Le tecnologie legate all’Internet of Things utilizzate per gestire gli uffici potranno avere un impatto economico complessivo tra i 70 e i 150 miliardi di dollari l’anno entro il 2025: è la stima che emerge da un report del McKinsey Global Institute, intitolato “The Internet of Things: Mapping the value beyond the hype”.
Energia, sicurezza e produttività: gli impatti economici dall’IoT in ufficio
Gli spazi commerciali rappresentano il 20% del consumo totale di energia nelle economie avanzate come gli Stati Uniti: circa la metà di questa energia è consumata negli uffici e gran parte di essa è dispersa per riscaldare, climatizzare e illuminare luoghi inutilizzati. I sistemi di Smart Energy che si basano sull’IoT rilevano automaticamente quando una stanza è libera o occupata e regolare il riscaldamento, il raffreddamento e l’illuminazione solo se necessario: in questo modo il consumo energetico negli uffici si abbatterebbe del 20%, producendo un potenziale impatto economico complessivo che va dagli 11,7 miliardi ai 20,5 miliardi di dollari entro il 2025.
Inoltre una delle questioni cruciali negli uffici (ma in generale negli ambienti di lavoro) è la sicurezza: telecamere deputate a questa funzione sono utilizzate per monitorare varie attività negli edifici e negli uffici. Grazie all’Internet delle cose questi sistemi possono essere notevolmente più efficaci e meno costosi: la tecnologia è in grado di rilevare automaticamente un’anomalia nei dati video e segnalare eventuali pericoli o intrusioni alle autorità. Un sistema del genere avrà la capacità di generare un risparmio potenziale di oltre 6 miliardi di dollari entro il 2025.
Infine il report si sofferma anche sulla produttività umana, il cuore centrale delle attività d’ufficio: al momento le organizzazioni conducono indagini periodiche sui propri impiegati per valutare la salute organizzativa della società e utilizzare i risultati per apportare miglioramenti nei processi di lavoro. In futuro, le aziende potrebbero utilizzare badge o wearable (probabilmente su base volontaria) per monitorare l’attività e le interazioni tra i dipendenti. I datori di lavoro potrebbero utilizzare i dati per identificare le aree di miglioramento, rendendo lo spazio di lavoro più produttivo e agevole per i propri dipendenti.
Nei programmi pilota in corso tali iniziative hanno generato circa il 10-12% di incremento della produttività e il 20% di miglioramento nelle performance individuali: i benefici maggiori deriverebbero da una effettiva maggiore produttività dei lavoratori della conoscenza, degli ingegneri, dei marketer e degli avvocati le cui prestazioni dipendono soprattutto dalla collaborazione con gli altri: McKinsey stima che gli impatti economici complessivi entro il 2025 potranno oscillare tra i 16 e i 47 miliardi di dollari.
Barriere e ostacoli: dai problemi tecnici al tema della privacy
Uno dei problemi principali che potrebbero influenzare il tasso di adozione dell’IoT negli uffici, rileva l’analisi, è il suo costo anche se quello economico non è l’unico fattore da considerare, dato che ci sono anche problemi tecnici, come ad esempio la necessità di alimentazione o l’implementazione di sistemi di comunicazione a basso costo per raccogliere segnali e dati dai sensori e dalle telecamere. Inoltre saranno necessari continui aggiornamenti, basti pensare a quanto visto per la sicurezza: l’interpretazione affidabile dei dati provenienti dalle telecamere richiederà miglioramenti costanti nel software di riconoscimento.
Infine sarà necessario affrontare le questioni inerenti alla privacy e al trattamento dei dati che, in ufficio, potrebbero essere temi critici. Infatti, raccogliere i dati per l’ottimizzazione dei processi di lavoro implica l’accettazione da parte di dipendenti di policy di trattamento dati invasive, almeno durante il periodo di data mining: questo potrebbe portare a un incremento delle problematiche di carattere legale e normativo.
Secondo McKinsey, la politica dovrà affrontare la questione per poterla risolvere in via definitiva e adattare le tutele normative nel trattamento dei dati della IoT alle esigenze attuali. Tuttavia, i governi stessi potrebbero anche ricevere potenziali benefici dato che l’Internet delle cose riesce ad aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro (così come visto per le telecamere, ma non solo).
In conclusione le potenzialità dell’Internet of Things nella vita d’ufficio sono molto elevate, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, la produttività e il risparmio energetico; purtroppo però ci sono una serie di questioni che potrebbero rallentare le innovazioni e una su tutte è il tema della privacy: il confine tra la riservatezza dei dati personali e la possibilità di un’azienda di analizzare le performance dei dipendenti per identificare criticità e problemi da risolvere è ancora poco chiaro e scarsamente regolamentato.
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