Cosa è la Open Source Initiative (OSI)

Open Source Initiative, OSI, è una delle due principali fondazioni nel mondo del software libero, ma – al contrario di Free Software Foundation – è poco conosciuta, e spesso nel modo sbagliato, a causa di una percezione errata del termine “software open source” rispetto a quello di “software libero” (che nella realtà possono essere considerati sinonimi).
Infatti, la disponibilità di un codice sorgente che può essere studiato, modificato e ridistribuito senza alcuna restrizione è un prerequisito sia del software libero che del software open source, e una caratteristica sia della “free software definition” che della “open source definition”.

Quest’ultima deriva dalle Linee Guida sul Software Libero di Debian, ed è stata scritta da Bruce Perens con il contributo di Eric Raymond e altri, con l’obiettivo di chiarire in modo inequivocabile al mondo delle aziende – che purtroppo è poco sensibile agli aspetti etici del software libero – i confini del software open source, sulla base del loro stesso linguaggio.

Questa è la traduzione della “Open Source Definition”: Open Source non significa solo accesso al codice sorgente. I termini di distribuzione di un programma open-source devono rispettare i seguenti criteri:

1. Libera Ridistribuzione. La licenza non può limitare nessuna delle parti nella vendita o nella fornitura di software come componente di una distribuzione di software aggregati, contenente programmi provenienti da fonti diverse. La licenza non può richiedere il pagamento di una royalty o di diritti per tale rivendita.
2. Codice Sorgente. Il programma deve includere il codice sorgente, e deve consentire la distribuzione sia sotto forma di codice sorgente sia in forma compilata. Nei casi in cui un prodotto non venga distribuito con il codice sorgente, deve esserci la possibilità – pubblicizzata – di scaricare il codice sorgente attraverso Internet senza costi aggiuntivi. Il codice sorgente deve essere la forma privilegiata per le modifiche da parte degli sviluppatori. Un codice sorgente deliberatamente offuscato non è ammesso. Le forme mediate come l’output di un preprocessore non sono ammesse.
3. Opere Derivate. La licenza deve consentire le modifiche e le opere derivate, e deve consentire che esse vengano distribuite usando gli stessi termini della licenza del software originario.
4. Integrità del Codice Sorgente dell’Autore. La licenza può limitare la distribuzione del codice sorgente in forma modificata solo se la licenza stessa permette la distribuzione di “patch file” con il codice sorgente, in modo da consentire la modifica del programma durante la fase di compilazione. In questo caso, la licenza deve permettere esplicitamente una distribuzione del software compilato a partire dal codice sorgente modificato. La licenza può richiedere che le opere derivate siano distinte da un nome o da un numero di versione diverso rispetto al software originale.
5. Nessuna Discriminazione contro Persone o Gruppi. La licenza non deve discriminare nessuna persona o gruppo di persone.
6. Nessuna Discriminazione verso Campi di Applicazione. La licenza non deve limitare nessun utilizzo del programma in uno specifico campo di applicazione. Per esempio, non può limitare l’uso del programma in un settore economico, o per l’uso nel campo della ricerca genetica.
7. Distribuzione della Licenza. I diritti associati al programma devono essere applicati a tutti coloro a cui viene ridistribuito il programma, senza la necessità – per questi ultimi – di utilizzare una licenza supplementare.
8. Licenza non Specifica per un Prodotto. I diritti associati al programma non devono dipendere dal fatto che il programma stesso faccia parte di una particolare distribuzione software. Se il programma viene estratto da tale distribuzione e usato o distribuito nei termini della licenza del programma, tutte le parti a cui il programma viene ridistribuito devono avere gli stessi diritti garantiti in occasione della distribuzione originaria del software.
9. Licenza non Restrittiva verso Altri Software. La licenza non deve porre limitazioni sugli altri software che vengono distribuiti insieme al software legato alla licenza stessa. Per esempio, la licenza non può richiedere che tutti gli altri programmi distribuiti sullo stesso supporto devono essere software open source.
10. Licenza Neutrale verso la Tecnologia. Nessuna condizione della licenza può essere legata a una qualsiasi specifica tecnologia o stile di interfaccia.

Secondo me, coloro che pensano che software libero e software open source siano due cose diverse, dovrebbero riconsiderare le loro posizioni sulla base di questi dieci criteri, che se da una parte possono sembrare un po’ troppo analitici dall’altra non lasciano spazio di manovra alle aziende che parlano di software open source (e oggi questo avviene anche nel caso di aziende come IBM, Microsoft e Oracle… e ho detto tutto).

Open Source Initiative è il guardiano delle licenze open source, e in quanto tale ha un ruolo fondamentale per la difesa sia del software sia delle comunità di volontari che rappresentano il valore più importante dell’ecosistema (e l’unica fonte della vera intelligenza condivisa).

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Laureato in Lettere all’Università Statale di Milano, è uno dei fondatori di The Document Foundation, la "casa di LibreOffice", nonchè portavoce del progetto a livello internazionale; è anche fondatore e presidente onorario della neonata Associazione LibreItalia. Ha partecipato ad alcuni tra i principali progetti di migrazione a LibreOffice, sia nella fase iniziale di analisi che in quella di comunicazione orientata alla gestione del cambiamento. Ed è autore dei protocolli per le migrazioni e la formazione, sulla base dei quali vengono certificati i professionisti nelle due discipline. In questa veste è coordinatore della commissione di certificazione. Come esperto di standard dei documenti, ha partecipato alla commissione dell'Agenzia per l'Italia Digitale per il Regolamento Applicativo dell'Articolo 68 del Codice dell'Amministrazione Digitale.

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