Perché, come, con cosa fare eLearning in azienda?

Non chiamiamola più formazione a distanza“. Così si era presentato Emanuele Pucci, Amministratore Delegato di , nel corso di una intervista su eLearning e engagement. Sì, perché il modo di formare senza essere in presenza è indubbiamente cambiato con l’avvento dei social e soprattuttoda quando si hanno a disposizione numerosi strumenti che consentono realmente di abbattere “la distanza” dal formatore che non è fisicamente presente.

Stavolta con Pucci abbiamo voluto fare una riflessione sui vantaggi dell’eLearning rispetto alla formazione tradizionale, ovvero sul perché la si dovrebbe scegliere oltre che sugli strumenti più efficaci da poter utilizzare.

Che vantaggi può portare un progetto di e-learning in azienda?

Oggi tutto cambia rapidamente, le stesse tecniche di vendita di un prodotto necessitano di essere aggiornate con rapidità. Non sono contrario alla formazione in aula, ma, mi domando: chi può permettersi di sottrarre i collaboratori al loro lavoro di ogni giorno per un corso di formazione, magari anche in un’altra città? Credo sempre meno aziende e non di certo una PMI. L’e-learning permette di ovviare, con successo, al problema. La formazione a distanza ha quindi il vantaggio di offrire grande libertà a docenti e discenti. Ma la nostra esperienza più che decennale ci ha suggerito di implementare i processi formativi rendendoli ancora più informali e aperti. Quando abbiamo progettato la nostra piattaforma di e-learning, il nostro primo obiettivo era permettere ai docenti, ai formatori, di aggiornare i loro contenuti con la più totale libertà. Mi riferisco alla libertà di eseguire una classe virtuale con centinaia di partecipanti on line in tempo reale e con il massimo dell’interattività, oppure alla possibilità di registrare una videoconferenza e di trasformarla in contenuto formativo, e ancora alla possibilità di tracciare la formazione delle persone che partecipano a lezioni sincrone o asincrone in unica scheda studente. Ci siamo subito accorti, grazie anche a collaborazioni di prestigio a livello universitario, che questo era un immenso vantaggio anche per chi apprendeva. Nell’era dei social l’utente è abituato a essere al “centro”: nella comunicazione, nella fruizione ma anche nella creazione di contenuti e si aspetta una gratificazione personale, un riconoscimento.

Come si può massimizzare l’efficacia di un progetto e-learning?

Occorre interpretare fin dal principio le esigenze del cliente, attraverso un processo di affiancamento e analisi dei contesti, e successivamente creare insieme il percorso e-learning. Oggi questo nuovo approccio si chiama marketing collaborativo, ma in Teleskill lo attiviamo da sempre. Abbiamo un servizio che si chiama “training angel” che affianca il cliente in ogni fase del percorso e-learning. La nostra idea mira a coinvolgere il cliente nella fase di start-up progettuale. Si tratta di una serie di riunioni preliminari allo sviluppo della piattaforma di e-learning ad hoc, infatti, in cui cerchiamo di creare una simbiosi tra gli obiettivi dell’azienda, le competenze e-learning al momento presenti e il nostro apporto di progettazione. L’azienda pertanto non si adatta all’esistente, ma crea insieme a noi quello di cui ha bisogno ed è costantemente monitorata (come un angel) in ogni fase del processo; se, in corso d’opera, ci si accorge che il progetto possa migliorare con qualche aggiustamento ovviamente si interviene (training).

Quali le tendenze eLearning?

In linea con i principali asset della digital transformation, l’elearning ha maturato alcuni trend in grande crescita:

Social learning. Il primo trend riguarda la possibilità di trasformare l’apprendimento in un’esperienza sociale, condivisibile, commentabile, aggiornabile. Aula virtuale, videoconferenza, forum, mediateca, chat hanno permesso, nei progetti più evoluti come nella piattaforma e-learning di Teleskill, una piena integrazione con i social, permettendo agli studenti di essere parte attiva del corso e-learning.

Micro-learning. L’approccio finalizzato a suddividere i contenuti in pillole si è rivelato vincente perché consente agli studenti di fruirne ogni volta che possono. Domande distribuite su Whatsapp, infografica, citazioni e mini video sono stati strumenti ideali per trasmettere conoscenza in modo rapido.

Video e-learning. I numeri riferiti agli utenti che usano Youtube testimoniano la centralità del video come strumento di comunicazione, tendenza che è stata applicata anche all’e-learning. Nel 2016 il 98% delle aziende in Europa hanno incrementato i video nei loro processi di formazione online.

Mobile learning. La diffusione di smartphone e tablet a prezzi realmente accessibili ha contribuito a consolidare la tendenza a fruire dell’e-learning lontani da scrivanie, aule, biblioteche. In aggiunta, smartphone e tablet, abituano l’utente a naturali meccanismi apprendimento collaborativo. Questo trend quindi è in crescita costante e le previsioni globali di investimento in mobile learning per i prossimi 3 anni ammontano a 37 milioni di dollari.

Informal learning. La diffusione di momenti formativi non assoggettati a un’aula virtuale o a un altro contesto simile, ad esempio un webinar, ha permesso una migliore memorizzazione dei contenuti. In particolare, nella piattaforma e-learning di Teleskill si è notato che ha permesso agli studenti di sentire il corso come una materia fluida, compatibile con i specifiche esigenze, stili di apprendimento, livelli di comprensione.

Gamification. Grande successi, in termini di coinvolgimento nel progetto di formazione, si sono ottenuti utilizzando le tecniche del gioco applicate all’apprendimento. Il gioco motiva, è interattivo, aumenta la curiosità verso il contenuto formativo, può essere utilizzato per simulare situazioni differenti, creare sfide, classifiche, meccanismi a premio e molto altro ancora.

Big Data and Learner Analytics. I progetti formativi più completi sono spesso dotati di sistemi di tracciamento evoluti che monitorano i dati prodotti dagli studenti che interagiscono con il contenuto di apprendimento. Nella nostra esperienza l’analisi dei big data è indubbiamente una delle funzioni più apprezzate.

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