Let’s Lunch…I migliori affari si fanno a tavola

Cos’hanno in comune Oscar Wilde con la sua massima “I migliori affari si fanno a tavola” e Syed Shuttari, un cervellone, sfornato dalla Silicon Valley? La consapevolezza che, davanti a un buon piatto appetitoso e magari un buon bicchiere di vino, si può ampliare il proprio network professionale e incontrare persone con le quali costruire opportunità lavorative, oppure semplicemente incontrare professionisti della propria città che hanno interessi simili ai nostri . Come possiamo tradurre tutto questo? Con il social network LetsLunch.com, che sta spopolando negli USA, diventando ormai un vero caso di social lunch 2.0 di successo e tra le migliori opportunità di networking offerte dalla Rete.

Fondato nel 2010 nella Silicon Valley da Syed Shuttari e ribattezzato come il “Linkedin della pausa pranzo”, LetsLunch.com mette in contatto le persone potenzialmente interessanti per il proprio business per poi farle incontrare nella pausa pranzo con l’obiettivo di ascoltarsi e darsi una mano reciprocamente al motto di “Come posso aiutarti?”.

La pausa pranzo diventa così una grande opportunità per tutti, per quelli che offrono o desiderano un impiego, oppure per chi è cerca di collaboratori, una business partnership, imprenditori, fornitori o semplicemente per chi vuole mangiare un boccone in compagnia di chi ha interessi di business affini e non solo.

LetsLunch.com diventa anche una valida alternativa alla raccolta di tutti quei bigliettini da visita che spesso si scambiano frettolosamente ad eventi, incontri meeting e che per la maggior parte poi si dimenticano, si perdono o non si trova né il tempo né l’occasione per ricontattare, perdendo ben presto la memoria delle conversazioni intrattenute.

Come nasce l’idea

La scoperta è l’uovo di Colombo: il giovane ingegnere informatico Syed Shuttari, che usciva spesso per pranzo con un suo collega, si guardava intorno, vedendo altre persone della west coast come lui, che affollavano i bar e i ristoranti pranzando a volte in solitudine, e si chiese quanto sarebbe stato bello incontrare altri professionisti interessanti con i quali confrontarsi su progetti, partnership, opportunità di lavoro e startup di nuove imprese. Syed comprese la necessità di creare una piattaforma online che con l’obiettivo di “promuovere la creazione di reti intelligenti di business, concentrandosi sulle interazioni personali per costruire relazione di business profittevoli”.

Come funziona?

Let's lunch

Il meccanismo è semplicissimo: si crea un account su LetsLunch.com e viene richiesto di accedere ad alcuni dei nostri profili già esistenti, Facebook e Twitter e soprattutto al re dei social media professionali, LinkedIn.  Si indicano i propri interessi, la propria “lunch zone” e i giorni e gli orari in cui si è disponibili a pranzare.  Grazie a questi dati, l’algoritmo alla base del social network va a individuare e proporre le persone che hanno interessi e le caratteristiche affini alle nostre, oltre a disporre di un motore di ricerca a consultazione degli utenti per effettuare consultazioni mirate dei profili.

A questo punto non rimane che invitare o essere invitati, confermare l’appuntamento e ritrovarsi con appetito, curiosità e simpatia, face to face con il LetsLuncher individuato nel ristorante scelto e disponibile tra i presenti nella “lunch zone” e …Buon Appetito!  Let’sLunch.com, un paio di giorni prima dell’appuntamento, invia una email  per ricordare i dettagli relativi all’incontro fissato.

In seguito viene richiesto di compilare un feedback veritiero sulla persona conosciuta. Ogni commento va a influire sul livello di reputazione di ogni LetsLuncher e chi ottiene più feedback e punteggi elevati ( un valore compreso tra 1 e 10 ), aumenta la sua visibilità e la possibilità di incontrare  i cosiddetti LetsLunchers membri VIP.

Non dimentichiamo anche che gli utenti di LetsLunch.com possono rivestire il ruolo di veri link builder, mettendo in contatto loro contatti che ancora non si sono incontrate, aiutandoli ad ampliare la loro rete professionale.

E per le aziende?

Oltre agli incontri one2one, ora è possibile creare dei pranzi di gruppo, una funzionalità molto utile non solo per gli utenti che possono scegliere di creare o far parte di gruppi a tema , ma anche per le aziende che possono realizzare occasioni di team building, gruppi di lavoro e preziosi momenti di incontro con i propri o futuri partners, creando e rafforzandone la qualità e le dinamiche della reciproca collaborazione.

LetsLunch “made in Italy”

Ad importarlo in Europa ci ha pensato Daniele Bianca, country manager Italia di LetsLunch.com. La versione “made in italy” del social network ha preso il via solo a ottobre del 2011 e, solo nel primo anno, ha registrato 25000 iscritti, tra manager, avvocati, creativi, imprenditori, concentrati in particolare nelle maggiori città d’Italia, tutti consapevoli che ogni contatto rappresenta una concreta possibilità di business in un contesto piavole e conviviale.

E i ristoranti?

I ristoranti sono preziosi attori non protagonisti e tuttavia importanti nella buona riuscita della pausa pranzo. Non dimentichiamo che LetsLunch.com segnala e consiglia alcuni ristoranti presenti nella lunch zona in questione e sicuramente per i ristoratori, il portale rappresenta un’opportunità reale per dare maggiore visibilità al proprio locale.  Una volta che due iscritto o un gruppo di persone organizza un incontro pausa pranzo, LetsLunch.com propon,e o meglio suggerisce, un elenco di cinque ristoranti dove  incontrarsi, che appaiono su Google e Google Maps e che sono il risultato del match tra i commensali e la loro zona lunch. Ecco perché è necessario che i locali abbiano una buona presenza online indicizzata su Google e/o Google Maps, oltre ad offrire un buona qualità e creatività nel valore del proprio ristorante.

Il progetto ambizioso di LetsLunch.com “made in Italy”, secondo le affermazioni del country manager Italia, è quello di integrasi con il portale Yelp, per dare la possibilità agli utenti di postare i commenti ed i pareri dei commensali rispetto alle esperienze fatte nei ristoranti in cui è avvenuto un LetsLunch e allo stesso tempo dare visibilità ai ristoratori. E che anche un ristoratore stesso può beneficiare delle opportunità di business networking del portale, entrando in contatto con potenziali partners nel settore degli eventi o con delle stesse aziende che possono utilizzare la location per incontri di lavoro.

Piccoli consigli…

Per affrontare al meglio un LetsLunch non dimentichiamo di non trascurare piccole regole, come la puntualità, presentarsi con un atteggiamento positivo e predisposto all’ascolto, consapevoli che l’arricchimento dell’incontro è reciproco per entrambi i LetsLaunchers, cercare di individuare potenziali spunti di collaborazione, evitare di portarsi dietro il CV che può essere inviato via email post-incontro. Meglio dimenticare l’idea o l’atteggiamento del classico colloquio di lavoro ma piuttosto entrare in empatia con il commensale e trovare potenziali ambiti d’interesse o collaborazione, sempre mantenendo un atteggiamento professionale e uno spirito positivo. Infine perché no, qualche piccolo suggerimento di bon ton a tavola non guasta, come mettere in modalità silenziosa il cellulare, evitare di appoggiare i gomiti sul tavolo, di giocherellare con i bicchieri e le posate e fare la scarpetta !

Ci piace!

Il progetto ci piace, è un’ottima idea e se “I migliori affari si fanno a tavola”, è perché le persone diventano meno stressate, abbassano le difese, c’è più predisposizione nei confronti dei commensali, senza dimenticare come il piacere del cibo mette tutti d’accordo. Il cibo non è più soltanto un elemento di consumo e di condivisione del piacere della tavola ma acquista anche un ruolo sociale, diventando un elemento di collegamento tra il mondo online e quello offline.

Quello che nasce da un pranzo con LetsLunch.com è un’opportunità professionale profittevole e di concreto valore, destinata a durare nel tempo.

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E’ una digital and social media strategist e si occupa di comunicazione digitale. La sua passione per la tecnologia inizia dapprima allo stato puro, diventando Project leader nei servizi IT per poi lavorare come assistente marketing, gestione del cliente, e pubbliche relazioni nel settore del wine, il suo più grande amore, conseguendo i tre livelli sommelier. Nel 2009 negli USA scopre i social media nella comunicazione della ristorazione e se appassiona follemente. Rimane un po’ in quel di NY dove studia come viene percepita l’immagine del wine&food made in Italy. Rientra in Italia e collabora per una società di educazione ai social media per PMI del wine. Oggi è una social media educator, scrive e collabora per far comprendere le potenzialità della comunicazione 2.0 nel settore del food&beverage.

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