I comuni italiani presentano una propria proposta per l’Agenda Digitale

L’Anci ha presentato ieri, allo Smau Business di Bologna, un disegno di legge, “Disposizioni di semplificazione e digitalizzazione dei Comuni per l’attuazione dell’Agenda Digitale”, il cui scopo principale è favorire la “la digitalizzazione e la semplificazione dell’amministrazione pubblica e dei rapporti tra questa i cittadini e le imprese”.

Tra le priorità individuate figurano, inoltre: la riduzione del divario digitale, la realizzazione di reti fisse e mobili a banda larga, il censimento delle infrastrutture di rete esistenti al fine di ottimizzare gli interventi, l’inclusione digitale e l’open data.

I comuni puntano sul digitale principalmente per migliorare i servizi della pubblica amministrazione, valorizzare a pieno le poche risorse disponibili e contribuire allo sviluppo territoriale.

Antonella Galdi, responsabile innovazione Anci, ha presentato la proposta sottolineando la necessità di un confronto permanete tra i vari livelli amministrativi sul questo tema. “Partiamo dall’esigenza di realizzare un piano annuale dell’agenda digitale. I comuni hanno apprezzato i tavoli di confronto tra loro, ma vorremmo che le amministrazioni centrali si confrontassero annualmente sulle iniziative strategiche per il paese. Una scelta strategica dell’amministrazione che utilizzi la tecnologia per pianificare lo sviluppo urbano. Vorremmo poi una consulta che dia regole vincolanti e fruibilità dei dati pubblici e faccia leva sulla gestione associata dei servizi Ict per i piccoli comuni, attraverso emendamenti specifici, identificando gli ambiti e rivedendo le norme di riferimento.”

L’intervento di Piero Fassino, Sindaco di Torino e membro del direttivo Anci, si è focalizzato maggiormente sulle possibilità offerte da Smart City e digitalizzazione delle PA, che potranno aprire “frontiere inesplorate per la vita dei cittadini – ed ha aggiunto –  si pensi solo alla facilità con cui si riuscirebbe ad accedere in tempo reale ai servizi demografici e anagrafici, al cambiamento che potrebbe esserci nel rapporto tra paziente e medico… Per arrivare a questo, serve un investimento culturale e pedagogico importante: trasformare una città in una città digitale non significa solo portare i cittadini e le istituzioni a pensare in modo differente, ma relazionare i territori e i cittadini stessi. Applicare le tecnologie a un progetto di città digitale richiede un’interazione tra i diversi livelli istituzionali e come Anci vogliamo parlare con gli alti livelli per una strategia comune”.

La bozza del documento sarà discussa pubblicamente per una settimana, al fine di recepire eventuali osservazioni e proposte, prima di essere consegnata al governo.

 

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