Identità digitale e innovazione in Italia: l’intervista a Marco Floridi di Keyglance

Un modo per dare gli utenti uno strumento per incrementare le loro connessioni social ed entrare in contatto con altre persone: nasce così l’app Keyglance, iniziativa tutta italiana fortemente voluta da Marco Floridi, Co-founder e CEO di Keyglance.

Come nasce l’idea di Keyglance, come funziona l’app e che vantaggi offre?

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Marco Floridi è Co-founder e CEO di Keyglance.

Keyglance nasce dall’idea di dare agli utenti uno strumento facile e divertente per incrementare le loro connessioni social. L’app racchiude in un unico profilo account di piattaforme social e chat (Fb, twitter, Instagram, kik Messenger e Snapchat). Il core dell’applicazione è la condivisione degli “sguardi” fra amici il che vuol dire che Keyglance permette di vedere quale persona ha attirato l’interesse dei tuoi amici, non sapendo quale dei tuoi amici ha guardato la persona. Ogni settimana il sistema genera una classifica di persone più viste, sia amici e non. Con Keyglance gli utenti possono:

  • racchiudere l’identità digitale in un unico profilo. Ogni profilo è associato un codice alfanumerico denominato Keyglance CODE che identifica l’utente. Grazie alla camere integrata nell’app l’utente potrà scattare foto o SELFIE inserendo sovraimpresso il proprio Keyglance CODE e condividerle dove desidera. Più il codice sarà cercato e più l’utente acquisirà sguardi, popolarità e l’opportunità di entrare in contatto con nuovi utenti
  • ricercare in mappa utenti in qualunque parte del mondo
  • inviare dei CLIPPY ad amici (audio).

Un progetto tutto italiano: ha avuto difficoltà a realizzarlo nel nostro Paese?

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Una volta superato lo scoglio di creare un Team, che è la cosa più importante per una startup prima dell’idea in sè, la difficoltà non è stata nel realizzarlo, quanto nel trovare un appoggio da enti, istituzioni etc.
In questo settore il problema non sta nei giovani nostrani, che non hanno nulla da invidiare a coetanei di altri paesi, ma in Italia mancano strumenti di base per iniziare una nuova avventura imprenditoriale, soprattutto nel digitale. Basti pensare alla semplice costituzione di una società. In altri paesi come in UK si fa on-line con pochi pound. La differenza sta tra giovani che si evolvono velocemente e il sistema Italia che è troppo lento e fatica nel capire i bisogni delle nuove realtà digitali. Anche se qualcosa si sta muovendo.

Che ne pensa delle startup innovative? E’ un modello che serve davvero?

Sicuramente è un passo avanti, ma non basta. Il problema è che i giovani di fronte alla scelta di mettersi in proprio trovano sulla loro strada degli ostacoli. Il primo è chi li aiuta a stilare il business plan, che serve a chiarirsi bene le idee e a cercare potenziali investitori.

Che futuro per Keyglance?

Ci sono diverse cose in campo. Abbiamo deciso di depositare una domanda di brevetto e un format multimediale negli Stati Uniti: il format multimediale è stato depositato lì perché è possibile in America fare questo tipo protezione della proprietà intellettuale, mentre la richiesta di brevetto è stata fatta In Italia per poi estenderla come PCT nel resto del mondo.
Sul fronte più operativo siamo in fase di beta testing privata e contiamo di rilasciare l’applicazione nell’Apple store a breve. In Keyglance è previsto in futuro l’iscrizione anche per utenti Business con servizi di visibilità dedicati ed innovativi. Chiunque voglia provare subito l’app si può iscrivere su www.keyglance.com e riceverà l’invito per il download in anteprima.

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