J-Project incontro tra tradizione e open hardware

Innovazione

Fin quasi dalla sua nascita il modello di sviluppo Open Source si è allargato a diversi settori come l’editoria, la musica e naturalmente anche l’elettronica, che con l’informatica ha molte cose in comune. Un esempio conosciutissimo è la scheda elettronica Arduino, prodotto dell’ingegno italiano che permette, grazie alla pubblicazione delle specifiche tecniche e al basso costo, di essere utilizzata in diversi settori, compreso quello professionale.

Ne è un esempio J-Project, progetto sviluppato da Faber azienda leader del settore della ventilazione. Il tutto nasce all’interno di Faber Tech, un laboratorio di idee a cui partecipano i dipendenti (tra cui 6 ingegneri under 35) con lo scopo di unire le diverse personalità e portare le proprie passioni per creare qualcosa d’innovativo. Ne abbiamo parlato con Luca Colciago, R&D Director.

L’idea

Luca Colciago, Faber
Luca Colciago, R&D Director, Faber

J-Project rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia Faber – ci spiega Colciago – l’azienda che sessant’anni fa ha inventato la cappa aspirante e che da allora è sinonimo d’innovazione tecnologica in cucina. Ogni elemento, in questo concept quindi non ancora in commercio, è davvero speciale: si tratta di una cappa realmente verticale che, grazie al nuovo gruppo ventilatore Nautilus, dalle dimensioni molto ridotte, raggiunge le più elevate performance sul piano energetico, portando in classe A dei prodotti che normalmente sarebbero in C.

L’architettura hardware è pienamente integrabile con la piattaforma Arduino ed è in grado di controllare l’inquinamento domestico e i livelli di monossido di carbonio e garantire una opportuna ventilazione ogni qual volta è necessario. Inoltre è dotata di un grande display intelligente inserito nel pannello frontale in vetro che permette di leggere notizie sul web, guardare video ricette, essere connessi ai propri portali social preferiti anche collegando i propri dispositivi come lo smartphone ad esempio. Ovviamente, trattandosi di un progetto Open Source, le possibilità di personalizzazione sono davvero molteplici e molte ancora da esplorare”.

L’azienda e i suoi prodotti

Faber nasce nel 1955 come azienda specializzata nella lavorazione delle materie plastiche e delle resine sintetiche; a partire dal 1958 si dedica alla produzione di cappe aspiranti per cucina, realizzando il primo modello in plexiglas e creando il cosiddetto “distretto fabrianese della cappa”: è infatti da Faber che hanno poi avuto origine le altre realtà del settore.

Attualmente – prosegue Luca Colciago – l’azienda fabrianese conta 7 stabilimenti in 7 nazioni di 4 continenti. Oltre 50 anni di storia per uno dei marchi d’eccellenza del made in Italy nel mondo. Tecnologia, ricerca e design al servizio della qualità dell’aria e del benessere sono gli elementi distintivi dell’azienda di Fabriano, che nel 2016 conta 1.700 dipendenti di diverse età. Faber produce da oltre 60 anni cappe aspiranti da cucina coniugando meglio di chiunque altro tecnologia, design e qualità”.

Faber e Open Source

Perché quindi un’azienda con 50 anni di storia e d’innovazione tecnologica sceglie di utilizzare e sperimentare il modello di sviluppo Open Source?

Volevamo partecipare alla MakerFaire – ci spiega l’R&D Director – senza portare prodotti a catalogo ma stupendo il pubblico con un prodotto in grado di sottolineare l’aspetto innovativo dell’azienda. Abbiamo riunito il laboratorio di idee Faber Tech creando qualcosa che nel mondo dell’elettrodomestico non si era visto prima: nasce così J-Project concept che applica il modello open hardware e software a un concept che si è rilevato bello, funzionale e davvero innovativo, in linea proprio con lo spirito maker della fiera”.

Con J-project il concetto di Internet Of Things entra in cucina. Faber, mantenendo fede alle sue origini pionieristiche e alla sua vocazione innovativa, sceglie quindi di sperimentare app e device eterogenei sfruttando i sensori e la possibilità di introdurre nuove funzionalità.

Il mercato

J-Project allo stato dell’arte è un progetto che vuole essere da una parte innovativo e semplice, dall’altra Faber lo vuole chiaramente rendere un prodotto per il proprio business, come ci racconta in conclusione Colciago:

Stiamo continuando a raccogliere i numerosi feedback provenienti dalla gente che ha avuto modo di vedere il J-Project in occasione della fiera e di persone che ne hanno solo sentito parlare, con l’ambizioso obiettivo di semplificare al massimo l’idea originale cercando tuttavia di lasciare intatto il carattere innovativo del progetto. Siamo consapevoli del fatto che, oltre la possibilità di connettere gli altri dispositivi, la cappa debba continuare a svolgere il suo principale compito, aspirare aria e filtrare odori e stiamo lavorando in questo senso per esplorare tutte le opportunità di business possibili. Siamo molto soddisfatti di quanto è emerso dalla presentazione di J-Project. Siamo riusciti a comunicare il messaggio fondamentale: Faber è sinonimo di tecnologia e lo dimostra ancora una volta, grazie a questo progetto”.

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