5 lezioni di business dalle favole

Per anni ho visto giovani denigrare il marketing tradizionale per inseguire l’innovazione rappresentata dall’ecosistema digitale, nell’illusione che la separazione netta in due fazioni favorisse il loro protendere per quella che parlava il codice binario.

Come  dicevo qualche tempo fa, l’omnicanalità dell’esperienza ha portato a ricucire questa (illusoria) dicotomia.

Cambiano ed evolvono i contesti, i canali, le forme e le persone ma le finalità restano sempre le stesse. Siamo portati a muoverci oscillando come un pendolo. Seguiamo la spinta della tendenza di turno ma poi, quando abbiamo raggiunto un determinato punto, ritorniamo indietro. Magari non ripartiamo proprio dalla posizione dalla quale è iniziato il nostro moto ma un pochino oltre, pronti a spingerci verso nuove oscillazioni, che spesso sono rivisitazioni di quello che è stato.

La moda, attraverso i suoi stili, manifesta la trasformazione, dove il nuovo è spesso frutto della ricontestualizzazione di qualcosa che è già stato. Lo stesso accade anche nel cinema (pensa al fenomeno del reboot) o nel marketing.

Il vintage fa impazzire, il retro gaming conquista anche gli amanti della realtà virtuale e la retro tech fa indossare alla tecnologia i “vestiti della nonna”.

Se dobbiamo iniziare a rileggere il passato con gli occhi del presente perché non ritroviamo un po’ di leggerezza e spontaneità, contaminando l’etica delle relazioni di business del futuro con vecchia morale delle favole? Forse abbattendo un po’ di impalcature che l’essere adulti ci ha fatto edificare e tornando con la mente e l’immaginazione ai racconti d’infanzia, smettendo per un momento di affannarci a inseguire i secondi per non arrivare al secondo posto, possiamo armonizzare la nostra oscillazione e imparare a controllarla con consapevolezza.

Mi sono divertita a scovare da 5 fiabe una delle tante lezioni da portare nel mondo del lavoro.

  1. Alice nel paese delle meraviglie. Se ti aspetti che sia lo Stregatto a dirti che strada devi prendere, sbagli. Sei tu, per primo, che devi aver chiaro dove vuoi arrivare.
  1. Pinocchio e il suo naso: dire le bugie si vede, opta per la trasparenza.
  1. Cenerentola e la scarpetta ribadiscono il valore della personalizzazione. È inutile fare come Genoveffa e Anastasia e cercare di indossare a tutti costi il modello che calza perfettamente al concorrente. Il piede straborderà e la figuraccia è assicurata.
  1. I 3 porcellini e le rispettive case. Impara dall’esperienza. A volte dedicare del tempo a costruire qualcosa (casa di mattoni) che altri non pensavano potesse essere utile può salvarti dal lupo. Non avere paura di sperimentare strade che non state ancora battute solo perché altre persone non l’hanno ancora fatto.
  1. Biancaneve e i sette nani è la dimostrazione che sovente, sotto mentite spoglie – come quelle dell’innocua vecchina della storia – si può nascondere un venditore in grado di avvelenarti. Sii scaltro, studia e (in)formati per evitare di affidare il tuo business nelle mani sbagliate.

Ogni favola ha la sua morale, i suoi piani di lettura che ti permettono di interpretare messaggi, insegnamenti e ammonimenti. Devi solo avere l’accortezza di scavare e sfogliare gli strati del racconto per arrivare al cuore dell’etica che è parte della vita di ciascuno, nel lavoro e nel privato.

Hai altre favole da suggerirmi dalle quali possiamo trarre un insegnamento per le nostre strategie? Raccontamele!

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