Sistemi cognitivi rafforzano la sicurezza IT

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Le tecnologie quali cloud, mobile, big data analytics e social consentono alle imprese di cogliere le grandi opportunità dei mercati digitali, allo stesso tempo, però, rendono inefficaci i sistemi di sicurezza informatica centrati sul difesa del perimetro. Il numero, la varietà e soprattutto l’intelligenza delle minacce continuano ad aumentare, fornendo agli attaccanti nuove strade attraverso le quali colpire gli asset critici.

Queste nuove tecnologie e queste nuove minacce richiedono una strategia di sicurezza che si discosti dal vecchio modello di protezione a favore di un più avanzato e proattivo approccio basato su contenimento e controllo. IDC, in una recente ricerca, evidenzia la crescente integrazione di tecnologie analitiche predittive in seno alle soluzioni e ai servizi di sicurezza IT. In particolare sta emergendo il ruolo fondamentale dei sistemi cognitivi.

Dallo studio emerge che il 48% delle imprese italiane, che indicano la sicurezza IT come centrale rispetto alle loro priorità strategiche, sta considerando con estrema attenzione le potenziali applicazioni di tecnologie cognitive.

I Cognitive Systems, insieme a IoT, Robotics, 3D Printing e Augmented & Virtual Reality, fanno parte di quella categoria di tecnologie identificate e definite come Innovation Accelerator, ovvero tecnologie “disruptive” in grado di amplificare la portata del processo di trasformazione digitale intrapreso dalle aziende, abilitando nuove opportunità di ricavi, strategie di business information-based, innovazione dei processi interni ed esperienza dei clienti.

L’utilizzo di sistemi cognitivi per l’individuazione della minaccia – afferma Pierluigi Paganini, Chief Information Security Officer presso Bit4Id – presenta sicuramente ottime prospettive. Ci confrontiamo ogni giorno con minacce sempre più complesse che richiedono un approccio multidisciplinare per la loro comprensione; non a caso, infatti, parliamo spesso di intelligence della minaccia, o threat intelligence. In tale contesto i Cognitive Systems sono un elemento di grande innovazione soprattutto per quanto concerne un’azione proattiva nei confronti dell’elemento avverso basata sull’analisi di grandi moli di dati acquisite da una pletora di fonti in tempo reale. Senza lasciarci prendere da facili entusiasmi possiamo dire che nella lotta al crimine, così come in altri ambiti, è auspicabile un progressivo impiego di simili tecnologie come ulteriore elemento di prevenzione e contrasto”.

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