#OpenLibri: Liberi e Connessi

Nella società odierna è quasi impossibile impedire la diffusione di almeno una parte dei nostri dati personali: dalle generalità anagrafiche a quelle fiscali, dagli indirizzi e-mail ai dati sanitari. Le informazioni su di noi transitano quotidianamente in spazi che sono al di fuori del nostro controllo. È logico quindi che la tutela della privacy abbia assunto, negli ultimi anni, una rilevanza sempre maggiore.

Antonello Soro, Garante per la Privacy, è autore di un saggio che affronta i problemi nella gestione della riservatezza dei dati personali provocati dalle nuove forme di comunicazione e di gestione delle informazioni.

Nei vari capitoli di Liberi e Connessi l’autore, prendendo spunto da casi reali, racconta come sia difficile non solo trovare i metodi giusti per garantire la riservatezza dei dati personali dei cittadini, ma anche sensibilizzare gli utenti stessi e coloro (entità pubbliche e/o private) che gestiscono il flusso di tali informazioni.

Se è vero, infatti, che spesso la diffusione dei dati avviene a causa dell’ingenuità degli utenti, inconsapevoli (o scarsamente informati) dell’importanza della privacy delle informazioni che li riguardano, è pur vero che in moltissimi casi  questi dati arrivano in mano a terzi in maniera pienamente legittima ed è quindi responsabilità di tali soggetti tutelarne la riservatezza.

La situazione, in questo senso, è indubbiamente complicata: la sottovalutazione del tema da parte dei cittadini, l’inadeguatezza di alcune normative, non ancora “aggiornate” all’era digitale, e la non sempre trasparente amministrazione da parte dei gestori (pubblici o privati) portano ad un quadro generale complesso, in cui l’attività del Garante è indispensabile.

Altro fattore da menzionare è la tendenza di alcuni personaggi (o, peggio, intere istituzioni) a porre in antitesi la tutela della privacy e la garanzia di sicurezza, specie dopo il verificarsi di episodi di terrorismo, come quelli accaduti negli ultimi mesi in Europa e non solo.

L’opera, interessante ed attuale, soffre leggermente, in termini di semplicità e velocità di lettura, del linguaggio utilizzato di stampo un po’ troppo giuridico. Richiede quindi una lettura attenta, che però non stanca esageratamente grazie alla non eccessiva lunghezza dei singoli capitoli.

Forse sarebbe stato meglio usare un linguaggio più accessibile per il lettore, in modo da sensibilizzarlo maggiormente riguardo le importantissime tematiche trattate. Rimane comunque una lettura interessante, che offre molti approfondimenti e spunti di riflessione anche su temi delicati come la sicurezza ed il cyberbullismo.

Motivi per leggerlo:

  • Tratta argomenti interessanti ed attuali
  • Le informazioni contenute sono molto aggiornate
  • Approfondisce un tema, la privacy, che molti sottovalutano

Motivi per non leggerlo:

  • Il linguaggio utilizzato è abbastanza specialistico
  • Lo stile di scrittura lo rende poco accessibile

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