Guidare le imprese nella trasformazione digitale: intervista a Enrico Deluchi di Canon Italia

Enrico_Deluchi
Enrico Deluchi è Amministratore Delegato e Presidente di Canon Italia.

Un mondo interconnesso, sempre più digitale, che produce dati e informazioni a una velocità che l’umanità non ha mai conosciuto. E’ il mondo dell’ICT che oggi, con l’internet of things, sta vivendo solo l’ultima di una serie di innovazioni che hanno prodotto un aumento esponenziale dei dati e informazioni da gestire. Un cambiamento che impone alle imprese il mutamento profondo dei loro modelli di business: ne abbiamo parlato con l’AD e Presidente di Canon Italia Enrico Deluchi in occasione del lancio del canale Beyond Document Management, nuovo spazio di approfondimento verticale realizzato da Tech Economy in collaborazione con Canon Italia. Un canale che vuole raccontare l’evoluzione delle modalità con le quali le aziende gestiscono la loro conoscenza per supportare i processi di sviluppo in atto.

“In questo momento storico le aziende sono disorientate e si trovano strette tra due evidenze: quella dei dati che aumentano continuamente e quella degli analytics che possono dare un senso a questa mole di dati. Ma manca ancora una cosa fondamentale: la consapevolezza di sapere cosa cercare per iniziare a dare “senso” alle informazioni” spiega Deluchi. Ed è questa la vera sfida per aziende come Canon che sono chiamate a rispondere alle necessità di chiarezza e semplicità di cui tali organizzazioni hanno bisogno. “Se lo scenario è quello che abbiamo descritto, si comprende bene come sarà sempre più importante il ruolo di chi saprà accreditarsi presso i clienti come un organizzatore di senso.”
Servono esperti che aiutino a comprendere i veri obiettivi di cui essi hanno bisogno per evitare che si facciano le scelte sbagliate per non avere saputo leggere la propria identità di business. “C’è una grande differenza tra l’adottare strategie IoT, mettere in piedi logiche di Big Data o fare customer analytics, anche se spesso, per semplificare si mette tutto nello stesso calderone. In realtà hanno scopi molto diversi ed è per questo che bisogna aiutare i clienti business a sapere cosa andare a cercare.”

In questo senso: “Come Canon ci siamo spostati dall’essere fornitori di servizi di base, ad avere un ruolo di guida e consulenza nella revisione dei processi introdotti dal digitale. Ma non perdiamo la nostra identità di sempre: sappiamo anche realizzare il cambiamento facendo ricorso a quell’insieme integrato di esperienze, competenze e tecnologie, che caratterizzano da sempre la nostra azienda.” Che, di recente, ha acquisito Integra Document Management (IDM), società italiana specializzata e focalizzata sui servizi di Document and Business Process Outsourcing “che ci permette di prendere in carico l’intero ciclo di vita del documento gestendolo completamente, in tutte le sue fasi, per conto dei nostri clienti. Questo ci consente di guidarli attraverso il cambiamento organizzativo.”

E’ stato un investimento importante che, insieme alle nuove linee operative aziendali, in questi anni ha dato i suoi frutti: “abbiamo raddoppiato le dimensioni come numero di dipendenti: 1600 lavoratori di cui quasi 1.200 si occupano di servizi, che si concretizza in un fatturato, in Italia, che supera i 50 milioni di euro in ambito servizi. E’ un dato estremamente rilevante nel panorama delle imprese dell’ICT, il che ci permette di rivolgerci al mercato come reale agente di cambiamento, sia per le grandi che per le piccole imprese. In tutto il mondo B2B abbiamo registrato una crescita a doppia cifra negli ultimi 12 mesi”.

Successi che derivano, come detto, anche dalla capacità di Canon di rispondere a domande precise dell’utenza: “Sono tre le cose che ci chiedono i nostri clienti: prima di tutto di essere aiutati a capire, perché l’offerta tecnologica oggi sul mercato è immensa. In Italia poche grandi aziende hanno possibilità di avere know how interno specializzato e le piccole e medie imprese chiedono supporto per migliorare in termini di efficacia/efficienza.” E poi semplicità d’uso di prodotti e servizi e grande chiarezza sul ritorno economico degli investimenti in tecnologia: “non è banale, è una richiesta assolutamente lecita.”

In chiusura uno sguardo al futuro. Secondo Deluchi ci sono molti trend di cui le imprese, sia quelle che producono dati e informazioni che quelle legate alla stampa professionale, dovranno tenere conto. Tutte le implicazioni del virtual printing, ad esempio, ovvero delle problematiche che sorgono quando si devono gestire documenti che “nascono” digitali e che, rispetto ai pdf derivati da cartacei, sono più ricchi di dati e informazioni ma anche più facili da manomettere. E poi, nel campo della stampa, le aziende che fanno del printing un mestiere, dovranno considerare gli impatti della stampa 2,5D fino al 3D che arriverà a fondersi con la realtà virtuale, una sorta di mix reality, ibrido tra reale e virtuale, per la progettazione e prototipazione fino alla stampa 3D di produzione. “Tutti trend da tenere d’occhio, tanto che ne parleremo durante il Canon Expo di Parigi ad ottobre, evento che organizziamo ogni cinque anni, in cui presenteremo le ultime novità e le innovazioni del prossimo quinquennio.” Ma Canon è già anche ad Expo 2015 per “aiutare il grande evento di Milano a comunicare attraverso le immagini, superando ogni barriera linguistica e culturale.”

Rinnovarsi ed essere guide affidabili per le imprese che vogliono innovare, mettendo ordine nel surplus informativo e tecnologico che le circonda. E’ anche questa oggi, la mission di Canon. “Dobbiamo evitare che accada quello che succede quando si entra in una mostra e si guardano le tante opere esposte senza l’ausilio di una guida. All’uscita ci rendiamo conto di aver perso l’opportunità di comprendere davvero il valore di quello che avevamo sotto i nostri occhi. Valore che Tech Economy e Canon Italia vi aiuteranno ad individuare e costruire.”  

 

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