Open Government Summit 2012: trasparenza e partecipazione

È in corso a Roma la prima edizione dell’Open Government Summit, organizzato da Tech Economy e da Business International, in collaborazione con Asset Camera della Camera di Commercio di Roma. Al centro del dibattito vi è lo sviluppo dell’ Open Government quale equilibrio “virtuoso” fra trasparenza delle istituzioni e partecipazione dei cittadini.

Proprio il tema della trasparenza è stato il protagonista del primo panel d’interventi, coordinato da Guido Romeo, Science Editor di Wired Italia; e ad aprire il dibattito è stato Salvatore Marras (FormezPA) sottolineando come il punto di partenza per l’Open Gov sia appunto la trasparenza. “Senza trasparenza – ha ricordato Marras – non ci può essere partecipazione, e con una cattiva trasparenza c’è una cattiva partecipazione“. Ma l’obiettivo da porsi “non è la partecipazione, ma il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, poiché se i cittadini percepiscono tali benefici chiederanno loro per primi maggiore trasparenza“.

Una prospettiva arricchita dalla riflessione del Direttore del Dipartimento Comunicazione e Diritti dei Cittadini di Roma Capitale Luigi Di Gregorio, sottolineando come il momento attuale a livello tanto politico quanto sociale sia “l’ideale per promuovere l’Open Government“. Secondo Di Gregorio stiamo attraversando “scenari di post-democrazia, con una crisi di fiducia nei confronti delle istituzioni altissima“. In questo scenario la trasparenza diviene uno strumento fondamentale per la riacquisizione di fiducia e partecipazione da parte dei cittadini. Un passaggio innanzitutto culturale, e non solo per la PA ma per tutta la cittadinanza.

Sulla stessa linea di riflessione si colloca l’intervento di Giulia Barrera di FOIA.it, per cui parlare di Open Government come “apertura” dei dati da parte delle Pubbliche Amministrazioni non è sufficiente, bisogna puntare ad una legge sul diritto all’accesso che “garantisca ai cittadini di poter essere liberi nell’accedere ai dati anche sotto il profilo giuridico“. Attualmente la legge italiana, risalente agli anni novanta, prevede che i cittadini possano accedere ai dati pubblici solo motivando la propria richiesta di informazioni che deve essere anche formalmente autorizzata. Ben altro accade negli Stati Uniti dove i dati, in base al Freedom of Information Act (FOIA), devono essere tutti liberamente accessibili ai cittadini poiché “pagati con le loro tasse, e dunque di proprietà dei contribuenti“. Il tema della trasparenza e dell’Open Data, con lo sguardo rivolto verso l’Open Government, ha un’inevitabile ricaduta anche sul piano economico e per questo “la trasparenza la dobbiamo pretendere da tutti – ha ricordato Claudio Cipollini, Direttore generale di Rete Camere – non solo dalla Pubblica Amministrazione, ma anche dai privati e dalle imprese“. Al riguardo però, ha sottolineato Cipollini, bisogna fare opera di recupero della capacità di innovazione e di perseguire l’innovazione tecnologica soprattutto da parte delle PMI.

Al dibattito, animato da numerosi relatori distribuiti in quattro panel nell’arco della giornata, ha preso parte anche il Ministro per la Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi, intervenuto sul tema dell’Open Government.

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