Uber al centro del ciclone: in arrivo cause civili a San Francisco e Los Angeles

Ancora problemi in vista per Uber, il servizio di noleggio auto con autista tramite app. Dopo la denuncia in India a seguito del presunto stupro di una donna da parte di un conducente, e il divieto in Spagna per un ricorso dei tassisti, senza contare i vari stop and go di cui è stata oggetto in Germania, la società dovrà ora affrontare due cause civili nelle città californiane di San Francisco e Los Angeles.

L’accusa è quella di aver ingannato gli utenti su diverse questioni, in primis sul fatto di aver controllato che i conducenti fossero incensurati. Tra le altre accuse, secondo quanto riporta la stampa Usa, ci sarebbero problemi con i tassametri, la mancanza delle licenze per lavorare negli aeroporti e la tassa ingannevole da un dollaro per la sicurezza della corsa. I procuratori distrettuali delle due città puntano a ottenere il divieto di operare per Uber fin quando non si metterà in regola con le leggi della California. E di divieti Uber ne ha collezionati in varie città, da Francoforte a Las Vegas, in un momento in cui cerca di espandersi rapidamente all’estero. Alcuni governi hanno messo in dubbio la capacità della compagnia di effettuare controlli sul passato dei conducenti ma a tali osservazioni Uber ha risposto, spiegando che non può escludere gli autisti che sono stati condannati per un crimine più di sette anni fa.

Intanto la questione Uber è approdata anche in Commissione Ue: le legislazioni che riguardano i taxi e le vetture con conducente sono di competenza “nazionale“, ma “quel che è importante è che tutte siano compatibili con il diritto europeo, in particolare con i principi di proporzionalità e non-discriminazione” ha spiegato il portavoce della commissione Ue ai trasporti riferendosi direttamente al nuovo divieto per Uber in Spagna. “Al momento” Bruxelles non prevede d’intervenire ma è in “fase d’osservazione” in quanto “la questione è complessa e richiede ulteriori analisi“. La Commissione, però, ha sottolineato il portavoce, “di solito non si oppone alle nuove tecnologie che offrono nuove opportunità”. 

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