Web Analytics Parte 2 – come utilizzare Google Analytics

SEO #10 - web analytics

La scorsa puntata abbiamo introdotto i sistemi di web analytics e, più in particolare, abbiamo illustrato come poter configurare un sito per iniziare ad analizzare i dati di navigazione e il comportamento degli utenti stessi con Google Analytics.
Questa settimana la rubrica SEO 4 Biz intende continuare l’excursus sul tema web analytics spiegando nel dettaglio quali sono le metriche principali da tenere in considerazione e come riuscire a “leggerle”.

menu google analyticsUtilizzando sempre Google Analytics come strumento di riferimento, si possono individuare 3 macroaree di analisi che sono molto importanti per la Search Engine Optimization:

Pubblico/Utenti: all’interno di questa sezione vengono visualizzate tutte le metriche che indicano il comportamento degli utenti, passando da dati demografici (località di connessione e lingua), a browser e device mobili utilizzati.

Sorgenti di traffico: dove vengono analizzate tutte le sorgenti di traffico che portano i visitatori verso il proprio sito. In quest’area è possibile verificare quanti utenti arrivano dai motori di ricerca, dai siti referenti (siti esterni o social network) oppure quanti accedono direttamente al sito digitando l’indirizzo web nella barra degli indirizzi del proprio browser. È molto importante monitorare soprattutto quali sono, in percentuale, le sorgenti di traffico che vengono utilizzate dagli utenti per capire dove concentrare le forze in ottica di aumento delle visite e di raggiungimento degli obiettivi preposti.

Contenuti: è l’area in cui si trova tutto ciò che riguarda i contenuti interni al sito. All’interno di questa voce di menu si può accedere alle sezioni che analizzano i contenuti più visitati, con particolare riferimento alle pagine che hanno portato l’utente a visitare il sito e, al contrario, alle ultime pagine che i visitatori hanno consultato prima di uscire dal sito web. È possibile, inoltre, analizzare le statistiche relative alla velocità del sito web, elemento molto importante, che spiegheremo di seguito.

La maggior parte delle metriche disponibili sono molto intuitive e riescono a dare anche ai “non addetti ai lavori” un quadro abbastanza completo delle performance di un sito web. Quello che risulta complicato è, invece, capire quali siano i parametri di confronto in base ai quali un dato si può considerare positivo o negativo.
Ecco perché questa settimana verranno elencati dei piccoli suggerimenti e spiegazioni su alcuni dati di Google Analytics che bisogna necessariamente “saper leggere”:

  • Frequenza di Rimbalzo (o Bounce Rate): uno dei parametri meno conosciuti per chi non “mastica” la Web Analytics: può essere definita come la percentuale di visite ad un sito che si concludono dopo la visualizzazione di una sola pagina. Questo dato può essere considerato in maniera positiva o negativa a seconda dei casi:

    – Positivanell’eventualità in cui l’utente “atterri” proprio sulla pagina che voleva, legga il contenuto con soddisfazione ed esca dalla pagina perché ha trovato esattamente quello che cercava.
    – Negativaovviamente nel caso contrario, ovvero quando il visitatore si trova davanti una pagina che non soddisfa le aspettative e torna indietro alla pagina dei risultati del motore di ricerca (SERP).Per l’analisi di questo dato inoltre bisogna considerare la tipologia di sito che si sta monitorando: se si tratta di un sito di notizie o di informazione, un bounce rate alto non è automaticamente sintomo di una cattiva gestione del sito, in quanto potrebbe verificarsi l’eventualità che l’utente trovi comunque quello che cerca. Se invece stiamo analizzando un sito di e-commerce, dove il processo di acquisto consiste nell’accedere a diverse pagine di conferma, un’alta percentuale di frequenza di rimbalzo dovrebbe quantomeno allarmare i project manager che si occupano delle performance di redditività del sito.

  • Sessione di visita: la sessione è un periodo predefinito (30 minuti di default) in cui vengono registrate le attività di un singolo utente. Tutto quello che un visitatore effettua all’interno di un sito durante una sessione viene conteggiata come unica (ad esempio se accede 10 volte ad uno stesso sito, il sistema di Web Analytics vedrà una sola visita). Diversamente accade se si utilizzano differenti browser per accedere allo stesso sito: in quel caso il sistema di analisi riesce solo a calcolare 2 visite distinte.
  • Velocità del sito: questo parametro viene spesso sottovalutato dai “non addetti ai lavori”, soprattutto all’interno delle aziende che richiedono degli interventi SEO nel proprio sito. La velocità del sito, ovvero il tempo impiegato (in secondi…si spera!) per caricare una specifica pagina, in realtà è forse uno dei dati più importanti sia per il posizionamento sui motori di ricerca sia per la fruibilità ed usabilità del sito da parte dei clienti. Un sito ottimizzato deve essere necessariamente anche veloce e rapido nel caricamento delle pagine. Un valido tool online gratuito per poter misurare le performance del proprio sito è GT Metrix, descritto in una puntata precedente di questa rubrica.
  • Tempo medio sul sito: questa metrica indica semplicemente il tempo trascorso in media dai visitatori di un sito web. Come la stessa Google ci illustra, “il tempo della sessione viene calcolato sommando il tempo sulla pagina per ogni pagina nella sessione, tranne per l’ultima pagina nella sessione. Il tempo medio sul sito è determinato dividendo il tempo totale sul sito per il numero di sessioni nel periodo di tempo selezionato”. Analogamente alla frequenza di rimbalzo questo dato può avere dei risvolti positivi: un alto tempo medio potrebbe sia significare che la struttura e i contenuti del sito sono molto interessanti e spingono l’utente ad allungare la propria “permanenza”, ma potrebbe indicare anche una architettura contenutistica troppo complessa che in qualche modo “incastra” il visitatore all’interno del sito, rendendo la user experience completamente fallimentare.

Come si è potuto apprendere da questi pochi spunti, il lavoro di un analista web consiste proprio “nell’interpretare una mole enorme di dati” riuscendo a comprendere il comportamento degli utenti e ad analizzare le reazioni dei motori di ricerca in base alle varie modifiche implementate. Per questo il monitoraggio dei dati sul web (come in ogni altra attività) è assolutamente fondamentale per ottimizzare e massificare il ROI di un progetto.

Alla prossima settimana!

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