Il modello di trasformazione digitale delle medie e piccole città

Secondo uno studio del World Economic Forum, la trasformazione digitale delle piccole e medie città può essere pianificata ed implementata in sette aree funzionali, sulla base di tre fasi di sviluppo

Immagine distribuita da Pixnio con licenza CC0

Le principali caratteristiche delle città, piccole o grandi che siano, possono essere classificate secondo sette aree: servizi pubblici e sociali; industria ed economia; amministrazione; efficacia dell’azione politica; concretezza dello sviluppo (leadership/politica); infrastrutture; ambiente e emissioni di carbonio. Sette aree funzionali dalle quali dipende la trasformazione digitale delle città, anche le più piccole. A sostenerlo è il World Economic Forum, nello studio Shaping the Future of Small and Medium-Sized Cities.

Secondo la ricerca, condotta in collaborazione con il Tencent Research Institute, c’è una scala di priorità che riguarda la trasformazione digitale, la quale mette al primo posto i servizi pubblici e sociali, poi industria ed economia e via via gli altri. Questa classifica contiene anche le voci più importanti per ciascuna area funzionale:

  1. Servizi pubblici e sociali: smart public services, smart medical care, smart community
  2. Industria ed economia: parchi industriali intelligenti, agricoltura intelligente, produzione intelligente, industria energetica intelligente
  3. Efficacia dell’azione politica: condivisione/apertura/sicurezza dei dati, coordinamento interdipartimentale, collaborazione della politica con imprese e cittadini
  4. Amministrazione: gestione delle operazioni di smart city, governance rurale intelligente, risposta alle emergenze della smart city
  5. Infrastrutture: informazioni sulle infrastrutture municipali, infrastrutture digitali come Internet delle cose (IoT), cloud, intelligenza artificiale (AI), piattaforme dati, strutture di sicurezza informatica urbana, strutture di trasporto intelligenti
  6. Concretezza dello sviluppo: talento digitale, meccanismi di organizzazione digitale, politica/pianificazione digitale
  7. Ambiente e emissioni: protezione ambientale intelligente, soluzioni energetiche intelligenti, soluzioni idriche intelligenti.

I passi della trasformazione digitale

L’evoluzione e la maturità della trasformazione digitale nelle piccole e medie città possono essere suddivise in tre fasi.

La prima è caratterizzata da uno sviluppo localizzato e guidato dalla tecnologia. L’obiettivo è migliorare l’efficienza dell’amministrazione pubblica e delle imprese attraverso nuove tecnologie, strumenti e prodotti digitali.

La fase due consiste nello sviluppo di un sistema che, attraverso la tecnologia, sia interconnesso anche a distanza attraverso applicazioni digitali basate su scenari.

La terza fase, infine, riguarda l’iterazione dell’innovazione e lo sviluppo di un ecosistema aziendale. In questa fase, i bisogni umani sono al centro della governance urbana. Quando la politica, le imprese, gli istituti di ricerca e i cittadini lavorano insieme in modo collaborativo e innovativo, è possibile ottenere un uso più efficiente delle risorse a livello cittadino e fondere efficacemente il mondo digitale con quello reale. Questo aiuta la città a diventare più reattiva e più in grado di adattarsi ai cambiamenti.

Per i centri abitati piccoli e medi la trasformazione digitale può essere pianificata e implementata in tutte e sette le aree funzionali in base a queste tre fasi di sviluppo.

Servizi pubblici e sociali alla base della transizione

I servizi pubblici e sociali includono, ad esempio, i servizi educativi, medici, di sicurezza, culturali, turistici e di ristorazione. In questo ambito la trasformazione digitale è una priorità per i piccoli centri e, secondo l’analisi del World Economic Forum, dovrebbe prima di tutto riguardare la semplificazione dei servizi base. Ad esempio, l’amministrazione pubblica dovrebbe offrire alla popolazione la possibilità di accedere a servizi come istruzione, assistenza medica, alloggi, pensioni e altri servizi alla comunità tramite un’app o un terminale. Successivamente vanno aggregati questi servizi digitali insieme a quelli commerciali offerti dalle imprese. In questo modo l’app o la piattaforma pubblica può fornire a cittadini e turisti varie informazioni, anche relative ad abbigliamento, cibo, alloggi e trasporti, attraverso un accesso unico. Infine, amministrazione pubblica, imprese e enti locali devono personalizzare i servizi ascoltando i feedback. Questi ultimi vanno raccolti regolarmente e analizzati in modo intelligente attraverso piattaforme digitali, comunità online e dispositivi sensoriali. In questo modo i servizi possono essere ottimizzati e adattati grazie a un monitoraggio costante.

Industria ed economia, molte differenze con le grandi città

L’area funzionale relativa a Industria ed economia si riferisce a elementi economici come l’agricoltura, l’industria e i servizi. Rispetto alle grandi città, la cui industria tende a essere ricca e diversificata, nei piccoli centri c’è una struttura industriale più omogenea e un minor numero di imprese locali. La trasformazione digitale è importante per lo sviluppo della cittadina e deve partire dall’iniziativa propria delle aziende locali, che devono concentrarsi sulla costruzione dei propri sistemi digitali in produzione, vendita e gestione, nonché sulla costruzione di infrastrutture informatiche come cloud privati o come sistemi di sicurezza. In questo modo si abbattono le barriere nella logistica interna e nel flusso di informazioni, migliorando la produzione e l’efficienza operativa.

In un secondo momento c’è la necessità che un ente esterno metta a sistema queste tecnologie in modo da aumentare l’efficienza complessiva della filiera e migliorare le interazioni con i vari interlocutori dell’impresa, a monte e a valle. Successivamente è necessario fare un ulteriore passo, ovvero puntare ad una digitalizzazione intersettoriale, in grado di collegare attività e settori non solo della città, ma anche del territorio circostante. Questo passaggio è importante, perché consente a persone, imprese e istituti di ricerca – all’interno e all’esterno della città – di partecipare all’innovazione industriale ed economica del territorio, favorendo la cooperazione e lo scambio di informazioni.

Gli scenari menzionati in questa area funzionale includono, ad esempio, la digitalizzazione di industrie tradizionali come l’agricoltura, la produzione, i servizi logistici, industrie culturali e turistiche e lo sviluppo di industrie digitali come cloud computing, big data, AI e blockchain. Questo processo si applica non solo alle applicazioni locali, ma anche allo sviluppo di distretti industriali interurbani all’interno di agglomerati urbani e aree metropolitane.

Serve un modello di governo incentrato sull’uomo e basato sui dati

L’obiettivo della digitalizzazione dell’amministrazione pubblica è creare un modello di governo incentrato sull’uomo e basato sui dati, che tega conto di cloud computing, IoT, 5G, big data, AI, blockchain e altre tecnologie di nuova generazione. In questo ambito, la trasformazione digitale parte da aree come la pianificazione urbanistica, la gestione municipale, delle emergenze e del traffico, la sicurezza pubblica e le risorse naturali. Con l’aiuto di tecnologie digitali come IoT, big data e intelligenza artificiale, i cambiamenti nel funzionamento della città possono essere rilevati automaticamente, seguiti da un’analisi scientifica ed efficiente dei bisogni, guidando l’azione della politica. Grazie alla digitalizzazione le città possono essere governate come un organismo vivente in continua evoluzione. Sulla base di concetti, pensiero e tecnologie digitali, gli spazi fisici, sociali e digitali vengono gradualmente integrati, il che promuove comportamenti di auto consapevolezza, autoaccensione, auto apprendimento, autovalutazione e auto ottimizzazione nella governance della città.

Ambiente e emissioni sempre più prioritari

Il filone dell’ambiente urbano e delle emissioni di carbonio si concentra sulla qualità ecologica e ambientale, sulle risorse e sulla capacità di carico ambientale, sugli stili di vita ecologici e sui livelli di neutralità del carbonio. Per le piccole e medie città la trasformazione digitale in queste aree è diventata un importante supporto per uno sviluppo urbano sostenibile attuale e futuro. Soprattutto per le città che dipendono dalle industrie tradizionali, il raggiungimento di una trasformazione della produzione verde e il rafforzamento della governance ecologica sono diventati prioritari.

Secondo lo studio, in quest’area funzionale, la trasformazione digitale si deve concentrare sul monitoraggio e la gestione dell’acqua, dell’aria, dei rifiuti solidi/pericolosi, del suolo, del rumore e dei servizi igienico-sanitari della città. Tecnologie come IoT, big data e AI giocano un ruolo fondamentale nella visione generale e in tempo reale dell’ambiente urbano. L’obiettivo è quello di aggregare le informazioni sugli impianti urbani, utilizzandole per creare una città a emissioni zero.

Efficacia della politica si basa sulla collaborazione

La principale preoccupazione della trasformazione digitale nell’efficacia dell’azione di governo è relativa alla realizzazione di un sistema di collaborazione in rete, in modo da migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. Pertanto riguarda la condivisione dei dati, la collaborazione con le aziende e il processo decisionale assistito digitalmente. Passo passo è necessario implementare una rete unica che colleghi tutto il personale, consentendo ai vari uffici cittadini di comunicare, interagire e collaborare in modo istantaneo, conveniente e autonomo, trascendendo dipartimenti, livelli e confini del sistema. Con imprese e cittadini è necessario istituire un meccanismo cittadino, aperto e ordinato, per la condivisione dei dati della pubblica amministrazione.

Infrastrutture connesse

La trasformazione digitale riguarda anche le infrastrutture dei centri abitati piccoli e medi, in quanto consente di trasformare o realizzare da zero costruzioni intelligenti, come strutture per la sicurezza o per il trasporto di merci e persone. La digitalizzazione delle strutture originarie può essere fatta con l’applicazione graduale di schermi, telecamere o apparecchiature comunali intelligenti che monitorano, ad esempio, il traffico e la sicurezza. Una volta installati questi sistemi è possibile anche analizzare i dati e sviluppare modelli che portino all’elaborazione di nuove soluzioni, o che indichino come ottimizzare l’utilizzo dell’infrastruttura stessa in tempo reale, secondo le necessità.

Concretezza dello sviluppo digitale: serve una guida

Il fatto che la transizione digitale delle città piccole e medie sia più o meno concreta e attuabile non deriva solo da meccanismi organizzativi, politiche, pianificazione, finanziamenti, talenti, alfabetizzazione digitale e via dicendo, ma soprattutto da una guida (politica) che abbia ben chiaro come e perché puntare sulla trasformazione digitale delle sette aree tematiche descritte. Questo indipendentemente da quale delle aree le amministrazioni scelgano come punto di partenza per il loro percorso digitale.

Il primo passaggio è quello di iniziare un percorso di alfabetizzazione digitale del personale pubblico e individuare i responsabili della transizione. A questo punto chi amministra la città deve implementare un piano cittadino che faccia da guida a tutti gli attori cittadini, dalla popolazione alle aziende, passando per enti e associazioni del territorio. Serve una spinta sostanziale che avvii il processo e che lo tenga vivo.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here