Flavio Cattaneo è il nuovo AD di Telecom Italia: il punto in rete

Flavio Cattaneo è il nuovo amministratore delegato di Telecom Italia: il Consiglio di Amministrazione presieduto da Giuseppe Recchi ha così deciso il successore di Patuano che ha presentato le dimissioni a metà del mese di marzo. Una uscita, quella di Patuano, anticipata da diversi rumors riportati anche qui, su TechEconomy: la posizione di Marco Patuano era da tempo in fase di valutazione da parte di Vivendi, la società francese che ha investito circa 3,5 miliardi di euro in Telecom; inizialmente le voci sono state smentite e gli analisti erano alquanto d’accordo sul fatto che l’uscita del vecchio AD potesse essere un duro colpo per l’assetto strategico, ma questo non ha fermato l’ingresso di Cattaneo.

I rumor confermati: il ruolo di Cattaneo

La visita di Patuano a Parigi proprio per un confronto con Vivendi e i rumor del cambio avevano dato segnali positivi: come ha riportato Wall Street Italia, le azioni di Telecom Italia sono salite fino al 6,5% spinte proprio dalle voci su un possibile cambio al vertice e la nomina di un nuovo AD; subito dopo la smentita da parte di Telecom le azioni sono di nuovo scese del 3%. Secondo le parole del Ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine riportate dal Sole 24 Oresi tratta di un’ottima notizia per il futuro di un gruppo solido come Tim, e anche per l’Italia”.

Ma chi è Flavio Cattaneo? In sintesi, è l’attuale Presidente di NTV, laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano ma con una formazione specialistica anche in materia di gestione aziendale. Da febbraio 2015 è amministratore delegato di Ntv, la società di trasporto ferroviario e da marzo 2015 Presidente di Domus Spa; da dicembre 2014 è Consigliere indipendente di Generali, da aprile 2014 è anche già Consigliere indipendente della Telco nostrana; inoltre da novembre 2005 a maggio 2014 Cattaneo è stato amministratore delegato di Terna e da aprile 2003 ad agosto 2005 è stato il più giovane direttore generale della RAI.

Secondo una nota di Telecom Italia, il nuovo leader del gruppo “avrà il compito di definire e proporre al Consiglio i piani strategici, industriali e finanziari per poi attuarli e svilupparli, nonché la responsabilità di organizzare e garantire la gestione e lo sviluppo del business in Italia e in Sud America“. L’America Latina potrebbe essere la vera sfida di Cattaneo, ma anche i numerosi tagli finanziari richiesti da Vivendi potrebbero essere una sfida difficile per la gestione della telco nostrana.

Le opinioni dei media e il dibattito in rete: tra crisi economica e tagli

Immediatamente dopo la notizia non sono mancate le dichiarazioni e gli approfondimenti in rete: da una parte c’è chi sottolinea la mancanza di esperienza di Flavio Cattaneo in un settore telco, dall’altra chi invece pensa che l’arrivo dell’ex dirigente RAI possa essere una ventata positiva per una società come Telecom Italia che ha avuto chiare indicazioni dal gruppo francese Vivendi (che ne detiene il controllo) di trasformarsi gradualmente in una media company. In dettaglio:

  • Secondo il quotidiano La Repubblica (attraverso la penna di Walter Galbiati) si tratta di una scelta in linea con le intenzioni generali di Vivendi: Flavio Cattaneo, non ha “al suo attivo nessun precedente nelle tlc, ma l’esperienza nella gestione della rete di Terna e i due anni in Rai” potrebbero essere “utili sul fronte dei contenuti con l’arrivo tra i soci forti di Telecom della media company francese Vivendi”.
  • Per Le Monde, quotidiano francese, l’arrivo di Cattaneo sarebbe stato favorito soprattutto per le richieste di tagli da parte di Vivendi a Marco Patuano. Un miliardo di euro di tagli, quelli richiesti da Arnaud de Puyfontaine, ma l’ex ad ne ha prospettati “soltanto” 600 milioni. Per i media francesi è questo il vero nodo della discordia e il motivo principale della scelta ricaduta su Cattaneo, famoso anche per aver ricoperto un ruolo fondamentale sui conti della NTV (Italo, concorrente di Trenitalia).
  • Fiorina e Capozzi e Gaia Cacciavillani sul Fatto Quotidiano pongono ancora un ulteriore elemento sul piatto che ha portato alla scelta del nuovo AD: secondo il quotidiano guidato da Gomez e Travaglio, la vicinanza di Cattaneo con Berlusconi sarebbe stata determinante, considerate le mire di Vincent Bolloré (principale azionista di Vivendi) verso le televisioni del Cavaliere e della Mediaset in generale. Secondo quanto riportato da La Repubblica qualche giorno fa, infatti, Berlusconi e Bolloré starebbero trattando per portare Mediaset sotto il controllo del colosso media francese (per l’appunto Vivendi) e un accordo di massima potrebbe essere già stato raggiunto, ma si tratta di indiscrezioni non confermate.
  • Il Wall Street Journal pone l’accento sulla nostra situazione economica e sulla mancanza di un disegno strategico complessivo da parte di Patuano. Secondo l’autorevole quotidiano americano, Telecom Italia sta facendo molta fatica a competere con la mancanza di una direzione strategica in grado di far fronte alle sfide della nostra prolungata crisi economica; inoltre la concorrenza forte da parte di società che hanno abbassato i prezzi su tutto il territorio nazionale stanno guadagnando terreno con grande rapidità. Secondo una fonte del WSJ vicina ai vertici della società, la necessità di una inversione di tendenza è diventata evidente negli ultimi mesi, causando un malcontento crescente tra i membri del board.

In conclusione, Flavio Cattaneo prende in eredità quanto lasciato da all’ex AD Marco Patuano con alcuni compiti difficili: accontentare i francesi e trasformare una telco tradizionale in una media company in un clima di tagli (e con espansione in America del Sud) potrebbe non essere semplicissimo. Arnaud de Puyfontaine e Vincent Bolloré sono ottimisti, ma è presto per riuscire a prevedere cosa succederà davvero nel prossimo futuro in casa Telecom.

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