto se si considera che molte delle famiglie coinvolte nella ricerca ha già in media due o più computer portatili in casa, in aggiunta a smartphone e altri dispositivi di gioco. Presumendo una media di 6,2 dispositivi per abitazione in 124 milioni di famiglie statunitensi, si arriva ad una stima di mercato di quasi 770 milioni di potenziali dispositivi. “Anche se questo è un gran numero, è ancora una piccola parte del numero potenziale di dispositivi Internet of Things (IOT) che riusciremo ad avere nei prossimi cinque anni” afferma Sabia. “I dispositivi più recenti per la casa connessa e i personal trackers stanno arrivando sul mercato e toccheranno non solo l’acquisto di dispositivi, ma anche i servizi e le applicazioni ad essi associati“.

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