Pirateria in forte crescita, ma la differenza la fanno le alternative legali

La pirateria digitale è in forte crescita nelle regioni dove non sono disponibili molte alternative legali per la fruizione dei contenuti, mentre subisce una drastica diminuzione dove le alternative legali sono disponibili e disparate. È quanto riscontrato da Sandvine durante una ricerca sul traffico di rete.

Il traffico BitTorrent subisce, infatti, una drastica riduzione negli USA, dove sono presenti numerose alternative legali. Nel paese rappresenta ora  l’11.3% del traffica durante l’ora di punte, contro il 17.3% dell’anno scorso. Anche tenendo conto dell’incremento complessivo del traffico, è evidente che l’utilizzo di BitTorrent non attraversa una fase di crescita nel paese, si è stabilizzato in termini assoluti, mentre ha perso quote percentuali.

Il trend negativo è, però, limitato agli USA. In Europa, ad esempio, il traffico BitTorrent rappresenta il 20.32% del totale nelle ore di punta, a cui va aggiunto un altro 9.39% di traffico eDonkey; per arrivare ad un traffico p2p complessivo che si avvicina al 30%, quasi quadruplicato negli ultimi 18 mesi.

Un trend simile si registra anche nell’area Asia-Pacifico, dove il traffico BitTorrent rappresenta una quota del traffico complessivo, durante le ore di punta, ancora maggiore (27.19%). Anche in questo caso il traffico p2p complessivo è maggiore, vanno infatti aggiunti il 6.36% e il 4.62% provenienti da servizi particolarmente popolari nell’area.

Il report conferma quindi il ruolo centrale dell’offerta legale di contenuti per la diminuzione delle violazioni del copyright. Sandivine, a sostegno della tesi, aggiunge che negli USA un terzo (32.9%) del traffico downstream è attualmente generato dagli abbonati Netflix e che Hulu ha raddoppiato il proprio traffico durante l’ultimo anno.

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