The Guardian: chiude l’app Facebook di social reading

The Guardian, dopo aver portato avanti l’esperimento per un anno, chiuderà (17 Dicembre) la propria applicazione Facebook di ‘social reading’. Il giornale in sostanza ammette che l’app abbia contribuito ad un incremento dell’audience, soprattutto tra fasce di audience diverse dai lettori più tipici del newspaper, ma ha contemporaneamente sottratto troppo controllo sui contenuti della testata alla redazione.

Il successo dell’app in termini di audience è evidente dai risultati ottenuti, 12 milioni di utenti unici totali e 6 milioni mensili nel momento di maggiore utilizzo (Aprile 2012). Il newspaper stesso scrive, annunciando la decisione: “L’applicazione Facebook ci ha dato accesso a un pubblico difficile da raggiungere e ci ha aiutato a imparare molto di più sul nostro nuovo ed esistente pubblico il che, come organizzazione a ‘digital first’, è fondamentale [ma] abbiamo deciso di focalizzare i nostri sforzi per creare una maggiore partecipazione sociale per i nostri utenti sulle nostre proprietà principali.”

Il punto di fondo è esattamente questo dirottare a fini economici le audience sui siti proprietari, invece di mantenerli all’interno della piattaforma Facebook. La motivazione economica evidente, anche se The Guardian non entra nei dettagli.

Molti commentatori ritengano, inoltre, la decisione motivata anche da una minore efficacia dell’app rispetto al passato. Facebook, a Meggio, anche su richiesta dell’utenza, ha limitato la condivisione automatica degli articoli letti da parte di simili applicazioni. L’app di social reading del Guardian, come le altre, avrebbero visto, in seguito, calare bruscamente i risultati ottenuti. La testata inglese avrebbe visto ridursi l’audience giornaliera dai 600000 utenti ai 200000. La perdita di controllo sui contenuti che poteva essere giustificata dai risultati precedenti, potrebbe non esserlo più ora secondo il management del giornale.

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