“La tecnologia permette di cambiare le abitudini e rivoluzionare i processi, dando vita a un nuovo modello di gestione della nostra vita e soprattutto un nuovo modo di gestire le nostre città, o quelle che saranno smart city. L’innovazione fornirà un modello di sostenibilità ambientale ottimizzando i processi produttivi della città e delle aziende, ma anche delle infrastrutture, riducendo inquinamento e sprechi”. Norberto Blefari, ingegnere e direttore commerciale di BSistemi, descrive il rapporto stretto tra tecnologia digitale e sostenibilità, evidenziando come sia possibile adottare modelli di business che vadano oltre la retorica della sostenibilità. “BSistemi – continua – ha un impegno costante nel sensibilizzare aziende, clienti e professionisti del settore ICT, sull’importanza dell’uso della tecnologia anche per fini di sviluppo sociale. Per questo, promuoviamo iniziative e progetti per un ICT ambientalmente sostenibile, anche organizzando momenti di condivisione utili a dare visibilità alle tematiche della nostra visione di CSR”.
Come la CSR oggi si lega al concetto di sostenibilità e quali sono gli obiettivi di Agenda 2030 ai quali come azienda intendete contribuire?
BSistemi opera, nell’ottica della sensibilizzazione del personale interno, dei fornitori e dei clienti, sugli obiettivi specifici di Agenda 2030. In particolare stiamo programmando il passaggio nel medio periodo a fonti di energia pulita, ponendo la massima attenzione all’obiettivo 5 attraverso la parità di genere nella nostra selezione del personale, all’obiettivo 12, analizzando, per commesse importanti, superiori ai 500.000 euro, l’impronta ecologica dell’attività di fornitura, anche coinvolgendo i partner (fornitori, tecnici e trasportatori) e studiando il modo per ottimizzare le risorse idonee a ridurre la quantità di anidride carbonica emessa. Per l’obiettivo 13, lotta al cambiamento climatico, ci impegniamo sia all’interno, (con dipendenti, collaboratori, consulenti) che all’esterno dell’azienda (clienti), per promuovere comportamenti e nuove abitudini di vita e di consumo, al fine di renderle più sostenibili. Di recente abbiamo anche deciso di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema acquistando una foresta di 200 alberi, che verranno piantati a Matera, e che assorbiranno circa 37.000 kg di anidride carbonica.
Quali sono gli alleati della CSR per le imprese?
La scelta da parte di un’impresa di dirigersi verso la strada della corporate social responsibility, e la scelta del mercato di puntare su imprese sostenibili, consentono di migliorare le relazioni tra gli interlocutori, valorizzare le attività e fidelizzare la clientela, sempre più orientata a scegliere imprese che, oltre a offrire prodotti concorrenziali per il rapporto qualità/prezzo, cercano di contribuire al raggiungimento dei goal di Agenda. La responsabilità sociale, a mio avviso, è un ottimo investimento strategico, anche in quanto elemento di marketing. Estendere il campo degli stakeholder e ottimizzare l’impatto del proprio operato sul territorio e sulla comunità, consente all’impresa di guadagnare consenso oltre che di acquistare valore, non solo in termini di redditività, ma anche di fiducia, credibilità, rispetto, reputazione e quindi di soddisfazione della clientela.
Qual è il ruolo della tecnologia digitale nel raggiungimento della sostenibilità?
Gli esseri umani esauriscono le risorse naturali sufficienti per un anno nel giro di otto mesi. Nel 2016, il giorno del sovrasfruttamento delle risorse cadeva l’8 agosto, data in cui l’umanità ha esaurito il budget naturale di quell’anno. Per i restanti mesi ha dovuto colmare il proprio debito ecologico andando a intaccare le scorte di risorse locali e accumulando anidride carbonica nell’atmosfera, sovrasfruttando le risorse disponibili. Secondo il Global Footprint Network, che misura la domanda e la fornitura di risorse naturali e servizi ecologici da parte dell’umanità, il futuro dipende dalla trasformazione. Le uniche aziende che avranno successo saranno quelle in grado di rivoluzionare il tradizionale rapporto lineare tra profitti e risorse. Stanno emergendo nuovi modelli economici dal potenziale elevato e le innovazioni digitali e tecnologiche ci hanno dato la capacità di creare un’economia tutta nuova, ovvero quella circolare. Le imprese veramente sostenibili hanno cambiato il tradizionale modello di business “dalla culla alla tomba” che è stato il fondamento di tante aziende nell’ultimo secolo. L’idea è quella di passare a un approccio “dalla culla alla culla”, possibile se si ha ben chiaro l’impatto dei propri prodotti sul pianeta, fin dall’inizio, ovvero dalla fase di progettazione. In questo modo, i designer possono imparare a compiere scelte migliori fin da subito. Si tratta di sfruttare l’opportunità di creare nuovi modelli di business, evitando di considerare gli scarti come tali, ma come nuove opportunità. Si tratta di non limitare le proprie responsabilità al momento in cui si è venduto il prodotto, ma anzi, di trovare il modo per assumersi responsabilità a lungo termine, utilizzando i prodotti creati e commercializzati dalla propria azienda in due diversi modi: sfruttando prodotti o risorse inutilizzati e riciclando e incentivando il riuso.
In sostanza, cosa ha a che vedere il digitale con le aziende sostenibili?
Uno dei punti principali è la necessità di tracciare le componenti di un singolo articolo nell’intero ciclo Crea, Usa, Riusa o Getta, di mettere in contatto tra loro fornitori, produttori, distributori e clienti, durante tutto il ciclo di vita di un prodotto e delle sue parti integranti. Un compito che 5 anni fa sarebbe sembrato impossibile e invece, grazie alle tecnologie digitali come l’IoT, i Big Data e il Cloud, è facilmente realizzabile. Le aziende più sostenibili al mondo sono anche quelle più innovative, che hanno abbracciato il digitale e la tecnologia non solo per guidare l’innovazione, ma anche per raggiungere obiettivi più alti. Nell’attuale contesto, segnato dalla pandemia in essere, che cambierà per sempre il nostro modo di relazionarci alla vita e all’organizzazione del lavoro, possiamo constatare che le aziende digitalizzate e organizzate secondo un modello sostenibile stanno fronteggiando in maniera ottimale l’esigenza di non interrompere i cicli lavorativi in presenza di impossibilità delle persone di raggiungere il posto di lavoro.
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