Il CFMT aderisce alla Fondazione per la Sostenibilità Digitale: intervista a Nicola Spagnuolo

Intervista a Nicola Spagnuolo, Direttore del CFMT - Centro di Formazione Management del Terziario, nuovo socio sostenitore della Fondazione per la Sostenibilità Digitale

Nicola Spagnuolo, Direttore di CFMT, Centro di Formazione Management del Terziario

Quale può essere il ruolo della formazione per lo sviluppo e la diffusione di una cultura della Sostenibilità Digitale? Enorme, a patto che sia ben indirizzata e orientata non all’addestramento, ma all’apprendimento. Ed è proprio questo l’obiettivo delle attività che la Fondazione per la Sostenibilità Digitale porterà avanti nei prossimi mesi insieme al CFMT – Centro di Formazione Management del Terziario – suo socio sostenitore: sfruttare al meglio il potenziale di tale strumento per la diffusione di una reale cultura su queste tematiche.

Strumento che, d’altra parte, rappresenta il focus delle attività portate avanti dal CFMT fin dalle sue origini: l’istituzione nasce infatti più di 25 anni fa da un’intuizione di Confcommercio e Manageritalia, che la identificarono come la struttura all’interno della quale tutti i dirigenti delle aziende che applicavano – e applicano – il contratto collettivo del terziario potessero trovare risposte alle proprie esigenze formative.

A rappresentare il CFMT all’interno del Comitato di Indirizzo della Fondazione per la Sostenibilità Digitale sarà il Direttore Nicola Spagnuolo: esperto di processi formativi, in passato ha ricoperto, dal 2006 al 2016, il ruolo di Direttore Generale Iscom Emilia-Romagna, l’ente di formazione di Confcommercio – Imprese per l’Italia dell’Emilia-Romagna, e quello di Presidente per la Fondazione I.T.S. “Turismo e Benessere”. È stato inoltre, per circa tre anni, Direttore del settore sviluppo associativo di Confcommercio Nazionale.

In questa intervista, abbiamo parlato con lui per cogliere le ragioni che hanno portato CFMT ad aderire alla rete della Fondazione per la Sostenibilità Digitale e – più in generale – per comprendere, attraverso le parole del Direttore di una realtà specializzata in questo campo, quale possa essere, nel concreto, il ruolo della formazione nel consolidamento di una vera cultura della Sostenibilità Digitale.

Un approccio integrato per la Sostenibilità Digitale

Quelli della sostenibilità sono temi rispetto ai quali sentiamo la necessità di fare chiarezza”, ha spiegato Nicola Spagnuolo. “Ritengo, infatti, che siano stati utilizzati moltissimo in questi ultimi anni, ma spesso abusati: per questo motivo, il nostro principale obiettivo è quello di aiutare i manager e le aziende a capire il reale significato del concetto di sostenibilità. Concetto che è composto da tantissime sfaccettature, rispetto alle quali il nostro ruolo non è dare delle risposte, quanto più fornire alle aziende delle strade percorribili”.

Una necessità di chiarezza che, come sottolineato ancora dal Direttore del CFMT, si riscontra fortemente anche rispetto alle complesse tematiche della Sostenibilità Digitale. “Quello della sostenibilità digitale è un tema, all’interno del più ampio concetto di sostenibilità, a noi molto caro. Questo perché, anche in questo caso, quando si parla di sostenibilità digitale lo si fa spesso facendo coincidere questo concetto con la mera tecnologia. Ecco, se rimaniamo nell’equivoco che la tecnologia rappresenti di per sé la sostenibilità digitale, facciamo il grande errore di far sì che le nostre aziende, i nostri manager, investano in tecnologia, ma che quest’ultima non renda l’impresa né digitale, né sostenibile”.

In altri termini, occorre che le aziende comprendano non soltanto quale possa essere il potenziale ruolo della tecnologia, ma anche e soprattutto l’impatto complessivo e trasformativo che questo strumento può avere sull’intera organizzazione aziendale, in un’ottica, appunto, di Sostenibilità Digitale. Per far sì che ciò accada, anche la formazione rivolta alle aziende deve maturare un approccio più “integrato” al tema: ed è questo il motivo per il quale CFMT ha scelto di farsi accompagnare, nel proprio percorso, dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale. “Avevamo bisogno di un partner che non fosse semplicemente credibile, ma che avesse un approccio complessivo al tema: che fosse in grado, cioè, di accompagnare al proprio approccio scientifico anche la capacità di parlare il linguaggio delle aziende”, ha spiegato Nicola Spagnuolo. “È fondamentale affrontare l’argomento da una prospettiva integrata. Il rischio, infatti, laddove l’approccio ad esso fosse solamente scientifico, sarebbe quello di confinare la Sostenibilità Digitale ad un aspetto troppo esiguo rispetto a quello che può essere il suo reale impatto sul complesso dell’azienda. La scelta della Fondazione per la Sostenibilità Digitale non è quindi casuale: al suo interno convivono più anime, che ci danno la garanzia di un approccio che non sia unidirezionale, meramente accademico, meramente scientifico o anche meramente aziendale. La condivisione all’interno della Fondazione di questi molteplici punti di vista ci arricchisce moltissimo, e siamo sicuri che attraverso questo arricchimento saremo in grado, come conseguenza, di arricchire anche l’approccio alla sostenibilità, digitale e non solo, dei nostri manager e delle nostre aziende”.

Il peso della formazione

Insomma, è importante che la formazione rispetto a queste tematiche sia correttamente indirizzata, affinché sia possibile massimizzarne l’efficacia. Un punto, questo, che assume ulteriore importanza in considerazione del fatto che, come sottolineato ancora dal Direttore del CFMT, la formazione rappresenta “soltanto” uno strumento. “Nonostante penso che abbia un ruolo enorme nell’ottica della Sostenibilità Digitale, occorre chiarire un tema: non bisogna conferire alla formazione un potere taumaturgico che non ha. Di per sé, infatti, è neutra, e la sua efficacia è determinata sempre e soltanto dall’obiettivo che, attraverso essa, si vuole raggiungere. Per questo motivo, rispetto a questi temi, la formazione è utile soltanto se indirizzata verso quell’approccio integrato di cui parlavamo. Infatti, se la si intende come confinata soltanto all’utilizzo di strumenti tecnologici si parla semplicemente di addestramento, e questo non è efficace per la diffusione di una cultura organizzativa orientata alla Sostenibilità Digitale. Per fare in modo di cambiare realmente la cultura delle organizzazioni, delle aziende e delle persone, quello su cui dobbiamo lavorare è l’apprendimento: e questo richiede un investimento molto più lungo nel tempo, e molto più strutturato.

Ecco, oggi il CFMT lavora soltanto in questa direzione. La nostra offerta è molto cambiata negli ultimi anni: non abbiamo più al centro del nostro catalogo la professione del dirigente, ma la singola persona e le sue esigenze, al di là della funzione attualmente svolta in un’azienda. Inoltre, non lavoriamo più per singoli corsi, ma per percorsi, per learning path, e questo ci consente di avere un approccio molto più ampio che attiene proprio all’apprendimento. Anche rispetto alla Sostenibilità Digitale, proprio in questi giorni stiamo definendo nel dettaglio una serie di attività che vadano esattamente in questa direzione: che siano in grado, cioè, di aiutare, e di guidare, i dirigenti e le imprese a sviluppare una reale cultura su questi temi”.

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