New York Times e Wall Street Journal scommettono sulle videonews

I video hanno un’importanza crescente nell’ecosistema di rete. Nel solo mese di Dicembre 2011, negli Stati Uniti, 182 milioni di persone hanno visualizzato video in rete, secondo i rilevamenti della società di ricerca ed analisi di mercato comScore. 23.2 sono le ore che in media ognuno degli spettatori ha trascorso consumando contenuti audiovisivi tramite Internet.

I newspaper USA sono sempre più attenti al fenomeno e rilasciano una quantità sempre maggiore di contenuti video sui propri siti. The New York Times e The Wall Street Journal hanno di recente lanciato due nuovi show giornalieri.

Il nuovo programma del The New York Times si aggiungerà ai circa 70 video originali mensili che il giornale produce e tratterà di business, media e tecnologia. Verrà caricato online, per essere visualizzato on demand, tutti i giorni lavorativi alle 10 e 30 di mattina. Lawrence Ingrassia, business editor della testata ha spiegato in un comunicato stampa: “Vogliamo offrire ai nostri lettori le business news  più importanti appena accadono, attraverso tutte le piattaforme. Business Day Live fornirà agli utenti del sito NYTimes.com resoconti in real time sulle notizie economiche principali della giornata, con i commenti dei  business reporter in esclusiva dalla newsroom del  Times.”

Lo stesso giorno, il primo Febbraio, The Wall Street Journal ha annunciato il lancio di un canale YouTube ed un nuovo programma giornaliero, che si aggiungerà agli altri contenuti video regolari della testata a partire dal 6 Febbraio. Off Duty, che riprende il nome di una sezione del giornale e verrà caricato online ogni  pomeriggio alle 6, tratterà di cultura, moda, musica, film, viaggi e tecnologia.

Le due testate sembrano intenzionate a sfruttare i contenuti video, ed il crescente consumo di questi in rete, per fidelizzare i propri lettori ed attrarre nuovi utenti, anche tramite i social network dove tali tipologie di contenuti sono moto apprezzate.

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1 COMMENT

  1. OGGETTO: Comunicazione di uno studio per l’individuazione di un singolo DNA in tutto il mondo.

    Spett.le New York Times
    lo studio da me effettuato, permette di individuare un singolo DNA, che stiamo cercando, in qualunque posto del mondo si trovi. Ciò apre a moltissime possibilità di applicazione e risposte,(es. persone scomparse, disperse, rapite ecc.). Il tutto indipendentemente da banche dati._________

    Roma lì 20/05/2012 Massimo Tirelli

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