Open gov: intervista ad Antonio Naddeo sull’Open Government Partnership

Antonio Naddeo è Capo del Dipartimento della funzione pubblica

Dopo l’Open Goverment Summit svoltosi a Roma lo scorso ottobre, nuovo appuntamento dedicato al tema dell’open gov con l’incontro organizzato in seno alle attività dell’Open Government Partnership che si svolgerà nella Capitale il prossimo 10 dicembre.

L’evento, organizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica italiano con la collaborazione del Cabinet Office del Regno Unito, vedrà l’incontro di rappresentanti del Governo con esponenti della società civile.

A dirci di più sull’iniziativa nel suo complesso e sulle finalità che si pone è Antonio Naddeo, Capo del Dipartimento della funzione pubblica, intervistato da Tech Economy a pochi giorni dall’incontro di Roma.

1) Può raccontarci qualcosa su OGP? Come nasce, chi vi aderisce, che obiettivi si pone?

La Open Government Partenrship – OGP è un’iniziativa internazionale che ha il fine di favorire lo sviluppo e la realizzazione di politiche per la trasparenza e l’open data presso i Governi: l’obiettivo è far convergere i diversi Paesi verso il comune obiettivo di promuovere la trasparenza, la lotta alla corruzione e la democrazia partecipata.

In occasione del lancio dell’OGP, avvenuto a New York il 20 settembre 2011, il Presidente Obama a aperto i lavori e presentato la Open Government Declaration, sottoscritta da Brasile, Filippine, Indonesia, Messico, Norvegia, Regno Unito, Sud Africa e USA. L’Italia, che ha preso parte all’evento di lancio, ha aderito immediatamente.

La partecipazione all’OGP prevede da parte dei Governi aderenti impegni per realizzare nuove azoni nel campo dell’ Open Government e per sviluppare un Action Plan concreto con il coinvolgimento di stakeholders e l’attiva partecipazione di cittadini e società civile. L’OGP vuole anche facilitare la diffusione dell’Open Government in altri Paesi con lo scambio di best practices, assistenza tecnica, tecnologie e risorse.

2) Cosa è emerso dall’incontro di Brasilia, e cosa ci si aspetta per il prossimo incontro? A che punto siamo in Italia?

Gli Action Plan nazionali sono stati presentati a Brasilia. Per l’Italia, l’Action Plan raccoglie in un quadro complessivo le riforme che il Governo italiano ha intrapreso, all’interno del quale si collocano le iniziative per l’Open Government nei campi della trasparenza, integrità, semplificazione, open data ed e-government. La valutazione degli Action Plan nazionali effettuata da Global Integrity e resa pubblica ha considerato positivamente la qualità del documento italiano.

Meccanismi per la accountability pubblica e portali open data sono tra le caratteristiche più importanti degli Action Plan presentati, cosi come premi finanziati da Governi e iniziative per la lotta alla corruzione. In alcuni piani c’è un’accentuazione dell’e-government e della digitalizzazione ma sempre come mezzi per realizzare gli obiettivi generali dell’Open Government: trasparenza, integrità e coinvolgimento dei cittadini e della società civile. L’Open Government Partnership quindi non è in alcun modo solo una e-government partnership.

Sono emerse nel corso del 2012 alcune  problematiche ed interrogativi  circa gli Action Plan presentati  dai  Paesi  membri OGP. In particolare, si è evidenziata la necessità di far riferimento a degli standard minimi per produrre documenti ed azioni che possano andare incontro alle reali esigenze della società civile. Sarebbe fondamentale usare una metrica per vedere quali sono i reali progressi fatti nell’implementazione degli Action Plan. L’OGP si sta dotando di un meccanismo indipendente per la valutazione degli Action Plan nazionali, l’Independent Review Mechanism così che dopo le dichiarazioni di principio e i manifesti di intenti si possa passare anche alla fase di valutazione dell’implementazione.

Inoltre, ci potrebbe essere un focus più forte sugli aspetti economici dell’Open Government, consapevoli che gli open data e il loro riuso possono essere occasione di impresa e quindi di crescita.

3) In questo contesto si colloca l’evento del 10 Dicembre. Un’importante tappa preparatoria, per il nostro Paese. Quali sono gli obiettivi dell’incontro?

L’incontro di Roma si concentrerà, come suggerisce il titolo, su tre aree principali del programma dell’OGP: la trasparenza, la partecipazione e la collaborazione. Tre tavole rotonde al mattino affronteranno ampiamente questi temi. La sessione pomeridiana si estenderà ad un altro aspetto fondamentale dell’OGP, vale a dire la partecipazione della società civile e l’impegno nel processo dell’OGP, considerando quale sarà il modo migliore di procedere.
I relatori arriveranno da una vasta gamma di Paesi, dalla Norvegia alla Serbia, dalla Spagna all’Armenia, dalla Danimarca alla Croazia e da alcune delle maggiori organizzazioni internazionali e dalle associazioni interessate, quali l’OCSE, la Banca Mondiale e Transparency International. Chiaramente l’attuale presidenza britannica sarà presente e ben rappresentata da funzionari del Cabinet Office, e così pure sarà rappresentata l’Unità Centrale dell’OGP, con Paul Massen, il rappresentante della società civile dell’OGP, che interverrà nella sessione pomeridiana. Da parte italiana, saranno presenti i rappresentanti delle principali istituzioni che hanno contribuito al Piano d’Azione italiano dell’OGP, insieme ai rappresentanti delle Organizzazioni della società civile (CSOs) che vanno da Cittadinanzattiva agli organizzatori dell’Open Government Summit 2012, inclusi attivisti ed esperti dell’Open Government.

Come Ari Greenberg (@AriPaulG) giustamente ha scritto sul sito web dell’OGP “fare dei meeting regionali (europei) una consuetudine sarebbe molto vantaggioso sia per l’attuazione dei piani d’azione esistenti sia per pensare alla redazione di quelli futuri”, e il meeting di Roma segue questa idea .

4) In vista del 10 dicembre, da qualche giorno avete attivato una consultazione con la quale chiedete ai vostri interlocutori di fornire le proprie idee: può dirci di che si tratta e che tipo di proposte vi aspettate?

L’evento di Roma vuole essere un momento di discussione sui temi dell’Open Government ma anche un’occasione per avviare un dibattito più ampio tra coloro che sono interessati o hanno voce in capitolo e che per tanti motivi non potranno essere a Roma il 10 dicembre. L’evento potrà ovviamente essere seguito online sul sito www.funzionepubblica.it ma la raccolta di idee per la discussione è partita già dal mese di novembre per coinvolgere un pubblico più vasto e ampliare così i tempi di riflessione sui contenuti.

Da questa iniziativa ci aspettiamo uno stimolo di suggestioni e proposte concrete da parte di coloro che per expertise personale, motivi professionali e impegno sociale sono più coinvolti nel dialogo con le amministrazioni e tra le amministrazioni.  Proprio così abbiamo individuato una delle speaker dell’ultima sessione della giornata, Flavia Marzano (Stati generali dell’innovazione): la sua proposta per un migliore coordinamento tra le organizzazioni della società civile sui temi OGP ci è sembrata interessante e la abbiamo invitata a parlare per questo.

5) Qual è un primo bilancio di questa iniziativa di consultazione pubblica?

E’ emerso quanto sia importante la cooperazione  tra i Governi ed i rappresentanti della società civile al fine di un’azione efficace nel campo dell’ Open Government. A tal fine, sarebbe  necessario dar maggior pubblicità  e visibilità al lavoro dell’OGP, in modo che un numero sempre maggiore di ONG e istituzioni vengano a conoscenza del lavoro svolto dal gruppo e, per questa via, possa essere stimolata una “cultura” nell’uso dei dati e della nuova trasparenza delle amministrazioni da parte dei cittadini, anche avvalendosi  di media e social network.

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