Velivoli autonomi elettrici e hub di interconnessione tra mezzi tradizionali e nuovi. Così il Piano Strategico Nazionale di Enac intercetta i temi della sostenibilità

Il Piano Strategico Nazionale Advanced Air Mobility pubblicato da ENAC favorisce un’innovazione tecnologica in grado di creare un ecosistema che integri nuove tipologie di servizi per i territori e per i cittadini. Tutto questo in piena coerenza con la “Strategia per una Mobilità Sostenibile e Intelligente”

Immagine distribuita da Flickr con licenza CCO

L’innovazione tecnologica e, in particolare, la digitalizzazione stanno modificando sempre più rapidamente il mercato della mobilità aerea, soprattutto quella che viene definita come Mobilità Aerea Avanzata (Advanced Air Mobility – AAM), rendendo possibili nuovi paradigmi aeronautici e nuove modalità di spostamento di merci e persone in ambito urbano e oltre. Parallelamente cambiano anche gli schemi economici e le opportunità per implementare nuovi modelli sempre più sostenibili.

Durante il Global Urban & Advanced Air Mobility Summit dello scorso marzo (l’incontro biennale tra industrie, imprese e investitori attivi nel settore), è stato ipotizzato che nei prossimi venti anni il mercato mondiale della Mobilità Aerea Avanzata potrebbe arrivare a valere 1,5 trilioni di dollari. Si tratta quindi di un mercato che viaggia veloce, sviluppandosi sempre più intorno a soluzioni di mobilità aerea che prevedono numerose applicazioni urbane, come il trasporto di persone e di merci da un punto all’altro della città.

Un nuovo modo di vivere il trasporto urbano

Per Mobilità Aerea Avanzata si intendono tutti quei servizi di trasporto innovativi effettuati in un’ottica intermodale con sistemi aerei elettrici prevalentemente a decollo e atterraggio verticale (VTOL – vertical take off and landing), con o senza pilota a bordo (UAS – Unmanned Aerial System, inclusi i cosiddetti droni) o autonomi – insieme alle relative infrastrutture – in grado di migliorare l’accessibilità e la mobilità delle città, delle aree metropolitane e dei territori, la qualità dell’ambiente, della vita e della sicurezza dei cittadini.

Una risposta a questi temi è stata data dall’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, la quale ha individuato la necessità di promuovere una strategia per la creazione dell’ecosistema nazionale per la Mobilità Aerea Avanzata, allineando e mettendo insieme le componenti che permetteranno di raggiungere l’obiettivo di cogliere le opportunità che il futuro può riservare. Da queste necessità è nato il Piano Strategico Nazionale Advanced Air Mobility – AAM (2021-2030) pubblicato dalla stessa ENAC.

Un piano che funziona solo se c’è coralità

Il progetto prevede l’attivazione dei principali stakeholder nazionali del settore (filiera industriale, centri di ricerca, università, municipalità, regolatore e ministeri), in modo da favorire un’innovazione tecnologica che possa creare un ecosistema in grado di integrare nuove tipologie di servizi per i territori e per i cittadini. Tutto questo in piena coerenza con la “Strategia per una Mobilità Sostenibile e Intelligente” europea e, a livello nazionale, con quella del Governo in materia di sviluppo tecnologico, digitale e di sostenibilità ambientale ripresa all’interno del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Piano Strategico Nazionale AAM e sostenibilità quindi, con i droni grandi protagonisti di questa mobilità alternativa, ma non solo. Infatti, grazie ai droni sarà possibile sviluppare modelli di economia circolare, sistemi di monitoraggio e previsione, ma anche implementare e ottimizzare l’utilizzo di energia o la viabilità urbana.

Non solo trasporto di merci o persone

Nel Piano di ENAC si prevede che, grazie all’utilizzo dei droni, definiti come Unmanned Aircraft Systems (UAS – Aeromobili a pilotaggio remoto), sarà possibile potenziare la rete di raccolta differenziata e il trattamento/riciclo dei rifiuti. Infatti, gli UAS, insieme ai satelliti e alle tecnologie di AI (Artificial intelligence), potranno essere impiegati, ad esempio, per monitorare e rilevare gli scarichi illegali di rifiuti su tutto il territorio italiano. Saranno utilizzati anche per realizzare un sistema avanzato ed integrato di identificazione e previsione dei rischi sul territorio legati al cambiamento climatico. Gli UAS sono infatti tra gli elementi costitutivi del sistema per raccogliere e omogeneizzare i dati territoriali.

Un aiuto alla riqualificazione urbana

Gli Aeromobili a pilotaggio remoto saranno fondamentali per la trasformazione delle aree vulnerabili in città intelligenti e sostenibili, limitando l’uso del suolo. Infatti gli UAS richiederanno piattaforme di atterraggio, ad esempio vertiporti (infrastrutture per far atterrare in verticale, e in sicurezza, droni e altri mezzi di nuova concezione), che dovranno essere previsti all’interno dei piani regolatori generali. Sempre parlando di come verranno modificate le città, non possiamo non considerare quello che viene definito Unmanned aerial systems traffic management (UTM), ovvero tutto ciò che concerne la gestione del traffico dei sistemi aerei senza pilota. Sotto questo aspetto, il Piano Strategico Nazionale AAM detta anche le linee guida da attuare per l’innovazione digitale dei sistemi aeroportuali attraverso il supporto alla creazione di un sistema UTM che si baserà sempre più sulla digitalizzazione delle informazioni aeronautiche, la creazione di infrastrutture cloud.

Quindi gli UAS richiederanno un sistema di UTM per operare in sicurezza nei cieli urbani e non urbani, ma anche batterie evolute, almeno per quei velivoli che saranno alimentati ad energia elettrica. Ogni centro UAM contribuirà alla riqualificazione e alla crescita economica di prossimità dell’area urbana nella quale sarà sviluppato.

Un impatto ambientale basso grazie alla ricerca

I mezzi passeggeri o per beni saranno quasi esclusivamente a motore elettrico, quindi a zero impatto ambientale, in termini di emissioni di CO2 e di inquinamento acustico. Inoltre, questo prevede il rafforzamento delle filiere, non solo italiane, nel settore delle batterie per il trasporto e lo sviluppo di infrastrutture industriali. Tutto ciò renderà le tecnologie ed i servizi AAM, e anche quelli UAM, centrali per lo sviluppo sostenibile e innovativo degli ambienti urbani.

All’interno del Piano Strategico Nazionale AAM si parla ampiamente di mobilità urbana sostenibile e di come svilupparla grazie alla Mobilità Aerea Avanzata. In particolare sono tre gli aspetti considerati. Il primo riguarda il potenziamento dei nodi di scambio fra mobilità urbana ed extraurbana, lavorando sui servizi legati al trasporto di persone (Urban Air Mobility). In seconda battuta il piano prevede di ridurre l’impatto della logistica urbana su congestione e qualità dell’aria con l’adozione di flotte ecologiche, implementando il trasporto di beni con droni (Urban Air Delivery). Infine, diffondere le soluzioni note come MaaS (Mobility as a Service) anche nel trasporto di persone e beni. Il MaaS è un concetto globale di mobilità che prevede l’integrazione di più servizi di trasporto pubblico e privato accessibili grazie ad un unico canale digitale. Attraverso “piattaforme digitali di intermediazione”, che combinano varie funzionalità e garantiscono diverse alternative di viaggio – dal trasporto pubblico al car sharing, dal bike sharing ai taxi – gli utenti possono pianificare, prenotare e pagare più servizi in base alle proprie esigenze.

I paletti fissati dal Piano Strategico Nazionale Advanced Air Mobility si integrano perfettamente con i recenti progetti smart city, che sono centrati sempre più proprio sui temi della crescita del territorio urbanizzato, della necessità di migliorare la qualità dei trasporti e della vita dei cittadini, dei nuovi servizi di emergenza e sicurezza pubblica e dell’esigenza di rivedere i flussi di merci e persone che ogni giorno invadono le metropoli globali. Il tutto sotto l’ottica della sostenibilità, non solo economica.

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