The New York Times e Social Media

Liz Heron, social media editor del The New York Times, intervenendo alla conferenza news:rewired a Londra spiega l’approccio ai media sociali della testata USA.

Be strategic, be different, and strive for meaningful interactions“. Approccio strategico non privo di un progetto complessivo e costruito per successive sovrapposizioni di iniziative. Distinguersi dalla sempre crescente massa di giornalisti professionisti che provano  ad utilizzare i social media. Impegnarsi per interagire in modo significativo con i lettori. Questi i concetti chiave alla base dell’ampia strategia sociale della testata. Heron sottolinea molto, inoltre, la necessità di considerare le peculiarità delle specifiche piattaforme e le opportunità differenti che offrono.

The New York Times conta su più di 400 account Twitter e 50 Facebook gestiti dai suoi giornalisti. Lo sforzo di distinguersi dagli altri giornalisti che utilizzano simili piattaforme ed emergere dalla polifonia complessa di conversazioni passa soprattutto per il tentativo di “dare potere ai lettori mediante interazioni realmente autentiche con i newsmaker.”

 Una delle iniziative centrali della strategia è la possibilità per i lettori di porre domande ai giornalisti della testata tramite hashtag, #asknyt. Facebook e Google+ sono ugualmente utilizzati per permettere ai lettori di interagire con i giornalisti, anche mediante sessioni di live chat e hangout.

I Social Media stanno trasformando il giornalismo, ma poche testate portano avanti sperimentazioni così complesse, costanti nel tempo e strategicamente organizzate come il  New York Times.

Sappiamo che dobbiamo continuare ad innovare e cambiare il nostro approccio. La nostra sfida sarà trovare modi per informare e dare potere ai nostri lettori attraverso il social journalism in modo che la loro voce conti più di quanto abbia mai contato prima.” È l’entusiasta dichiarazione di intenti della social media editor del The New York Times, probabilmente intrisa di un po’ di eccessivo ottimismo sulle sorti e sul potere del giornalismo digitale.

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