A che punto siamo con la digitalizzazione del settore agricolo?

Sebbene la digitalizzazione del settore agricolo abbia molti vantaggi e siano già state attuate una serie di azioni e strumenti, grazie all’utilizzo di fondi europei, esistono tuttora ostacoli allo sviluppo del suo pieno potenziale in Europa.

Le tecnologie digitali possono aiutare gli agricoltori europei a fornire alimenti sicuri, sostenibili e di qualità. Non solo aiutano gli agricoltori a “produrre di più con meno”, ma possono anche contribuire a combattere i cambiamenti climatici. Le tecnologie esistenti e nuove come l’Intelligenza Artificiale, la robotica e i Big Data possono contribuire a rendere i processi più efficienti e possono portare alla creazione di nuovi prodotti e servizi.

La digitalizzazione può anche svolgere un ruolo importante nel creare una vita migliore nelle aree rurali d’Europa, come evidenziato nella Dichiarazione di Cork 2.0 dove si afferma che l’uso delle tecnologie digitali sarà sempre più vitale per gli agricoltori e le altre imprese rurali nel consentire loro di fornire soluzioni sostenibili alle sfide attuali e future.

La Commissione europea negli ultimi anni ha compiuto un grande sforzo per favorire la digitalizzazione del settore agricolo e delle aree rurali in Europa. Nell’ambito della strategia per il mercato unico digitale, la comunicazione “Digitalizzare l’industria europea” stabilisce il suo obiettivo di garantire che “qualsiasi settore in Europa, grande o piccolo, ovunque situato e in qualsiasi settore, possa trarre pieno vantaggio dalle innovazioni digitali...”

Nella comunicazione “Costruire un’economia europea dei dati” la CE esplora come i dati possano potenzialmente offrire opportunità all’industria europea nel suo complesso, compreso il settore agroalimentare.

Al fine di massimizzare il contributo positivo delle tecnologie digitali all’agricoltura e alle aree rurali, l’UE ha bisogno di un approccio globale e strategico capace di combinare gli investimenti nella conoscenza, nelle infrastrutture, nelle tecnologie e nell’adozione di strumenti digitali. Pertanto, devono essere create delle azioni sinergiche con le pertinenti politiche dell’UE, tra cui, in particolare, la politica agricola comune (PAC, in particolare lo sviluppo rurale), la politica di ricerca e innovazione (Orizzonte 2020 e il futuro Orizzonte Europa), la politica di coesione e le politiche degli Stati membri.

Un partenariato per l’innovazione

Uno degli strumenti creato ad hoc per affrontare questa sfida ambiziosa di promuovere una rapida modernizzazione del settore, intensificando gli sforzi di innovazione è il Partenariato europeo per l’innovazione “Produttività agricola e sostenibilità” (EIP-AGRI).

L’obiettivo del EPI-AGRI è quello di catalizzare il processo di innovazione nei settori agricolo e forestale, avvicinando la ricerca alla realizzazione pratica e favorendo la trasferibilità del risultato. Il 2019 è stato un anno caratterizzato da una forte impronta digitale nel settore agricolo.

L’anno si è infatti aperto il 19 gennaio con il Global Forum for Food and Agriculture a Berlino, dove i Ministri dell’agricoltura di 74 Nazioni si sono riuniti per discutere come la digitalizzazione può rafforzare la vitalità economica del settore agricolo, la sua sostenibilità, la conservazione delle risorse naturali, la sua capacità di resilienza e l’orientamento al consumatore.

I Ministri intervenuti hanno adottato una Risoluzione con l’obiettivo di promuovere la digitalizzazione in agricoltura e si sono impegnati per il raggiungimento di ambiziosi obiettivi dell‘Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030, in particolare quello della “zero fame” e dell’accordo di Parigi sul cambiamento climatico.

Obiettivo prioritario evidenziato nella Risoluzione è usare il potenziale della digitalizzazione per incrementare la produzione agricola e la produttività migliorando, al contempo la sostenibilità, l’uso efficiente delle risorse, l’ impiego e le opportunità imprenditoriali, le condizioni di vita soprattutto nelle aree rurali dove vive il 45% della popolazione mondiale.

La terza edizione del Digital Day che si é tenuta a Bruxelles il 9 aprile 2019 è stata dedicata all’approfondimento della cooperazione in tre aree – cultura, agricoltura e questioni di genere – e si è chiusa con la firma di altrettante dichiarazioni d’intenti volte a promuovere la digitalizzazione del patrimonio culturale, la digitalizzazione dell’agricoltura e delle aree rurali e la promozione della parità di genere nel settore del digitale.

La sessione dedicata al tema della digitalizzazione dell’agricoltura e delle aree rurali è stata aperta dagli interventi dei Commissari Hogan e Gabriel, cui è seguita la firma, da parte di 24 Stati membri – tra cui l’Italia – di una dichiarazione d’intenti volta a condividere sforzi e risorse per favorire un futuro intelligente e sostenibile per l’agricoltura e le zone rurali europee. L’iniziativa ha fatto emergere le grandi potenzialità di trasformazione del mondo agricolo legate al rafforzamento della digitalizzazione del settore, a patto che vengano ben identificate le sfide che dovranno essere affrontate e che l’approccio non avvenga in modo standardizzato per tutti gli Stati membri, ma calibrato sulle differenze che caratterizzano la realtà agricola di ciascuno.

Quali le barriere dell’innovazione digitale nel settore agricolo?

L’accesso ai finanziamenti, la limitata disponibilità di tecnologie di base e di infrastrutture, specialmente in aree meno sviluppate, sembrano essere le barriere più comuni all’adeguato sviluppo delle tecnologie nel settore agricolo ma, al tempo stesso anche sfide di tipo sociale e istituzionale rappresentano un limite. Ciò include questioni del tipo: come aumentare la consapevolezza e l’impegno degli attori pertinenti; come garantire la comunicazione tra una vasta e diversificata gamma di attori portatori di interessi diversi; come affrontare la mancanza di un livello adeguato di competenze digitali.

Come rimuovere le barriere?

L’attuale proposta per la politica agricola comune post-2020 riconosce l’importanza delle strategie per lo sviluppo delle tecnologie digitali in agricoltura e nelle aree rurali.

Una delle priorità è “basarsi meglio sulle conoscenze, sull’innovazione e sulla tecnologia” declinata attraverso tre principi:

  • realizzare un migliore collegamento tra ciò che sappiamo e ciò che coltiviamo può essere promosso dall’uso dell’agricoltura intelligente;
  • anticipare le future esigenze di conoscenza promosse con maggiori finanziamenti per la ricerca;
  • migliorare il funzionamento dei sistemi FAS/PEI per facilitare lo scambio e il trasferimento di conoscenze.

L’ammodernamento della PAC che rappresenta un obiettivo trasversale alla riforma, passa quindi, attraverso l’incoraggiamento alla trasformazione digitale.

Una PAC più moderna si avvarrà delle tecnologie e delle innovazioni più recenti, fornendo un aiuto sia agli agricoltori che alle pubbliche amministrazioni, in particolare:

  • mettendo a disposizione un bilancio di 10 miliardi di euro nell’ambito del programma di ricerca dell’UE Orizzonte Europa destinati a progetti di ricerca e innovazione nel settore dell’alimentazione, dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della bioeconomia. Il PEI continuerà a mettere in comune fonti di finanziamento nell’ambito del programma Orizzonte Europa e dello sviluppo rurale per promuovere un’agricoltura e una silvicoltura competitive e sostenibili;
  • incoraggiando gli Stati membri a utilizzare i Big Data e le nuove tecnologie per i controlli e il monitoraggio (ad esempio, verificando le dimensioni dell’azienda agricola ai fini delle domande di pagamenti diretti mediante dati satellitari), con una conseguente diminuzione della necessità di effettuare controlli in loco;
  • promuovendo la digitalizzazione della vita rurale, ad esempio nelle aziende agricole mediante l’adozione di tecniche di agricoltura di precisione e nelle aree rurali ampliando l’accesso alla banda larga, migliorando così la qualità della vita in queste regioni e contribuendo ulteriormente alla competitività della produzione agricola europea;
  • sviluppando una piattaforma di gestione del rischio a livello UE per aiutare gli agricoltori a gestire le proprie attività in modo più efficace.

Il ritardo nell’adozione delle proposte legislative per la riforma della PAC hanno obbligato la Commissione a presentare un regolamento Transitorio che possa “traghettare” senza interruzione, le attuali misure verso il nuovo quadro normativo che non entrerà in vigore prima di due anni.

Questo regolamento darà continuità anche alle misure previste a favore dell’innovazione ma per poter attingere ai nuovi fondi di Horizon 2020 bisognerà aspettare l’adozione del nuovo quadro finanziario 2021-2027 e l’entrata in vigore dei nuovi Piani Strategici per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.

Intanto, nell’attesa del Digital Day 2020, ci si domanda quali siano stati gli sviluppi che hanno seguito, in particolare in Italia, la firma della dichiarazione d’intenti per la promozione della digitalizzazione dell’agricoltura e delle aree rurali dello scorso aprile e le misure nazionali che dovrebbero integrarsi in maniera sinergica con quelle del livello UE per favorire l’innovazione e la sua trasferibilità.

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