#OpenLibri: Lezioni Digitali

Lezioni Digitali

Il fenomeno della digitalizzazione che ha interessato (o meglio, avrebbe dovuto interessare) moltissimi settori negli ultimi anni, non ha certo risparmiato la scuola. Prima con l’avvento dei computer, poi delle LIM, dei lettori e-book, dei registri elettronici, dei tablet, il mondo dell’istruzione è stato travolto da diverse ondate di tecnologizzazione, non sempre, però, cavalcate a dovere dalle istituzioni e dagli amministratori.

Troppo spesso si sono costretti i singoli insegnanti, magari quelli più appassionati e competenti riguardo le nuove tecnologie, a sobbarcarsi l’arduo compito di scegliere, installare, manutenere e ammodernare le strutture ed i software, oltre alla necessaria attività di formazione dei colleghi e di assistenza. In loro soccorso arrivano titoli come quello in esame oggi: Lezioni Digitali, un vero e proprio manuale, indirizzato a tutti i docenti che abbiano necessità di utilizzare strumenti hardware e/o software come sostegno alla propria attività didattica.

Corredato da moltissime immagini esplicative, il libro presenta delle chiarissime istruzioni di utilizzo basilare di alcuni strumenti, a partire dalle Lavagne Interattive Multimediali (LIM): ne vengono illustrate le funzioni principali e le possibili tipologie, adatte a differenti contesti di utilizzo.

Si passa poi al capitolo, molto più esteso, relativo al software; aperto da un ampia sezione dedicata a unità didattiche, learning objects e a come realizzarli utilizzando il software open source eXelearning, prosegue con la presentazione, più o meno dettagliata, di altri programmi, come MuseScore e Audacity e di servizi online utili per la didattica.

C’è da dire che non tutte le applicazioni presentate sono open source, come il sottotitolo potrebbe far credere, e questo nonostante esistano software liberi perfettamente in grado di svolgere gli stessi compiti di quelli non liberi indicati dagli autori; inoltre, spesso non viene indicato chiaramente a quale categoria appartenga un certo programma, il che può generare confusione nei lettori circa il tipo di software che andranno a scaricare.

Qualche problema è presente anche nel capitolo dedicato ai servizi web: ognuno di questi richiede, naturalmente, all’utente di accettare delle condizioni d’uso; sarebbe stato importante segnalarlo, ricordando agli insegnanti di leggere attentamente tali condizioni prima di accettarle e, soprattutto, tenere presente che gli studenti minorenni non possono (legalmente parlando) accettare tali contratti.

Grave assente un (anche minimo) riferimento alle licenze d’uso dei contenuti reperibili su internet: non tutti, infatti, possono essere utilizzati liberamente nelle proprie lezioni o anche semplicemente condivisi. Indicare archivi di risorse distribuite con licenze permissive (Creative Commons, ad esempio), avrebbe rappresentato un’indicazione importante per i docenti.

Conclude il volume un utilissimo glossario dei termini più utilizzati nella didattica digitale e non solo. Tenendo in considerazione pregi e difetti, il libro, nel complesso, è realizzato abbastanza bene e può rivelarsi sicuramente un utile supporto per i docenti che abbiano bisogno di essere guidati nel variegato mondo della didattica digitale.

Motivi per leggerlo

  • Fornisce utili informazioni di base su LIM e software didattici

  • I capitoli sono ben strutturati e le spiegazioni molto chiare

  • Lo stile e l’approccio scelti lo rendono perfetto per gli utenti alle prime armi

Motivi per non leggerlo

  • Non è sempre chiara la natura open source o meno dei software presentati

  • Tralascia di affrontare la questione delle licenze d’uso per i servizi web

  • Nessuna indicazione circa le licenze per l’utilizzo dei contenuti reperiti in rete

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