Mobilità elettrica: ABB investe ancora in Italia, con un nuovo polo produttivo per sistemi di ricarica

Continuano gli investimenti di ABB nella mobilità elettrica in Italia: 30 milioni di dollari per un nuovo polo produttivo di sistemi di ricarica per veicoli elettrici, in provincia di Arezzo, che sorgerà a due passi da quello già esistente. Per un made in Italy sinonimo di alta tecnologia

In tempi di PNRR, Green Deal e Recovery Fund ci siamo quasi abituati a vedere poste al centro del discorso la sostenibilità e l’innovazione, a partire da quella digitale. Una cosa del resto è ormai chiara (quasi) a tutti: per tutelare clima ed ambiente, rilanciando allo stesso tempo l’economia, bisogna investire sulla combinazione delle due.

Uno dei settori che promette meglio in questo senso è quello della mobilità elettrica, che permette da una parte di ridurre le emissioni inquinanti e di gas serra, dall’altra di rilanciare interi settori, sviluppando nuove competenze e dando modo di rivedere anche il sistema infrastrutturale in chiave smart. Sono in molti di conseguenza a buttarsi in maniera più o meno improvvisata in questo business, ma c’è chi lo ha fatto in tempi “non sospetti”, quando nessuno ancora parlava di eMobility e, importante sottolinearlo, era pure costoso farlo.

Il classico esempio di questo approccio pioneristico è stato negli ultimi anni quello di ABB, oggi non a caso “Title Partner” del campionato di Formula E, di cui si è da poco disputato l’eprix di Roma. Il Gruppo svizzero, che fornirà la tecnologia di ricarica per le auto Gen3 della “Formula 1 elettrica”, da oltre un decennio crede molto sia nell’elettrificazione che in tutto ciò che questa comporta: digitalizzazione, tecnologie basate sul cloud, raccolta di dati per supportare automobilisti, flotte aziendali e operatori del trasporto pubblico. E nelle capacità ingegneristiche italiane. In pochi sanno infatti che la maggior parte delle quasi 20mila colonnine di ricarica “fast” (sopra i 50 kW, ndr) presenti nel mondo è prodotta nello stabilimento ABB di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo.

Un importante riconoscimento alla qualità del Made in Italy quando si parla di innovazione ed alta tecnologia, che ha portato ABB a voler investire altri 30 milioni di dollari in un nuovo stabilimento che sorgerà a pochi minuti dal suo polo produttivo toscano, precisamente a San Giovanni Valdarno. L’impianto sarà operativo entro la fine di quest’anno, portando quest’area a diventare un punto di riferimento per la mobilità elettrica a livello globale.

“Abbiamo un ampio portfolio di soluzioni legate alla mobilità elettrica, il che significa non solo avere le giuste soluzioni per aiutare chiunque voglia elettrificare la propria flotta ed i propri trasporti, ma anche la capacità produttiva di affrontare lo ‘tsunami’ che sta per arrivare con la crescente penetrazione nel mercato dei veicoli elettrici”, spiega Antonio De Bellis, E-Mobility Lead Manager di ABB Italia: “Per questo è stato fatto un tale investimento, per una nuova fabbrica 4.0 capace di produrre sistemi di ricarica destinati ad ogni parte del mondo.”

Il nuovo sito produttivo che sorgerà a San Giovanni Valdarno coprirà 16.000 metri quadri e produrrà l’intero portafoglio di sistemi di ricarica per veicoli elettrici in corrente continua (DC) di ABB. Non solo quelli per uso domestico, ma anche quelli per l’installazione in aree pubbliche e quelli dedicati al trasporto pubblico urbano.

Innovativo sarà anche il modo di produrre. Infatti, i reparti di magazzino e quelli specifici della fabbrica sanno interconnessi tramite dei sistemi di gestione automatizzata. In pratica, al sistema informativo della fabbrica saranno collegate apparecchiature automatizzate per l’assemblaggio di circuiti stampati e sistemi di monitoraggio e test. Il nuovo impianto integrerà anche fonti di energia rinnovabile come i pannelli solari sul tetto, insieme ad un sistema di riscaldamento e raffrescamento ottimizzati. Non solo, l’azienda migliorerà la logistica e metterà a disposizione dei propri dipendenti una flotta di veicoli elettrici.

“Dato che la domanda globale di trasporto sostenibile continua ad aumentare, questa nuova struttura garantirà che ABB possa soddisfare tale domanda, rimanendo fornitore di soluzioni per ogni tipologia di ricarica nel settore dell’eMobility”, sottolinea Frank Muehlon, responsabile del business globale di ABB per le soluzioni di infrastrutture per la mobilità elettrica. Palpabile anche la soddisfazione di Giampiero Frisio, responsabile della divisione Smart Power di ABB, per cui “questa nuova struttura all’avanguardia contribuirà in modo significativo a far progredire ulteriormente l’adozione a livello globale della mobilità elettrica a zero emissioni”.

Questa operazione si aggiunge all’investimento di 10 milioni di dollari in un nuovo centro di Ricerca e Sviluppo (R&S), sempre dedicato alla mobilità elettrica, nel TU Delft Campus, alle porte di Rotterdam: 3200 metri quadrati in cui saranno attuate l’implementazione di soluzioni innovative, nuovi software e strumenti di gestione del ciclo di vita dei prodotti. Obiettivo: integrare completamente le attività di R&S con le attività di produzione, sia internamente che con servizi di produzione elettronica esterni.

Innovazione, sostenibilità ed opportunità, dunque. Chi per primo ha deciso di investire nella mobilità elettrica, in Italia e non, sta iniziando a raccogliere i suoi frutti. Nella recente presentazione dei risultati del primo trimestre dell’anno, infatti, i numeri relativi ad ordini e ricavi di ABB sono cresciuti rispettivamente del 6% e dell’11%. “Abbiamo trasformato la nostra attività di mobilità elettrica in una divisione separata”, spiega Björn Rosengren, amministratore delegato del Gruppo: “Questi passaggi ci consentiranno di prepararci per una possibile quotazione pubblica, creando una piattaforma per una crescita accelerata e la creazione di valore in questo business.”

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