Come abbiamo visto non esiste una “palla di vetro” che può indicarci in maniera certa quali saranno le scelte dei nostri clienti né se saremo in grado di soddisfare tutte le loro richieste.
Esiste però qualcosa che ci può invece suggerire qual’è lo scenario, tra quelli possibili, che ha la probabilità maggiore di accadere permettendo di conseguenza di adattare le strategie dell’azienda. In pratica un “qualcosa” che aiuta a compiere quella serie di azioni che nei primi articoli sono state descritte come parte integrante del “metodo” della BI, ovvero la verifica di quanto è accaduto e la successiva modifica delle linee di comportamento dell’azienda per raggiungere gli obiettivi prefissati.
In quest’ottica quindi questo “qualcosa”, che combina le capacità di raggruppare, catalogare e misurare le informazioni presenti negli archivi con delle formule statistiche, sembra essere una evoluzione della BI: stiamo parlando di Business Analytics (BA).
Per la naturale tendenza del mondo IT a coniare con un ritmo rapidissimo nuovi termini e nuove definizioni per poter trattare come obsoleti gli strumenti utilizzati fino al giorno precedente, ritengo che BI e BA siano due argomenti intimamente collegati, ma è sicuramente utile descriverli indicando alcuni elementi di legame e alcuni segni distintivi.
Il punto essenziale di contatto è che partono dalla stessa base, ovvero l’osservazione e l’analisi del patrimonio informativo presente in azienda. Ma mentre la BI ha l’obiettivo di misurare secondo regole e con indicatori predefiniti SE una stragia è stata vincente per poi prendere opportune decisioni sull’eventuale aggiustamento della mira, la BA può aiutare a comperndere le ragioni del PERCHE’ la strategia sia stata o meno vincente ma anche a ipotizzare probabili evoluzioni o valutare quali possano essere i migliori scenari futuri sulla base dei dati raccolti.
Come ulteriore differenza, stavolta meno rilevante ai fini dell’utilizzo pratico ma sostanziale per capire il funzionamento del sistema, c’è la modalità con cui i dati vengono gestiti. Con BI si tende a vedere le informazioni aggregate, misurando moli di dati catalogati sulla base gli attibuti definiti, e riassumendole in KPI mentre con BA prima di effettuare aggregazioni si deve poter scendere al fino al dettaglio per poter applicare le formule statistiche: una volta effettuato questo passaggio sarà possibile trovare correlazioni, comportamenti sintomatici. Più in generale, quindi, creare dei modelli.
Altra differenza, e qui ci avviciniamo alle modalità di interpretazione tipiche delle case produttrici, potrebbe risiedere nel livello di interazione che la compagnia desidera avere con l’ambiente che si propone di misurare: con un metodo BI sta cercando una via per controllare ed eventualmente modificare le linee guida definite dai reponsabili, sempre attenendosi al ciclo “rilevazione” →”reporting” →”modifica strategia”. E stiamo già parlando di una azienda evoluta, come abbiamo visto nei diversi esempi di integrazione proposti!! Con un metodo BA si propone oltre che di controllare anche di essere in grado di rispondere alle esigenze del cliente in maniera flessibile modificando i propri comportamenti sulla base di situazioni tipiche previste e studiate a tavolino.
Sarebbe possibile proseguire con l’analisi dettagliata delle differenze tra i due mondi ma entreremmo pesantemente nelle sfumature specifiche che i produttori di piattaforma descrivono pubblicizzando il loro prodotto: magari enfatizzando esclusivamente la per BI la possibilità di produrre reportistica moderna o confondendola, per quanto innovativa, con la connotazione statistica tipica di una soluzione BA.
Spingendo sempre più in avanti la possibilità di definire risposte customizzate alle necessità del cliente e, nel contempo, aumentando anche la complessità dell’analisi con enormi volumi di dati trattati, il mercato ci guida verso un altra delle parole chiave del mondo delle aziende di questi tempi: BIG Data. Il passo sembra breve. Nei prossimi articoli vedremo se è solo un altro modo di mandare in pensione la vecchia Business Intelligence e obbligarci a comprare una nuova piattaforma.
Si può equivocare con il segmento delle soluzioni Corporate Performance Management, dove debbono essere effettuate delle analisi sul controllo di budget, sugli scostamenti (differenze tra le stime di previsione ed i risultati sull’andamento), e dove si può ricorrere ai tool di business intelligence per realizzare dei sinottici e dei report condivisibili all’interno della medesima organizzazione.