NSA: la raccolta di metadati comincia nel 2001

Uno degli argomenti più discussi del momento riguarda la notizia trapelata il mese scorso (5 giugno) e pubblicata da The Guardian, secondo cui la statunitense NSA (National Security Agency) ha emesso tempo fa un ordine in cui si chiedeva a Verizon di consegnare tutti i dati delle chiamate dei suoi clienti. L’ordine emesso non presupponeva un target preciso, di conseguenza era mirato a qualsiasi tipo di chiamata.
Questo è stato solo l’inizio. Il giorno dopo, infatti, si è diffusa la notizia che il Governo degli Stati Uniti sta conducendo un programma top secret di monitoraggio di dati chiamato PRISM dove l’FBI e NSA raccolgono le informazioni dai server di nove grandi aziende tecnologiche, Microsoft, Yahoo, Google, Facebook, PalTalk, AOL, Skype, YouTube , e Apple.

Facendo un passo indietro, si scopre, sempre secondo The Guardian, che l’amministrazione Obama per più di due anni ha permesso alla NSA di registrare un vasto ammontare di dati provenienti da mail e altri usi di Internet da parte degli americani.
I documenti riportati dal giornale indicano che nel quadro del programma, lanciato nel 2001, un giudice federale, presiedendo un organo di sorveglianza segreta chiamato la corte Fisa, avrebbe approvato un ordine di raccolta per i metadati di internet “ogni 90 giorni”. Un alto funzionario dell’amministrazione ha confermato il programma, affermando che si è concluso nel 2011.

La raccolta di questi dati è iniziata durante l’amministrazione Bush. Nome dell’operazione: Stellar Wind.

Secondo una prima bozza del report top-secret dell’ispettore generale della NSA, l’agenzia ha iniziato “a raccogliere metadati internet” coinvolgendo “le comunicazioni che includessero almeno una persona al di fuori degli Stati Uniti o con una persona riconosciuta come non cittadina degli Stati Uniti”.

In fine, la NSA ha ottenuto anche di poter “analizzare metadati relativi a comunicazioni di persone negli Stati Uniti con altre persone negli Stati Uniti“, secondo un memorandum del Dipartimento di Giustizia del 2007, che è stato segnato come segreto.

I metadati Internet raccolti dalla NSA raccolti per almeno un decennio fanno riferimento agli account a cui gli americani hanno inviato mail o dai quali le hanno ricevute. Oltre a questo, rivelano anche gli indirizzi IP utilizzati dalle persone all’interno degli Stati Uniti, il che significa riuscire a decodificare anche la loro posizione geografica. I contenuti delle mail sono invece stati messi da parte.

Il programma di raccolta dei metadati internet autorizzati dal tribunale Fisa è stato interrotto nel 2011 per ragioni operative e di risorse, e non è stato riavviato“, ha riferito al Guardian Shawn Turner, direttore delle comunicazioni della gestione di Obama per il National Intelligence.
Il programma è stato interrotto dal ramo esecutivo, come risultato di una revisione interdipartimentale,” conclude Turner.

Ma mentre quel programma specifico si è concluso, ulteriori documenti segreti NSA rivelati dal Guardian mostrano come la registrazione di dati degli americani continua ancora oggi.

In seguito alla pubblicazione dello “scandalo” sulla raccolta dei dati, l’amministrazione Obama si è prontamente difesa sostenendo che i controlli interni sui programmi di sorveglianza della NSA, così come il controllo della Corte Fisa, servono esclusivamente a proteggere la privacy degli americani. Il vice procuratore generale, James Cole, dal canto suo ha difeso la raccolta dei tabulati telefonici degli americani giustificandola come al di fuori del campo di applicazione del quarto emendamento sulla tutela contro le ricerche e i sequestri ingiustificati.

Tabulati telefonici di questo tipo, che non includono alcun contenuto, non sono coperti dal quarto emendamento perché le persone non considerano questi dati, che riguardano chi e quando chiami, come protetti da regole di privacy”, ha affermato Cole. “Sono dati che mostrano le compagnie telefoniche e tutti possono vederli”.
In realtà, le dichiarazioni di Cole non collidono con ciò che la maggioranza degli americani pensa. Una recente ricerca condotta dal Washington Post e il Pew Research Center, dimostra, infatti, come il 56% degli americani ritiene “accettabile” il tracciamento segreto da parte della National Security Agency delle loro registrazioni telefoniche e come il 62% degli intervistati ritenga necessarie queste operazioni per prevenire eventuali attacchi terroristici.

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