La grande bruttezza: il dialogo non è #VeryBello

Va bene non dar retta ai troll. Va bene applicare sempre il principio «Don’t feed the troll», «Ignora», «Non ti curar di lor, ma guarda e passa». Perfetto astenersi da flame e polemiche online, non rispondere per evitare di alimentare contestazioni pregiudizievoli e sterili. Qui però si è decisamente esagerato.
E, temiamo, non per eccesso di zelo e d’impegno nello spremersi le meningi su quale fosse la strategia di comunicazione migliore per un corretto crisis management. Sorry, ma qui non sentiamo odore di “cervelli che friggono”.
[Anzi, se ci sono, magari pure pagati, ci vien da stare anche peggio.]

VB-1Stiamo parlando di #VeryBello, il caso che da due giorni infiamma la rete: il nuovo sito, presentato sabato a Palazzo Chigi dal ministro per i Beni culturali e turismo, Dario Franceschini, che promette di raccontare gli eventi culturali dell’Italia durante il periodo dell’Expo, e che dovrebbe raccogliere 1.300 eventi, dalla Biennale di Venezia a Umbria Jazz e i classici del Teatro Greco di Siracusa.
Non ci soffermeremo qui sui numerosissimi motivi di critica oggettivamente rilevabili sul portale, o sulle davvero innumerevoli, e ancora crescenti, contestazioni verso tutto il progetto scoppiate in rete. L’hashtag #verybello è stato, per tutta la giornata, il primo e più popolare argomento di tendenza su Twitter. Per questo ci sono mille articoli da leggersi online, le posizioni dei principali blogger e degli esperti del mondo digitale già condivise e riproposte da ore su siti e forum, blog e Gruppi Facebook, social e anche Storify. Basta una “storia”, come quella di Andrea Albanese, per capire tutto: o la «Grande Bruttezza» di quel «Centro di bellezza» ben disegnato da Paolo Iabichino o, ancora, il quadro tracciato proprio da uno dei maggiori «Digital Champion» convocati (teoricamente?) dal Governo, come Riccardo Luna, o infine le puntuali ed equilibrate osservazioni di Guido Scorza per il Fatto, con le sue inaggirabili «cinque domande» che finiscono per far concludere che «#verybello evidentemente lascia #senzawords» – le domande sono tuttora senza risposta.

Ecco, il punto è proprio questo: #NoWords, «senza parole».

Quello che, oltre dunque a tutto il resto, ci colpisce qui – tanto più per chi guarda sempre in ottica Social Caring – è proprio la mancanza assoluta di dialogo in rete e con la rete, da parte di chi, al Governo, non perde occasione per vantarsi di aver teoricamente fatto di digital&social due “Parole d’ordine”, primo linguaggio universale e campo prioritario su cui lavorare in ottica di sviluppo. Oltre 13mila tweet con hashtag #Verybello già nella prima mattinata di domenica, migliaia di menzioni, centinaia di migliaia di discussioni e polemiche online, nel tentativo di interloquire con i responsabili dell’iniziativa, e neanche un tweet di risposta. Anzi, neanche proprio un tweet. Di più: neanche un following – nemmeno “così”, magari per caso, scelto en passant tra i suggerimenti di Twitter. La presenza in rete di «VeryBello» è dunque un’assenza: puramente virtuale. Come se chi di dovere avesse aperto l’account e poi se ne fosse andato.
Vero è che ora l’onda è montata così tanto che, a furia di gridare all’#EpicFail, rischia forse, talvolta, di poter esser accusata essa stessa di #Fail: non sempre esempio di “moderazione”, e “rea” forse di aver davvero contribuito a dare sin troppa visibilità al tema. Forse.
All’inizio però, in ogni caso, si trattava di una semplice discussione online. Una contestazione con critiche anche forti, piacevoli o meno, ma gestibilissima e anzi da gestire, da affrontare. E poi su, voi che vi riempite la bocca di Internet e che di ogni cosa fate un hashtag: una risposta datela! Dite qualcosa a queste migliaia di persone – di cittadini, elettori – che a ragione o torto di rivolgono a voi. Una posizione prendetela. Date un qualsivoglia, minimo cenno di ascolto, se il dialogo proprio non vi piace. Un vago segnale di presenza online.

Niente. Encefalogramma piatto.

FranceschiniAnzi, peggio ancora: sotto zero. Sì, perché alla fin fine sarebbe stato meglio un encefalogramma piatto che dilaniato, ricoperto di terra e fango dalla bella uscita di Franceschini in persona, che, come «segnale di presenza», di «ascolto», ha pensato bene di dichiarare via Twitter:
«In 6 ore oltre 500.000 accessi a verybello.it! Come speravamo grande pubblicità da ironie, critiche e cattiverie sul web… Verygrazie!».
«Come speravamo». Come speravate?!?… Cioè:

  1. l’exit strategy di un crisis management – si chiamerebbe così – verrebbe da un Ministro del nostro “digitalissimo” Governo individuata nella narcisistica esibizione di gongolamento per un presunto successo raggiunto…
  2. … sulla base, peraltro, di una valutazione completamente sbagliata – il «presunto successo» è in realtà un totale «fail», una crisi reputazionale completa?
  3. O si tratta solo di semplice «incompetenza digitale»?

Forse si dimentica che, se nell’epoca della comunicazione one-to-one poteva ancora valere il principio del «purché se ne parli», oggi, nell’era della comunicazione interattiva, si parla guarda caso di «Word Of Mouth Marketing». Oggi l’ascolto, il dialogo – la disponibilità anche nell’aiuto – è fattore decisivo della vendita: anche di sé, del proprio Brand, della propria immagine in generale.
Non aggiungiamo altro: fiumi d’inchiostro stanno scorrendo in queste ore sul tema. E ci pare che quanto riportato si commenti da solo.

Se mai servisse, ci permettiamo en passant giusto un update. Alle ore 20 del 25 gennaio, la situazione è sempre la stessa: @VeryBello, 2.190 Follower [quasi raddoppiati nel solo pomeriggio], 0 Tweet 0 Following.

Se questo è #VeryBello…

 

 

 

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Digital Strategy R&D Consultant, Public Speaker, Lecturer, Coach, Author. Honoured by LinkedIn as one of the Top 5 Italian Most Engaged and Influencer Marketers. #SocialCare, «Utility & You-tility Devoted», Heart-Marketing and Help-Marketing passionate theorist and evangelist. One watchword - «Do you want to Sell? Help! ROI is Responsibility, Trust» - one Mission: Helping Companies and People Help and Be Useful To Succeed in Business and Life. Writer and contributor to books and white-papers. Conference contributor and Professional Speaker, guest at events like SMX, eMetrics, ISBF, CMI, SMW. Business Coach and Trainer, I hold webinars, workshops, masterclasses and courses for companies and Academic Institutes, like Istituto Tagliacarne, Roma, TAG Innovation School, Buzzoole, YourBrandCamp, TrekkSoft. Lifelong learning and continuing vocational training are a must.

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