La sostenibilità per le aziende non è un “immagine” ma, negli ultimi tempi, si è trasformata nel vero e proprio vantaggio competitivo.
I nostri utenti sono sempre più attenti all’output della offerta della azienda, ed il paradigma bene-servizio-sostenibile è ormai un costante elemento di scelta.
La sostenibilità non è quindi, solo, una buona pratica interna, ma sicuramente un elemento di comunicazione che affianca e supporta la storia che raccontiamo della nostra azienda.
Essere sostenibili, nelle proprie scelte, trasmette al nostro acquirente il senso sociale della nostra struttura e questo comunica responsabilità e serietà che viene traslata su tutto il resto della nostra attività.
Ma comunicare la sostenibilità non è semplice: in primo luogo il valore deve essere davvero vissuto e condiviso tra i dipendenti.
Questo perché saranno loro stessi a raccontare al resto del mondo che li circonda, l’impegno sia del management che di loro stessi, perché queste scelte sono valide se condivise con tutti. E se sono condivise con tutti ed accettate da tutti diventano valide, importanti e credibili.
In secondo luogo, è necessario costruire un percorso di sostenibilità forte, lungimirante e di lungo corso. È, a tutti gli effetti, una strada dalla quale non si può tornare indietro.
Quando spostiamo l’asse dell’attenzione dei nostri clienti da quello che comprano da noi a come lo produciamo e all’etica che ci mettiamo, il meccanismo deve essere virtuoso, verificabile e lineare.
Questo perché cominciamo a parlare non solo alla “testa” del nostro pubblico, ma anche alla pancia, chiedendogli di scegliere noi “anche” per questo.
E quando si comincia questo percorso di comunicazione, si deve essere pronti a dare maggiori spiegazioni, ad aprire le porte e a mettere in luce le ombre.
Ma soprattutto la “pancia” non può essere tradita, perché la reazione sfocia, in maniera ancora più forte, nel “tradimento” a livello emotivo più che pragmatico.
Ma cosa vuol dire parlare di sostenibilità?
Spesso questo concetto viene condensato e confuso con i concetti di risparmio energetico o eco compatibilità delle scelte, ma non è solo questo. Queste sono sicuramente scelte di campo importanti, che spesso devono essere spiegate ai consumatori anche per giustificare un costo diverso da quello della concorrenza, ma la sostenibilità non è solo essere green.
Possiamo parlare di sostenibilità e raccontare la sua storia solo se il nostro percorso aziendale mappa non solo le attività ma anche i processi nel loro complesso, portando l’azienda a pensare “sostenibile” l’intera vita della azienda, sia verso l’interno che verso i propri utenti.
La sostenibilità diventa il vero pensiero dominante e si fa cultura in azienda, modificando quindi la nostra valutazione degli input (per esempio dalla produzione dei materiali alla loro consegna) investendo gli output (per esempio i packaging e la distribuzione) sino a ricomprendere i feedback (con grande attenzione a come e se viene percepita dal nostro utente)
Allora diventa davvero fattore differenziale, comunicabile e forte.
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