Innovazione nel banking: quale scenario?

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Giuseppe Gigante, Regional Marketing Manager I. G. & Middle East di Micro Focus

Come sta cambiando il mondo del banking con l’avvento del digitale? Più volte ci siamo posti lo stesso interrogativo e oggi con Giuseppe Gigante, Regional Marketing Manager I. G. & Middle East di Micro Focus, scopriamo cosa c’è dietro all’innovazione che tutti oggi stiamo sperimentando, in primis come utenti.

Negli ultimi anni il banking è inesorabilmente stato sottoposto a un processo di rinnovamento dettato sia dall’avanzamento delle tecnologie che dalle richieste sempre più pressanti degli utenti. “Al fine di gestire accuratamente una nuova ondata di richieste da parte dei clienti” ci spiega Gigante “le banche si sono orientate verso una nuova era dei servizi finanziari – dove le transazioni bancarie digitali corrispondono a circa  1 miliardo di euro giorno, come riporta la British Bankers’ Association (BBA) – per capitalizzare queste opportunità con nuovi prodotti e servizi e particolarmente accattivante.” Il che chiama in causa le tecnologie, spiega Gigante, “le banche a dotarsi di infrastrutture IT per rispondere adeguatamente a questa richiesta.”

Non è stato ne un passaggio veloce nè totalmente indolore: la vera criticità, in questo senso, è data dal come si è affrontata, e come si affronta costantemente, la modernizzazione: “Le nuove tecnologie arrivano a supportare le banche e permettono loro di offrire nuove funzionalità e servizi ma nel rispetto delle loro scelte e della loro mission. A differenza di altre realtà, in cui c’è stata difficoltà a portare l’innovazione nel business, perché fare innovazione ha significato attuare il ‘ripping and replacing’, ovvero lo smantellamento e la sostituzione di soluzioni ma anche di modelli, quello che abbiamo notato in Micro Focus dopo anni di presenza accanto ai grandi attori del comparto, è che nel settore bancario ciò è accaduto in maniera minore. E questo grazie a due cose: alla presenza di infrastrutture di backend affidabili, con piattaforme sicure, su cui si è andato ad innestare il necessario ammodernamento tecnico/tecnologico, e poi grazie al software che è ciò che davvero garantisce affidabilità, sicurezza e agilità dei sistemi e dei servizi.” 

Cosa accadrà in futuro? In realtà, spiega Gigante, il futuro è già sotto i nostri occhi: “le banche si sono trovate ad affrontare un cambiamento che le ha portate ad associare il modo più “classico” di erogare i servizi, ovvero attraverso lo sportello o il sito web, a forme completamente diverse come l’home banking su mobile mobile ma anche su wearable”. Barclays, ad esempio, ha lanciato il suo nuovo braccialetto per il pagamento che propone una modalità di pagamento nuova e più conveniente e  Lloyds Bank che ha iniziato la sua trasformazione digitale riducendo gli uffici locali in favore del’ “home banking”. In altre parti del mondo, la francese BPCE e  l’indiana ICICI hanno recentemente lanciato un servizio di trasferimento di denaro via Twitter. “Questi sono esempi significativi di come il mercato finanziario può restare innovativo adottando i trend tecnologici come il mobile, cloud e le tecnologie “wearable” per agevolare i clienti.”

Innovare, dunque, e puntare sulla tecnologia consentirà la modernizzazione dei sistemi esistenti, per raggiungere l’innovazione richiesta:  “i servizi in essere possono continuare a funzionare e la modernizzazione basata su tecnologie testate ed affidabili consentirà alle banche di offrire servizi migliori senza rischi di errore per i sistemi. È possibile raggiungere questo obiettivo con una visione macro del portafoglio, individuando le applicazioni che richiedono una modernizzazione, e successivamente aggiornando e testando le stesse all’interno di un ambiente IT moderno ed efficiente.”

Ma attenzione: la modernizzazione IT avvisa Gigante, naturalmente è un’attività continua e non sporadica, che va monitorata e progressivamente aggiornata a seconda dei mutamenti interni delle istituzioni bancarie. A garanzia di sicurezza, affidabilità e agilità per il cliente.

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