Fondazione Italiana Accenture: intervista a Diego Visconti su IdeaTRE60

Diego Visconti è il Presidente della Fondazione Italiana Accenture.

Il Presidente  della Fondazione Italiana Accenture Diego Visconti  ha risposto alle domande di  TechEconomy in occasione del rinnovamento grafico e di funzionalità di “Idea TRE60”, la piattaforma partecipativa nata nel 2010 per favorire la partecipazione e la condivisione delle idee di quanti che si occupano di innovazione sociale a favore della collettività.

Come nasce il progetto ideaTRE60? Perchè puntare sui giovani talenti?

ideaTRE60 è la piattaforma online creata dalla Fondazione Italiana Accenture, per sviluppare e realizzare progetti di innovazione sociale attraverso la condivisione di idee: giovani talenti, mondo della ricerca, organizzazioni ed imprese si incontrano su ideaTRE60 per attivare l’intelligenza collettiva e trasformarla in progetti concreti attraverso lo strumento dei concorsi per idee.
Attorno ad ideaTRE60 si è creata un’importante rete di relazioni: professionisti e organizzazioni che necessitano di risorse per attuare i propri progetti hanno un luogo dove proporre le loro idee, incontrare imprese, fondazioni ed enti interessati a svilupparle; mentre istituzioni, organizzazioni e grandi aziende su ideaTRE60 possono attingere alla progettualità innovativa della community per le loro politiche di sostenibilità e sviluppo sociale attuando una Corporate Social Responsibility nuova e concreta. La community di ideaTRE60 conta 7.000 membri e, ad oggi, circa 1.200 persone hanno partecipato ai concorsi promossi dalla piattaforma, inviando oltre 600 idee progettuali. La Fondazione vede nei giovani e nel loro impegno, già oggi così evidente nel volontariato e nelle iniziative non profit, il motore del cambiamento. Bisogna dare loro l’opportunità di esprimersi e di crescere in ambienti che ne favoriscano lo sviluppo professionale ed imprenditoriale, anche nel sociale.

Quest’anno la call for ideas è dedicata all’ “Arte che realizza occupazione sociale”. Che ruolo hanno le tecnologie nello sviluppo di progetti di innovazione sociale?

La tecnologia è un fattore abilitante di notevole rilievo per la realizzazione di progetti a grande impatto sociale, poiché permette di raggiungere ampi target e risultati più efficaci grazie alla facilità con cui è in grado di mobilitare l’opinione pubblica, integrare gruppi sociali svantaggiati o emarginati, aggregare soggetti diversi favorendone la collaborazione, generare dal fermento dell’intelligenza collettiva un flusso di idee creative che danno voce ai reali bisogni della società’ civile.

6 call for ideas e 600 progetti lanciati dal 2010 ad oggi. Come cambiano nel tempo le iniziative? E i partecipanti?

I concorsi attivati dalla Fondazione hanno come oggetto ambiti e temi differenti identificati sulla base delle necessità e delle esigenze di intervento percepite nella situazione storica attuale del nostro Paese, con l’obiettivo di contribuire, con la realizzazione concreta delle idee migliori, alla creazione di valore sociale per la collettività. Questi temi rientrano all’interno dei tre ambiti principali in cui, secondo la mission, opera la
nostra Fondazione: sviluppo sostenibile, in termini di promozione di una cultura che incoraggi una condotta etica e il rispetto delle norme sociali attraverso il lancio di nuovi modelli di sviluppo; educazione dei giovani, attraverso la diffusione e la conoscenza delle nuove tecnologie per contribuire alla loro formazione, istruzione e cultura; cultura digitale, intesa come metodologia e strumenti per la conservazione, fruizione e diffusione del patrimonio artistico e culturale nazionale.

Quali sono i prossimi passi che la Fondazione intende portare avanti con IdeaTRE60?

Con il lancio del concorso per idee “ARS. Arte che realizza occupazione sociale”, la Fondazione Italiana Accenture ha inaugurato una fase di focalizzazione del proprio operato intorno ad un obiettivo ambizioso e coerente con la propria mission: contribuire a liberare le potenzialità del Terzo Settore Allargato – intendendo tutte le aree del no profit, anche Pubbliche amministrazioni o università – attingendo all’intelligenza collettiva della rete e con un focus particolare sulla creazione di occupazione sociale sostenibile. Così facendo il Terzo Settore può essere portatore di forte innovazione ed erogatore di servizi altamente competitivi, economicamente sostenibili e socialmente utili.

In questa direzione andranno quindi anche le iniziative future che la Fondazione ha in cantiere e che sta progettando aggregando e attivando i molteplici attori del Terzo Settore insieme al mondo profit interessato a realizzare iniziative concrete per attuare politiche di sostenibilità e sviluppo sociale.

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