Sky News: linee guida maggiormente restrittive per l’utilizzo dei social media

Sky News applica una nuova social media strategy maggiormente restrittiva. I giornalisti non potranno rispondere a tweet esterni alla compagnia e dovranno chiedere alla redazione se possono pubblicare una news sui social network.

La nuova social media guidelines, secondo The Guardian, è stata inviata ai dipendenti tramite email. I giornalisti di Sky News non potranno rilanciare tweet di giornalisti rivali o di non professionisti, né inserire messaggi non strettamente legati all’attività di lavoro e alla storia che gli è stata assegnata. Solo il giornalista assegnato ad una specifica news potrà inserire tweet su di essa, gli altri potranno soltanto rilanciare i tweet di costui. La nuova strategia prevede, inoltre, un fermo controllo della redazione e non sarà permesso, se non in casi particolari come cronache dal vivo di eventi a cui si è stati assegnati,  pubblicare alcunché sui social media senza che si sia stati autorizzati.

Le linee guida, stando alle dichiarazioni contenute nell’email, sono state introdotte per “assicurare che il nostro output giornalistico sia unitario attraverso le piattaforme, che ci sia un sufficientemente controllo editoriale sulle storie riportate dai giornalisti di Sky News e che la redazione rimanga l’hub centrale per tutte le informazioni che vengono rilasciate sulle nostre news stories”

Il nuovo approccio di Sky è ancor più sorprendente in quanto, in passato, la compagnia aveva fatto largo uso di Twitter per riportare velocemente gli eventi (rivolte arabe o inglesi). I dipendenti si dicono scioccati dalle nuove policy che ritengono retrograde.

Le aziende giornalistiche di tutto il mondo devono fare i conti con il sempre crescente ruolo dei social media nelle prassi del newsmaking, ma mentre la strategia di The New York Times punta a valorizzarne l’uso tra i suoi dipendenti e ad ingaggiare un dialogo ampio e significativo con i propri lettori, Sky News sembra intenzionata a restringerne l’uso e a portarlo sotto un più stretto controllo aziendale, chiudendo alle possibilità maggiormente dialogiche offerte da questo tipo di piattaforme. Due possibili risposte strategiche al nuovo ecosistema dei media, ma opposte: una maggiormente orientata ad abbracciare e sfruttare le opportunità del nuovo ecosistema, una almeno parzialmente orientata alla conservazione delle barriere tradizionali.

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