eMarketer: l’engagement dei brand su Instagram è altissimo (ma potrebbe calare)

Instagram sta lavorando molto per portare gli inserzionisti ad acquistare spazi sul proprio social network: la recente apertura delle API per l’advertising e l’aver unito le capacità di targetizzazione a quelle di Facebook darà agli inserzionisti nuove possibilità di effettuare campagne, il che porterà a un rapido aumento della spesa pubblicitaria. Ad affermarlo è la nuova ricerca di eMarketer incentrata proprio su Instagram dal titolo “Instagram Advertising: What Marketers Need to Know.”

I dati di eMarketer stimano che Instagram raggiungerà circa 600 milioni di dollari in termini di ricavi pubblicitari entro la fine di quest’anno, con un tasso di crescita vertiginoso che porterà la società a guadagnare 2,81 miliardi entro il 2017. L’interesse per Instagram da parte delle aziende è stato alimentato da studi che dimostrano un alto tasso di engagement sia con i post “organici” sia con gli annunci a pagamento (fino ad ora appannaggio solo di pochi brand di grandi dimensioni), ma è impossibile prevedere se questi risultati continueranno anche dopo l’introduzione dell’advertising aperto a tutti.

Il report sostiene che un fattore chiave del forte tasso di engagement è che ogni utente, se esegue l’accesso regolarmente, può vedere in potenza tutti i post degli account che segue nel proprio newsfeed, cosa che non accade per esempio con Facebook, il cui algoritmo limita la probabilità di vedere i post che non sono sponsorizzati delle pagine aziendali. L’esempio di Dot & Bo, famoso store di arredamento e design americano, è illuminante in proposito: la società registra un numero sostanzialmente uguale di preferenze (like) sui suoi post di Instagram e Facebook, anche se possiede solo 8.800 follower su Instagram contro i 620.000 che invece la seguono su Facebook.

Il social network delle foto però non ha un forte tasso di engagement solo sui post organici: in un post sul blog di Instagram (datato giugno 2015), l’azienda ha citato molto esempi di inserzionisti canadesi che hanno aumentato la portata del brand per percentuali che vanno dal 14 al 45%. In proposito, Jim Squires, direttore di Instagram delle operazioni di mercato, ha dichiarato: “Se ci pensate, le performance degli annunci sulla piattaforma sono superiori quasi di tre volte a quello che si vede generalmente nel settore“.

Se questi risultati rimarranno alti, dipenderà soltanto da come la società intenderà gestire l’apertura della possibilità di comprare inserzioni in tutto il mondo. Fino ad ora, l’approccio lento e attento di Instagram ha registrato un’esperienza positiva sia per le aziende sia per gli utenti. eMarketer conclude la disamina affermando che l’introduzione di molta più pubblicità potrebbe non piacere agli utenti con il conseguente rischio di verde drastici cali di utilizzo.

emarket instagram

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