Gli Ott sono i veri e sempre più importanti competitor nella grande partita globale dei mobile payment ma le banche, specialmente quelle italiane ed europee in generale, hanno ancora più di una carta da giocare. A dirlo è Roberto De Agostini, Project Manager Mobile Payment di Banca Mediolanum intervistato da Tech Economy. “Gli over the top come Google, Apple o Amazon sono competitor globali forti con cui si fanno, e si faranno sempre di più, i conti: molti di loro stanno studiano soluzioni ad hoc e altri, come Apple con Apple Pay in Usa, sono una realtà in progressiva affermazione.” Ma le banche italiane hanno ancora una posizione di vantaggio tutt’altro che trascurabile: “c’è tutta una fascia di clientela – spiega De Agostini – che i servizi di pagamento digitali li attende prima di tutto dalla propria banca. Si tratta di una fascia di utenza diciamo più adulta, che non è né nativa digitale né quella dei millennials, che le esigenze di pagamenti mobili le ha maturate di recente e che, per questioni di fiducia nel brand e verso la propria banca, chiede ancora a noi in prima battuta una risposta.”
Un vantaggio temporale da non perdere come da non perdere è l’approccio di “sistema” ai mobile payment che Banca Mediolanum ha nel suo dna sin da quando, nel 2000, ha iniziato ad offrire sistemi di online banking ai quali si sono naturalmente aggiunti quelli in mobilità via smartphone.“Per una banca come la nostra, che nasce senza agenzie e sportelli ma con un rapporto multicanale nativo e originario con gli utenti, era fondamentale poter offrire il canale mobile come ulteriore modo per usufruire dei servizi bancari” chiarisce De Agostini. Di fatto una sorta di vocazione originaria che risponde anche alle esigenze dei molti clienti early adopters. “Abbiamo la fortuna di poter contare su utenti curiosi e attenti: la cosa peggiore per la filosofia di Banca Mediolanum sarebbe stata restare in fuori gioco rispetto a questi clienti che ci chiedono di essere sempre al passo con l’innovazione.”
Da un paio di anni è quindi iniziato un percorso di sviluppo di servizi per pagamenti via smartphone come Send Money con PayPal, ma anche un sistema di pagamenti di bollettini da pagare “via foto” sino ad arrivare al 2014 e al lancio, lo scorso giugno, del Mediolanum Wallet, servizio di pagamento via NFC lanciato con Telecom Italia e basato sulla carta prepagata Mediolanum Freedom Easy Card. Di recente Banca Mediolanum ha ufficializzato anche l’accordo con Vodafone e il lancio di secondo prodotto con carta di debito, Mediolanum Card. In questo modo è diventata in Italia la prima banca a poter offrire pagamenti in mobilità con due compagnie telefoniche diverse.
Mediolanum Wallet, però, non è solo tecnologia: è soprattutto un sistema di pagamento che offre servizi aggiuntivi che né telco né Ott possono assicurare: “pensiamo al controllo del credito prima dei pagamenti, il saldo in tempo reale dei movimenti della prepagata, la possibilità in tempo reale di ricaricare la prepagata prima di fare altre transazioni. Sono tutti contenuti e servizi, presenti nel nostro Wallet, che solo le banche possono assicurare ai correntisti ed è il vero motivo percui, anche noi, dovremo sempre porci il problema di elaborare e studiare servizi innovativi. La tecnologia è la stessa per tutti gli operatori, la vera differenza la fa l’ecosistema di servizi e opportunità ad essa associate.”
Ed è questa la prima criticità, o comunque il nodo cruciale, attorno al quale si giocherà la partita del successo o meno dei servizi dei pagamenti in mobilità: “Servono servizi che abbiano un’alta facilità di uso: l’utente deve poter procedere con i pagamenti in modo veloce e facile, ready to pay, in modo che la tecnologia alla fine diventi trasparente” spiega De Agostini.
Ed è anche chiaro che se i servizi esistono, dovranno necessariamente essere spendibili e accettabili: “Due anni fa – ricorda il Project Manager di Banca Mediolanum – c’erano circa 120mila POS abilitati ai mobile payment nelle grandi città come Milano, Torino e Roma, ma mancava la cultura delle opportunità di tali sistemi sia presso i grandi marchi che nel personale non sempre qualificato. Oggi siamo sulla buona strada: siamo ad almeno 300mila POS abilitati e sta crescendo la consapevolezza del mobile payment tra il personale dei negozi e tra i brand che iniziano a sostenere i pagamenti mobili anche con iniziative promozionali da hoc. Questo dimostra che la strada è tracciata.” Tutto rose e fiori? Un tassello importante in realtà manca ancora ed è quello che De Agostini definisce mancanza di equilibrio e cooperazione tra gli attori della filiera, ovvero telefoniche, banche e Ott. “Tutti desiderano ovviamente far crescere i propri servizi e Wallet ma alla fine vincerà chi offrirà servizi utili.”
E Banca Mediolanum è già a lavoro: “Oggi il nostro Wallet è “NFC centrico” ma per il futuro si sta lavorando a una seconda versione che sarà rilasciata a fine del primo semestre del 2015. Con questo aggiornamento il Wallet diventerà un aggregatore di servizi di pagamento digitali innovativi, in cui confluiranno molti degli altri servizi come il pagamento dei bollettini tramite fotografia e anche Send Money in partnership con PayPal. “In questo modo il Wallet di Mediolanum sarà sempre più l’alter ego del portafogli che abbiamo in tasca: a seconda della tipologia di pagamento necessaria, l’utente entrerà nel Wallet e userà il servizio più adatto. Lato banca il Wallet sarà un nuovo canale di transazionalità con contenuti e servizi sempre più ampi e profondi: non solo una app via NFC, ma sempre più un ambiente di fruizione a 360°.”
E che questo sia il momento giusto per puntare e promuovere il mobile payment nel mondo e anche in Italia, lo dicono sempre di più analisi e ricerche: il futuro dei pagamenti sarà digitale e via smartphone. “I digital wallet saranno il portafogli di domani e lo saranno ancor più in Italia, da sempre una piazza ricca per il mercato smartphone. Non è un caso che tutte le banche qui si stiano muovendo in questo senso.”
Ma se questa è una certezza, meno certi sono i tempi con cui si arriverà a tale scenario e chi “vincerà” la guerra dei mobile payment, se le banche, le telco o gli OTT e ancora quali servizi e tecnologie effettivamente incontreranno il favore degli utenti. “La presenza di Apple Pay forse ha seriamente candidato l’NFC, e servizi annessi, quale tecnologia cardine per il futuro, oltre ad aver saldamente accreditato Apple a competitor globale. Banca Mediolanum però non si sottrae: siamo stati i primi a lavorare con PayPal e abbiamo già fatto incontri esplorativi con Apple stessa: ci piace sperimentare e anche integrare servizi innovativi con i nostri sempre nell’ottica della soddisfazione dell’utenza” conclude De Agostini.
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