Huffington Post Italia: domani il debutto

La versione italiana della popolare testata USA Huffington Post debutta domani, sperando di ottenere un successo analogo a quello riscontrato tra le audience statunitensi. Qualche dubbio, però, rimane visto che, stando a dati Alexa e Compete, le precedenti versione europee (Francia e UK in particolare) non hanno ottenuto risultati paragonabili.

La versione italiana, sviluppata in collaborazione con il Gruppo Editoriale Espresso, avrà però alcune differenze rispetto a quella USA. Il format è lo stesso: fotomontaggi, titoli a grandi caratteri, velocità delle notizie. Ma la direttrice Lucia Annunziata ha precisato che non sarà presente “nessuna galleria sessuale, né diretta né indiretta, perché io quella roba non la voglio” e perchésono convinta che nell’Italia della crisi l’intrattenimento, il gossip e le divette non ci possano più stare, fatto sta che non ce le metteremo”.

La tradizionale ‘terza colonna’ (destra) dell’Huffington Post, che negli Stati Uniti genera una quota consistente del traffico ospitando notizie leggere, foto osé e gossip sulle star, non sarà quindi presente. Questo spazio verrà utilizzato per “l’approfondimento della cronaca bianca, o anche rosa, ma con uno stile più adatto al nostro mercato” e per “le social news, una sorta di fritto misto.”

La colonna centrale conterrà notizie di politica, economia e a sfondo sociale; ovvero i contenuti giornalistici prodotti direttamente dalla redazione. Contenuti che sembra rivestiranno un ruolo maggiore rispetto alla versione USA. “Ci saranno notizie scritte da noi, con quattro reporter fuori dalla redazione che mandano i pezzi in tempo reale. Niente lanci di agenzia, ma un taglio “editorializzato” del fatto, più approfondito e pensato.” La redazione italiana sarà composta in totale da 12 giornalisti (compresa la direttrice) e circa 10 freelance.

I blog, alla base del successo della testata negli Stati Uniti, occuperanno la colonna di sinistra. “I blog non sono un prodotto giornalistico spiega Annunziata – sono commenti, opinioni su fatti in genere noti; ed è uno dei motivi per cui i blogger non vengono pagati”. La versione italiana, inizialmente, potrà contare su circa 200 blogger, ma la direttrice vorrebbe arrivare almeno a 600 (negli USA sono circa 30000, 10000 attivi).

I blogger hanno profili molto diversi, ma l’obiettivo è raccontare l’Italia e la società da molti punti di vista diversi. “Uomini e donne di destra e di sinistra, religiosi e non, attivisti dei movimenti e intellettuali solitari. Gente delle professioni, gente con orientamenti sessuali diversi, leader politici ed operai che tengono con le unghie e con i denti il loro posto nelle fabbriche. Personaggi conosciutissimi e perfetti sconosciuti. – scrive Annunziata in un articolo su Repubblica, precisando – Nella totale diversità c’è però un elemento comune… ognuno di loro conta non per i suoi titoli, ma perché la sua voce si “ascolta”, ha una sua unicità, muove qualcosa.” L’intento è tracciare “una mappa della società in cui viviamo e delle dinamiche oggi in corso. Tra vecchio e nuovo, fra idee e bisogni, fra quel che cade, quel che nasce e quel che si rivela solo illusione. Mappa aggiornata, e da aggiornare continuamente. Di cos’altro deve, dopotutto, occuparsi il giornalismo oggi, se non di tentare di descrivere il cambiamento (o dovremmo dire crollo?) in corso?”.

Intervistata da Prima Comunicazione, la direttrice precisa poi il taglio dell’edizione italiana e traccia alcuni limiti. “L’ispirazione è liberal, ma sulla nostra piattaforma daremo spazio a tutte le voci, soprattutto attraverso i blog: ognuno potrà scrivere quello che gli pare, salvo gli insulti e le volgarità, perché è bandito il linguaggio violento, inutilmente aggressivo; useremo un software, che si chiama Julia, per eliminare le parole politicamente scorrette”.

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1 COMMENT

  1. in bocca al lupo. vi seguirò con interesse, aspettandomi una voce libera, intelligente e fuori dai cori.

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