Google, nel tentativo di incentivare maggiormente le attività nel proprio social network Google+ e di raccogliere preziose indicazioni sulle preferenze degli utenti, ha implementato una strategia più aggressiva rispetto al social sharing, per competere più direttamente e pienamente con i servizi di condivisioni contenuti di Facebook e Twitter.
La società sostituirà, nei risultati di ricerca, il tradizionale bottone +1 con un nuovo link di condivisione contenuti in Google+. Il nuovo link “share”, che apparirà scorrendo con il mouse sui risultati di ricerca, aprirà la finestra di condivisione del social network Google, del tutto simile a quella Facebook integrata nei siti web. Sarà possibile così aggiungere commenti e scegliere di condividere il contenuto solo con uno specifico gruppo di contatti.
La novità al momento è stata introdotta per i servizi in lingua Inglese (in Italia è ancora presente il classico +1), ma dovrebbe essere presto introdotta ovunque.
L’innovazione ha da subito ricevuto qualche critica da parte degli utenti. Rispondendo all’annuncio relativo al nuovo link postato dal product manager di Google Sean Liu, diversi utenti del social si sono chiesti perché sostituire un tasto con l’altro e non inserirli invece entrambi. Il punto di fondo è che il classico +1 permette l’espressione di una preferenza in modo semplicissimo e veloce, un solo click; al contrario il link share richiede un numero maggiore, per quanto limitato di click, e inserisce il contenuto nel flusso generale degli aggiornamenti e non in un’apposita sezione come avviene per i +1. Viene trasformata, quindi, in modo sostanziale l’esperienza dell’utente.
L’obiettivo della compagnia è, in ogni caso, evidente. Incrementare la quantità di tempo trascorso nell’utilizzo del proprio social network, notevolmente inferiore a quella trascorsa su servizi simili; attraverso l’incremento dei contenuti presenti sulla piattaforma e la sottrazione di utenti ai rivali con una maggiore focalizzazione sulla condivisione, una delle ragioni del successo sia di Facebook che di Twitter.
Google, inoltre, ha più volte dichiarato che l’interesse forte posto sullo sviluppo del proprio social è soltanto parzialmente dovuto alla volontà di creare un social network alternativo. Uno dei principali motivi alla base del progetto è la raccolta di informazioni sulle preferenze degli utenti, in modo da poter personalizzare e migliorare il proprio core business, ovvero la ricerca. L’obiettivo della nuova strategia è quindi certamente anche raccogliere maggiori dati sugli utenti.
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