PMI e innovazione: un aiuto dalle Camere di Commercio

Serve un cambio di passo per le PMI, ma non tutte sono pronte”. Antonio Romeo, responsabile per Unioncamere della rete dei PIDPunti Impresa Digitale, sintetizza così lo stato attuale delle aziende italiane rispetto al piano Impresa 4.0 e alla necessità di trasformazione digitale. “C’è ancora molto lavoro da fare – continua – soprattutto nel far comprendere appieno le opportunità offerte dal digitale e il perché chi lavora in azienda dovrebbe investire del tempo e delle risorse per trasformarla”.

Il ruolo delle Camere di Commercio, attraverso la rete dei PID attivata nell’ambito del Network Nazionale Impresa 4.0, del resto è proprio questo: accompagnare lo sviluppo in chiave 4.0 delle piccole e medie realtà imprenditoriali ed orientarle verso i Digital Innovation Hub, gli Ecosistemi Digitali di impresa e i Competence Center ovvero le altre strutture del Network nazionale che offrono supporto alle imprese nella realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale più complessi. “Le aziende – prosegue Antonio Romeo – mostrano un vivo interesse alle iniziative informative proposte dai PID pur evidenziando ancora numerose incertezze nell’approcciarsi alle tecnologie di Impresa 4.0”. L’impegno delle Camere di Commercio va proprio nella direzione di informare e aiutare le imprese a orientarsi in questo nuovo paradigma produttivo, e i PID rappresentano un punto di riferimento importante su questi temi perché offrono momenti di formazione operativa, servizi di valutazione della maturità digitale (assessment digitale, SELFI4.0) e voucher digitali per il sostegno economico diretto all’acquisto di servizi di formazione e consulenza in ambito 4.0.

Quali gli obiettivi della rete PID?

Il primo obiettivo è legato alla necessità di far conoscere alle imprese i vantaggi del digitale e delle opportunità offerte dalla IV rivoluzione industriale. Un obiettivo che stiamo realizzando attraverso diverse strumenti: dal nuovo portale nazionale, alla diffusione delle notizie tramite i social network e campagne mailing mirate e numerosi eventi formativi e informativi realizzati sul territorio nazionale. Una comunicazione massiva direi che ci ha visto organizzare oltre 400 eventi in poco più di dieci mesi.

Il secondo obiettivo è quello di stimolare una consapevolezza attiva delle imprese sull’importanza delle tecnologie digitali. Se il nostro Paese saprà cogliere questa opportunità, ci si troverà di fronte ad un cambio radicale del paradigma produttivo, che, oltre alle necessarie innovazioni tecnologiche, richiederà un processo di aggiornamento culturale su cosa significhi produrre beni ed erogare servizi all’interno dei nuovi modelli di business. Per favorire questo processo di cambiamento è stato messo a punto un sistema di assessment della maturità digitale per far comprendere, a ciascun imprenditore, il livello di readiness della propria impresa al cambiamento e per individuare possibili soluzioni di miglioramento. Sono oltre 400 le PMI che ad oggi hanno già realizzato il test di autovalutazione, SELFI4.0, che restituisce in pochi minuti una prima fotografia all’imprenditore sul grado di maturità digitale. Se ulteriormente interessate, le imprese potranno richiedere al proprio PID una valutazione realizzata da un Digital Promoter, che si recherà in azienda per effettuare un assessment più approfondito.

Infine abbiamo l’obiettivo di sostenere gli investimenti tecnologici delle piccole e medie imprese attraverso l’assegnazione di voucher digitali per finanziare attività di formazione e consulenza in ambito 4.0.

A proposito della misura voucher, quale la risposta da parte delle aziende?

Per adesso sono 61 le Camere di Commercio che hanno bandito 71 avvisi voucher per l’acquisto di servizi di formazione e consulenza finalizzati all’introduzione di soluzioni tecnologiche 4.0 e o propedeutiche e complementari allo sviluppo digitale dell’impresa. I voucher prevedono un sostegno che va orientativamente dai 1.500 ai 10.000 euro e sono destinati sia alle singole imprese che ad aggregazioni d’impresa che pianificano progetti di sviluppo in ambito 4.0. Le risorse messe a disposizione attraverso i voucher si sommano a quelle stanziate direttamente dal Governo per finanziare l’ammodernamento tecnologico dell’impresa attraverso l’acquisto di tecnologie.

Quali gli effetti del progetto sulle Camere di Commercio?

Anche grazie alla realizzazione dei PID le CCIAA si stanno rinnovando. In questi mesi è stata realizzata la formazione di oltre 600 funzionari camerali che hanno avuto l’opportunità di partecipare ad un ciclo di “alfabetizzazione” sul digitale e su temi legati al Piano Nazionale Impresa 4.0. In queste settimane sono stati avviati altri cicli di formazione specificatamente dedicati ad approfondire le tecnologie abilitanti e i nuovi modelli di business legati a Impresa 4.0. Si sta inoltre completando un percorso formativo ad hoc per i Digital Promoter, che potranno accompagnare le PMI nel percorso di trasformazione digitale. 

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