Piccolo discorso a Facebook su privacy, scarpine, saldi, trombamici e diete fulminee

Facebook, io e te dobbiamo parlare. Seriamente, da amici veri. Ti voglio bene, lo sai: passo un sacco di tempo con te. Ma da qualche settimana, lascia che te lo dica, sei diventato fastidioso.

Assillante, come quegli amici troppo appiccicosi. E’ cominciato quanto hai fatto le bizze per Twitter, decidendo che non importavi più le foto direttamente da lì, e poi, soprattutto, che non gli facevi più prendere direttamente le foto da Istagram. Mi sembri un po’ come le amichette dei tempi delle medie, che ti danno gli ultimatum:«O lei o io, e sei sei amica mia devi essere amica solo della amiche mie, e quelle altre schifarle, sennò no.» Sì, lo so, si chiama policy aziendale, questo discorso, oppure scelta strategica di marketing. Ma i dati, Facebook mio, è il discorso da amichetta rancida delle medie, eh.

Poi c’è questa cosa, che adesso ogni volta che vengo da te mi assilli con le domande. «Come stai? Cosa pensi? Cosa hai fatto oggi?»
Maro’, Facebook caro, sembri un fidanzato rompiballe: E dove sei stata, e con chi? E quante volte mi hai pensato? E com’è che non ti fai sentire? Son qua, è ovvio che sto per scrivere uno status su quello che mi è successo: dammi un attimo di tempo, non saltarmi addosso. Tanto la mia vita finisco per raccontartela in tutti i suoi più inutili particolari. Lasciami almeno respirare, eccheé?

E poi, soprattutto, Facebook, parliamo degli annunci pubblicitari. Lo so, tu me li fai vedere il mio bene. Li scegli con cura. Guardi quello che guardo e posto e mi mandi link simili per farmi risparmiare tempo. E quindi apprezzo che tu mi mandi pubblicità di vestiti e scarpine con i tacchi, perché hai capito che mi piacciono. E mi fai anche vedere quelli in sconto o sotto i dieci euro, perché lo sai che sono una poveraccia, quindi è inutile che guardi i vestiti di alta moda che non mi posso permettere.

Capisco anche che tu mi inondi di avvisi su siti per single che cercano, a stare a sentire gli annunci, sono me per una relazione stabile e duratura. Ti preoccupi della mia felicità, come un vero amico: mi vuoi trovar moroso.
Certo è stato un po’ imbarazzante quando mi hai fatto sapere con un link che quattro o cinque miei amici si erano iscritti a quel sito per trovare trombamici per una notte. Sì, quello lì in cui tu metti la spunta sugli amici/amiche con cui andresti volentieri a letto, e loro se sono iscritti lo vedono e si può combinare una scopata e via. Ecco, magari non è proprio delicato che tu mi segnali la cosa invitando anche me ad iscrivermi, perché sennò non so chi mi vorrebbe portare a letto. Magari un attimo più di tatto, che sono cose intime: meglio che informi gli iscritti che se non spuntano bene le caselle della privacy il fatto che si sono iscritti al servizio finisce subito in home, e se i tizi sono fidanzati o sposati poi ho idea che nella real life si prendono certi cazziatoni dalle legittime/legittimi consorti che levati.

Ma, parlando degli annunci, mettiamo una cosa in chiaro, perché fra amici le cose si dicono in faccia: passi gli interrogatori su cosa faccio e dove sono, le scarpine, i vestiti in saldo, gli aspiranti morosi o i compagni per una notte di sesso una botta e via. Ma se mi mandi ancora una volta gli annunci in cui si magnificano diete per perdere 50 chili in una settimana senza ginnastica, ti tolgo il saluto. Brutto buzzurro, non sono mica grassa, io!

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