World Payments Report 2016: in crescita transazioni e pagamenti digitali

Il forte sviluppo economico dei Paesi in via di sviluppo ha accresciuto anche le transazioni e i pagamenti in formato digitale. I Governi di fronte a questa crescita hanno favorito i pagamenti elettronici ma stanno cominciando a introdurre forme di sicurezza più efficaci (ad es: l’EMV e la biometria). Le banche hanno bisogno di servizi integrati e sicuri per il mobile payment e le transazioni digitali e sono stimolate a intensificare gli investimenti e la collaborazione con gli altri istituti e/o le FinTech (aziende finanziarie tecnologiche) per ridurre il tempo di erogazione di transazioni digitali. Dal 2010 le carte sono lo strumento di pagamento digitale in più rapida crescita, mentre l’utilizzo degli assegni continua a diminuire.

Questi i dati del World Payments Report 2016 di Capgemini secondo cui le transazioni relative ai pagamenti digitali hanno raggiunto nel 2016 quota 426,3 miliardi, con un ulteriore incremento e rispetto alla crescita record dell’8,9% registrata nel 2014 (387,3 miliardi di transazioni). Queste transazioni, si stima, registreranno per la prima volta una crescita del 10%. I mercati emergenti hanno registrato i tassi più alti (16,7%). Nei mercati maturi la crescita si è limitata al 6%, ma questi rappresentano ancora il 70,9% del volume globale complessivo. Per la prima volta la Cina ha superato il Regno Unito e la Corea del Sud in termini di volumi delle transazioni digitali, attestandosi al quarto posto tra i primi dieci mercati mondiali, dietro a Stati Uniti, Eurozona e Brasile.

Dal report emergono due temi chiave in ambito di conformità normativa sui pagamenti:

  • un maggiore uso della tecnologia
  • l’adozione di un approccio di facilitazione da parte di alcuni enti normativi per consentire alle imprese di accelerare il processo innovativo all’interno di un ambiente sicuro.

Oltre ai fattori normativi, tra i fattori interni ed esterni relativi alle entrate delle transazioni bancarie troviamo la crescente diffusione delle FinTech: aziende conosciute per offrire customer experience migliori attraverso una tecnologia avanzata in grado di modellare e guidare le aspettative dei clienti.

Diverse banche hanno già iniziato ad adottare una mentalità ‘digital-first’. Secondo il WPR, il 79% dei dirigenti bancari ora considera le FinTech come partner. Le banche potrebbero avere nuove opportunità di innovazione anche attraverso API (application programming interface) aperte e sfruttando i requisiti della Payment Services Directive II (PSD II). PSD II è la revisione della direttiva sui servizi di pagamento adottata dal Parlamento europeo con l’obiettivo di proteggere i consumatori rendendo più sicuri i pagamenti online e di migliorare l’uniformità dello scenario per i fornitori di servizi di pagamento.

Le FinTech, così come la creazione di Innovation Lab nel settore bancario, stanno creando nuove occasioni per offrire una customer experience di qualità superiore“, ha commentato Monia Ferrari, Vice President, Head of Banking sector di Capgemini Italia. “Fondamentale ora è il mix di partnership e collaborazioni che può essere creato per mettere a disposizione i servizi digitali più innovativi possibili nei momenti cruciali della customer experience“.

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