Apple ha modificato l’algoritmo di ricerca app: cosa cambia?

Apple avrebbe modificato drasticamente  il proprio algoritmo di ricerca nell’App Store. I cambiamenti, notati da diversi sviluppatori, potrebbero avere una forte influenza sul destino delle app, favorendone alcune e rendendo più complicata la situazione per altre. In particolare, sembra che il nome dell’app e le keyword associate rivestano ora una minore importanza, mentre vengano favoriti di più il numero di download ottenuti e la ricerca tematica.

Non è al momento chiarissimo quali modifiche siano state apportate, ma sembra che la compagnia abbia cambiato il peso dei vari elementi utilizzati nel restituire i risultati di una ricerca. Precedentemente, ad esempio, una ricerca effettuata con la query “chicago parking” proponeva per prime app il cui nome includeva i termini di ricerca, ora BestParking.com risulta tra le prime. Ben Sann, fondatore di BestParkin ritiene che questo dipenda dal peso maggiore assegnato ai download ottenuti e da quello minore riconosciuto al nome. Se questo fosse confermato le conseguenze sono numerose. Ad esempio, le app con un nome più corrispondente alla ricerca sarebbero meno favorite, ma ancor più app localizzate, ad esempio focalizzate esclusivamente sui parcheggi a Chicago, sarebbero fortemente in svantaggio rispetto ad applicazioni generali che complessivamente possono attirare un numero maggiore di utenti, come ad esempio un’app per i parcheggi in tutti gli USA.

Non tutti concordano con la spiegazione di Sann, però. Matthäus Krzykowski, co-fondatore della società di ricerca app e dati, Xyologic, ritiene che l’algoritmo abbia incorporato da tempo il numero di download e le modifiche effettuate ora riguardino il miglioramento della ricerca tematica (topic detection). Sostanzialmente sarebbe migliorata la capacità di comprendere cosa cerca l’utente con un determinato termine. Krzykowski porta l’esempio di una ricerca effettuata utilizzando la parola “gas”. L’utente cerca probabilmente app di segnalazione di stazioni di servizio o confronto prezzi praticati, e l’algoritmo è ora capace di comprendere meglio ciò ed evitare di suggerire app che contengono nel nome la parola gas, ma non hanno attinenza, o giochi automobilistici. Krzykowski ritiene, inoltre, che il ranking venga ora effettuato considerando altri indicatori di popolarità e customer satisfaction, come like e commenti.

Modifiche dell’algoritmo erano prevedibili dopo l’acquisto da parte di Apple della startup attiva nel campo della scoperta di applicazioni, Chomp. E la descrizione della startup acquisita sembra confermare la teoria  di Krzykowski. “L’algoritmo proprietario di Chomp impara le funzioni e i topic delle applicazioni, in modo che si possa cercare in base a ciò che un’app fa, non soltanto in base a come si chiama.”

Il miglioramento degli algoritmi di ricerca è un tema centrale nell’ecosistema app. Emergere nell’immensa offerta risulta sempre più complicato e molti sviluppatori hanno richiesto miglioramenti in grado di favorire la scoperta di nuovi prodotti e servizi. I mutamenti che Apple avrebbe introdotto non è detto, però, che vadano in questo senso: dare un maggiore peso ai download, ad esempio, favorisce le app già affermate, concentrando ulteriormente il mercato. D’altro canto, focalizzarsi maggiormente su ciò che l’app fa realmente potrebbe favorire la scoperta di nuovi applicativi. Tutto dipenderà dal reale peso assegnato ai vari elementi.

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