Passera: un sito web per la trasparenza sulle opere pubbliche

I tempi di realizzazione delle opere pubbliche in Italia potrebbero presto essere monitorati dagli stessi cittadini, grazie alla proposta del Ministero delle Infrastrutture, che intende perseguire la strada della trasparenza nella realizzazione di questi progetti, mettendo in rete le informazioni aggiornate sul loro stato di avanzamento.

Grazie ad nuovo sito, consultabile all’indirizzo http://cantieri.mit.gov.it, che raccoglie tutti i progetti approvati dal Cipe da dicembre ad oggi e quelli che saranno approvati nei prossimi mesi, verranno resi noti tempi e spese delle infrastrutture pubbliche in realizzazione, mettendo “i cittadini in condizione di seguire come si svolge ogni opera e capire dove e come i soldi pubblici vengono impegnati”.

Queste le parole del ministro dello Sviluppo, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera, che ha presentato il progetto, sviluppato dal dicastero delle Infrastrutture e realizzato “con forze interne, senza nessun costo ed a dimostrazione di come, usando al meglio la PA è possibile ottenere buoni risultati”.

Ancora Passera ha sottolineato come “Realizzare crescita sostenibile significa anche recuperare il ritardo strutturale in cui versa il nostro Paese”, ed in che modo, grazie a questa iniziativa si sia deciso di  farlo creando “un meccanismo molto trasparente, cominciando con questo sito in cui ogni opera è presente con nome, cognome, soldi, stato di avanzamento e problemi”, un elenco che verrà aggiornato ogni tre mesi e garantirà un accesso democratico alle informazioni sulle grandi opere avviate con il finanziamento pubblico.

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1 COMMENT

  1. E’ da tempo che – in tutte le occasioni in cui si parla di sprechi, ruberie e risparmi- auspico l’istituzione, per legge, di un sito della trasparenza in tutti gli enti pubblici e in tutti gli uffici in cui si utilizzano soldi pubblici.
    Molti comuni non sarebbero arrivati al dissesto, se i cittadini avessero potuto controllare le singole uscite: utilità, urgenza rispetto ad altre e costi veri.
    Nelle Province e nelle regioni altrettanto. Come nei Ministeri e in Parlamento.
    Nessuno dica che centra la riservatezza, quando si spendono i quattrini di tutti i cittadini.
    Con internet si potrebbe entrare nel sito, vedere le entrate e le uscite: dal quadro generale si passa ai singoli capitoli; dai singoli capitoli si arriva a conoscere quanto è stato percepito da chi ha l’appalto per un sevizio pubblico e se corrisponde veramente alla consistenza del lavoro fatto, Si potrebbe sapere -pignoleria- quanto costa alla Regione una scarpa ortopedica o quando costa un corso di formazione fino ai dettagli, che qualche cittadino è interessato a verificare.
    Cose piccole, per dare un’idea di ciò che si potrebbe fare per le più grandi spese – compresi spechi e ruberie- che hanno portato il debito pubblico a 2000 miliardi.
    Ho risposto,con questa proposta, all’invito fatto, dal Governo, ai cittadini per consigli utili a ridurre gli spechi e… direi: dei furti.
    Spero che “Il Sito della Trasparenza” diventi, per legge, obbligatorio per le spese pubbliche.
    Tommaso Felici

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