La velocità delle reti mobile è sempre più importante: il traffico dati crescerà rapidamente nei prossimi anni e, per rispondere alle nuove esigenze degli utenti e delle aziende, gli operatori di telecomunicazioni dovranno cominciare a prendere provvedimenti: da un lato le aziende, che avranno sempre più “fame” di velocità di banda grazie ai nuovi processi legati a #IoT, Internet of Things, e in generale alla Digital Transformation; dall’altra gli utenti che cambiano le proprie necessità di consumo, usufruendo di dati in mobilità e di altri servizi che comportano un grande uso di dati.
La velocità e i dati: una necessità per utenti e aziende
Giusto per citare qualche dato di Cisco, entro il 2020 ci saranno 5,5 miliardi di utenti di telefonia mobile, che rappresentano il 70% per cento della popolazione mondiale. A spingere su velocità come bisogno primario sono un insieme di fattori che vanno dall’adozione di dispositivi mobili, all’aumento della copertura mobile, passando per la domanda di contenuti mobili: tutti stanno generando una crescita del numero di utenti due volte più veloce rispetto alla crescita della popolazione mondiale tanto che l’ondata di utenti mobili, dispositivi intelligenti, video mobile e reti 4G faranno aumentare il traffico dati mobile di otto volte nel corso dei prossimi cinque anni.
Inoltre, per effetto dell’IoE nel 2020 ci saranno 11,6 miliardi di dispositivi o connessioni mobile-ready, tra cui 8,5 miliardi di dispositivi mobile personali e 3,1 miliardi di connessioni M2M rispetto a 7,9 miliardi di dispositivi mobile-ready e connessioni M2M in totale nel 2015, dove le connessioni M2M si riferiscono alle applicazioni che consentono a sistemi wireless e cablati di comunicare con altri dispositivi dotati della stessa abilità (ad esempio, GPS o navigatori, soluzioni di controllo dei beni, contatori per le utenze, sistemi di sicurezza o videosorveglianza, sistemi di monitoraggio medicale, ecc.). È evidente come, a fronte di una tale domanda, il fattore “velocità” sia fondamentale.
In che modo le compagnie di telecomunicazioni possono rispondere a questa esigenza? Una soluzione è il Mobile Cloud Services Provider.
Mobile Cloud Services Provider: cos’è e come funziona
Un cloud mobile multi country è stato creato da Deutsche Telekom durante il Mobile World Congress di Barcellona, grazie a Ultra Services Platform di Cisco, una piattaforma di servizi mobile virtualizzata e ricca di funzionalità.
Attraverso questa tecnologia gli operatori di telefonia mobile hanno la possibilità di implementare nuovi servizi molto più veloci. Il sistema ha dimostrato, infatti, una capacità di gestione del traffico pari a 2 Tb al secondo e la possibilità di supportare oltre 20 milioni di connessioni. Un dato indubbiamente interessante in ottica IoT: si pensi per esempio alle necessità di buone performance delle infrastrutture di rete necessarie per semplificare e velocizzare nuovi servizi come le connected car.
Altro vantaggio non banale per gli operatori mobili è la possibilità di diminuire i tempi di implementazione e distribuzione dei servizi da mesi a minuti, con conseguente diminuzione dei costi di oltre il 30%.
5G è già realtà?
5G è la sigla con cui si indicano le comunicazioni mobili di prossima generazione, che consentiranno velocità di trasferimento dati da 100 a 1000 volte superiori a quelle dell’attuale 4G.
Hans Vestberg, CEO Ericsson, al CES 2015 per descrivere il 5G usò un suo possibile esempio di applicazione: quando una persona entra in auto, portando con sé vari dispositivi connessi, il 5G capirà quale di essi ha bisogno di maggiore velocità lasciando che altri si accontentino di una banda minore. Nel caso di oggetti in grado di connettersi indipendentemente alla rete (si pensi ai tanti oggetti IoT), il 5G potrà scegliere la velocità da assegnare ad ognuno tenendo conto di alcuni parametri, come il livello di batteria residua. Una vera rivoluzione se pensiamo ai limiti che hanno oggi le reti 3G e 4G. Ma quando si concretizzerà tutto ciò? Entro il 2020 circa l’85% del mondo sarà connesso in 3G, mentre il 60% avrà anche la possibilità di viaggiare in 4G. Per il 5G fino al 2020 c’è solo da aspettare.
Proprio in questi giorni la Commissione Europea sta chiedendo un’accellerazione per centrare gli obiettivi di copertura dell’Agenda Digitale 2020 (5G, frequenze 700 Mhz e banda ultralarga). Il Commissario UE per l’Economia Digitale Gunther Oettinger, in visita a Roma, ha dichiarato che nel 2020 il 5G potrebbe essere maturo per il roll-out. E fino ad allora?
La velocità nonostante il 5G
In attesa che si possa navigare con il 5G, Ultra Services Platform di Cisco rende disponibili funzionalità 5G come ad esempio CUPS (control and user plane separation) e lo slicing della rete. Gli operatori, insomma, potranno trarre vantaggio da queste funzionalità senza dover aspettare le piene potenzialità del 5G.
“La rete del futuro – afferma Gianluca Baini, Global Service Provider Leader, Cisco – che deve gestire grandi quantità di dati, con Ultra Services Platform può servire nel modo migliore sia le esigenze degli utenti consumer e business, sia le crescenti esigenze che vengono dalla diffusione dell’IoT. Questi tipi di servizi infatti hanno richieste di performance diverse; per i servizi consumer sono richieste performance molto elevate sulla trasmissione dei dati, per tutto ciò che riguarda l’Internet of Things l’accento va messo sulle performance di controllo. Con la piattaforma che abbiamo presentato un operatore può utilizzare una sola rete per offrire nel modo più soddisfacente servizi diversi e nuovi. Lo stesso tipo di logica consente anche agli operatori di avere a disposizione una rete già pronta al futuro in termini di tipo di connessione. Ultra Services Platform permette di gestire su una sola rete servizi dati su reti 4G o 5G, senza necessità quindi di creare un network fisico ad hoc per i nuovi standard. E’ una piattaforma che presenta un nuovo modello di offerta dei servizi di rete mobile: un modello di offerta di rete “as a service” che offre agli operatori la possibilità di crescere con flessibilità e con importanti risparmi di costi.”
Facebook Comments